Scrivere di Andrea Pazienza è quasi un suicidio, ecco il primo motivo per cui va apprezzato il lavoro di Oscar Giloti. Vuol dire addentrarsi in una delle menti più geniali e profonde, nel senso più ampio del termine, del dopoguerra. Un poeta e un fumettista, un situazionista della parola e del disegno, un resistente esistenzialista, un uomo che è bruciato in fretta a differenza della sua arte, che negli anni si è fatta sempre più potente, profetica, unica. Paz è la coscienza sporca del nostro paese, pur non essendo mai stato uomo di parte, ha saputo raccontarci personaggi felicemente disperati come Zanardi, Pompeo e Penthotal. Tre icone che racchiudono tutto Paz, che ne investigano l'animo (ricambiate), tre traghettatori nella sua arte poetica e politica, umanissima e un po' cinica, a volte confusa ma pur sempre chiara. Oscar Giloti non è un semplice biografo, in quel mondo ci è entrato e se n'è imbevuto, il suo libro è tappezzato di una prosa partecipe, di disegni emblematici (il nostro preferito? Guccini visto e raccontato dal "punk di Piazza Verdi") e di pensieri originali. A volte il libro sembra persino un'autobiografia, l'impressione è che Giloti entri così a fondo e così bene nell'arte di Andrea Pazienza da averla intuita più e meglio di tanti altri. Per gli amanti dei fumetti, per chi c'era negli anni di quella Bologna e di quella perdita d'identità collettiva, per chi è abituato a pensare senza essere legato (d)al sistema. Fumetti d'evasione, fumetti per evadere. Letteralmente.
Fumetti di evasione- Vita artistica di Andrea Pazienza
Autore: Oscar Giloti
Editore: Fandango Libri
Pagine: 292
Prezzo: 10,00 €
