Tutti sono convinti che tu sia morta, e invece ti sei semplicemente nascosta dentro l'armadio. Da due mesi la casa è piena di gente che viene e che va. Tutti entrano, dicono «Condoglianze» e poi si siedono in un angolo a fare i sospiri che fa la gente quando muore qualcuno. Aprono il petto, le spalle si alzano per far posto al cordoglio, e poi tutto d'un col-po buttano fuori le condoglianze che hanno. Stanno seduti per un po' su una sedia in mezzo al salotto, quindi si alzano, ripetono «Condoglianze di nuovo», e poi nessuno li vede né li sente mai più. Te, tutti ti credono morta, invece che nascosta dentro l'armadio della stanza da letto. Con te, dicono, è finita l'epoca dell'eleganza, è ritornata l'era della volgarità. Lo ri-petono spesso, e tra i sospiri di cordoglio, i silenzi e le loro frasi di circostanza, tutti dicono che di fronte alla tua eleganza il mondo si apriva come il Mar Rosso si è aperto davanti a Mosè.
Il tuo tailleur, dicono tutti, era il segno di questa eleganza. A vederlo passare, la gente
restava ferma con la luce negli occhi, qualcuno ti seguiva fino a vederti sparire. Le donne te lo invidiavano, gli uomini te lo volevano togliere, il tuo tailleur seminava comunque invidie, tuffi al cuore e zizzania. Non fanno che ripeterlo, questi signori e queste signore che da due mesi entrano in casa, indossano l'abito da addolorati, lasciano fiori all'ingresso e se ne vanno come sono venuti. E invece tu li stai prendendo in giro tutti quanti, ti sei nascosta nell'armadio quattro stagioni che se ne sta imponente davanti al letto matrimoniale. Ma lo sappiamo soltanto io e te, e giuro che non lo dico a nessuno. Però ti ho vista e non posso far finta di niente, anche se so che aprire quell'armadio non mi era concesso. Eppure l'ho fatto e ti ho vista lì, nascosta in mezzo ai vestiti eleganti del nonno. Ti ho visto le braccia sbucare, la gonna farsi largo tra i velluti del nonno. Ti ho vista, ho chiuso in fretta l'armadio, e mi sono appoggiato con la schiena contro l'anta di legno. Poi mi sono voltato, non c'era nessuno, e mi è venuto da ridere. Che scherzo che gli abbiamo fatto, a questa gente che viene a sospirarci in salotto. Arrivano tutti con la cravatta, gli uomini con la barba tagliata, le donne con gli occhi abbassati. Tu aspetta il mio segnale, prima di uscire. Continua a sta-re lì dentro col tuo tailleur, quello che gli uomini ti volevano togliere, le donne indossare. Appena se ne saranno andati tutti, verrò a bussarti due volte. Poi andremo ad annusare i mazzi di fiori.