Volendo scherzare sull'assurda esclusione tra i top ten di Invictus, potremmo dire che il football americano ha battuto il rugby. Già, perchè è un film sportivo che potrebbe dare a Sandra Bullock (madre adottiva del coprotagonista) una statuetta da sempre sognata. Anche qui si parte dalla tragedia sociale moderna che l'America vive e a cui spesso sopravvive: Michael Oher è un diciassettenne orfano di padre e con una madre dipendente di crack. Con grandi difficoltà di socializzazione e di apprendimento, tanto per gradire. Ma a questo punto, a differenza di Precious, c'è il riscatto e non il ricatto (morale). Una famiglia benestante lo adotta e gli regala una nuova vita. Lo aiuta negli studi e ne permette la crescita sportiva: diventerà un giocatore professionista di football. Catarsi assicurata almeno quanto il Superbowl. Perchè come dimostrano molti film americani, se uno su mille ce la fa, basta per far sperare tutti gli altri. Storia struggente ed entusiasmante, la Bullock ha già portato a casa un meritato Golden Globe. Vi stupirà- sempre se riusciremo a vederlo in Italia- per i capelli fin troppo biondi. Pellicola piacevole, anche se tra i miglior film sembra essere solo un'ottima comprimaria.