Sandra Bullock ha dedicato, commossa, la vittoria della statuetta ai genitori, in particolare alla madre. Poi, però, ha voluto ricordare anche i suoi fan con un pensiero spontaneo e certo non usuale. «Ringrazio tutti i fan- ha detto con uno spiccato senso dell'umorismo- che mi hanno supportato quando non ero di moda». Già, perché di sicuro c'è stato un periodo nel quale lei, la stessa attrice che oggi ha trionfato sulla divina Meryl Streep (capace in carriera di totalizzare addirittura 16 nomination) non era proprio una delle intepreti più ricercate. Impegolata in commedie sentimentali di poco conto, veniva sistematicamente snobbata dalla critica.
Una fama che ancora ieri non era riuscita a scrollarsi di dosso. Paradossi Hollywoodiani. Il giorno prima, la Bullock vince il "Razzie Award" come peggior interprete femminile per la commedia romantica All about Steve e 24 ore più tardi si accaparra l'Oscar con Blinde side. Certo, il film di John Lee Hancock non è una commediola romantica. E' una pellicola drammatica sul difficile riscatto di un ragazzo orfano di padre e con una madre tossicodipendente che viene adottato dalla protagonista. Però, in futuro, sarà forse meglio pensarci due volte prima di dare premi come peggior attrice a qualcuno che è candidato all'Oscar…