Aqaba, Bakhtaran, Dayr az Zaw. Da questi nuovi luoghi nevralgici – non a caso punto di snodo di importanti gasdotti – passano i confini del Ventunesimo secolo. E noi italiani a scuola snobbiamo la geografia. Su IL in edicola questo mese una riflessione sul ruolo dello materia che "scrive (e descrive) la terra". Per Franco Farinelli, geografo atipico che insegna all'università di Bologna, è la geografia, più della filosofia o della politica, il punto di partenza per comprendere la realtà. Parag Khanna, consigliere di Obama in campagna elettorale su Afghanistan e Pakistan, pensa invece a un mondo da rimaoppare senza confini politici. Superati, di fatto, dai collegamenti che ogni giorno li attraversano: oleodotti e fibre ottiche su cui viaggia il web in primis.
