Matali Crasset.
Devo dire la verità: da parte mia non ho mai pensato a un design che possa essere catalogato come il design di un ieri, di un oggi o di un domani. Ho sempre pensato, piuttosto, al design in relazione agli altri e in relazione a uno spazio. Quando io disegno, quando progetto, non penso a oggetti da guardare, ma a oggetti da usare. Ad esempio in questo momento sto lavorando su molteplici progetti che hanno come scenario un quadro rurale e che si inscrivono in un contesto sociale. In una situazione come questa non è importante decidere pri-ma se il mio sarà un intervento di design o di architettura. Quello che conta, alla fine, è che, architettura o design, le cose che io penso, progetto, realizzo, siano degli "oggetti sociali" che prendono posto e vita in una rete di rapporti interpersonali. Una buona metafora è il testimone, l'oggetto che si passano i corridori di una staffetta. L'importante non è tanto la corsa, quanto la trasmissione del testimone.