Quello di Lina Sastri è un libro piccolo ma proprio per questo ancora più prezioso. In poche pagine l'attrice riesce a riassumere tutto l'amore e la disperazione per la propria madre, prigioniera di una malattia senza scampo come l'Alzheimer. La Sastri, alla sua prima prova come scrittrice, lo ha scritto di getto, quasi un flusso di coscienza, pochi giorni dopo la morte della protagonista, Ninetta, donna bellissima e dolce, rispettata da tutti e da tutti amata, sullo sfondo di una Napoli onnipresente. "La casa di Ninetta" è diventato monologo teatrale che la Sastri ha portato in giro per l'Italia, autrice e interprete, con la regia di Emanuele Giordano. E solo lei può recitarlo con tutta la profondità che ci vuole, lei che ha vissuto davvero le vicende narrate di quella sua famiglia strana, di un padre-padrone incapace di amare fino in fondo, della madre Anna, chiamata Ninetta, che da sola si è occupata dei figli e che negli ultimi anni di vita ha dovuto cedere all'impietosa malattia, curata da un universo di figure femminili che le ruota attorno e crea un cordone di sicurezza contro il mondo esterno. In tutto questo, si sente l'assoluta necessità di Lina Sastri di ricordare a scrivere come fatto catartico, per riappropriarsi dell'affetto della madre.
Lina Sastri - La casa di Ninetta - Marsilio editore, € 9.00