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In vetrina il grande design

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In vetrina il grande design

Up! Up!! Up!!! in Milan, titolava, all'apertura del Salone internazionale del mobile, una famosa rivista d'arredamento londinese nel 1969. I punti esclamativi erano riferiti, certo, alla famosa serie di poltrone e sofà "Up" di Gaetano Pesce (per C&B Italia), ma l'entusiasmo era in realtà per tutto il design italiano e per l'appuntamento milanese, che, nato appena otto anni prima, aveva già conquistato il mondo. Un successo per un Paese che fino a poco tempo prima produce-va ed esportava (poco) i mobili monumentali della scuola classica (fine Ottocento) brianzola, o quelli in stile Chippendale. Il massimo della modernità era il teak, la traduzione italiana dello stile scandinavo. «All'inizio degli anni Sessanta - racconta Manlio Armellini, amministratore delegato di Cosmit, il Comitato organizzatore del salone del mobile italiano e memoria storica del Salone - gli imprenditori del mobile che sperimentavano nel design si contavano sulle dita delle mani: Poggi, Cassina, Poltronova, Kartel, Bernini, Stildomus, Arflex e pochi altri». L'idea di una fiera "verticale" che coinvolgesse produttori, disegnatori e operatori del settore (tenendo come esempio la biennale di Colonia) fu realizzata da Carlo Carli, direttore del periodico «Il mobile italiano», e dal padre di Armellini, Tito, direttore della Federazione italiana delle industrie del legno e del sughero e futuro segretario generale del Cosmit. L'edizione del 2006 del Salone ha tutte le carte in regola per diventare qualcosa in più: un evento culturale, sociale e di costume destinato a lasciare un'impronta grazie alla nuova location della Fiera di Rho-Pero firmata da Fuksas. E non solo. I numeri. Saranno 2.500 gli espositori che metteranno in mostra i loro prodotti e i loro progetti dal 5 al 10 aprile su una superficie di 220mila metri quadrati sotto la vela di plexiglas e acciaio della nuova Fiera. I Saloni sono sei: il Salone internazionale del mobile e il Salone internazionale del complemento d'arredo, con la nuova area dei Sistemi per dormire, Eurocucina, con la proposta collaterale Ftk (Technology for the kitchen) dedicata agli elettrodomestici da incasso, Eimu.2006 Wellness@Work, l'Esposizione internazionale dei mobili per ufficio, la prima edizione del Salone internazionale del bagno e il SaloneSatellite, l'evento dedicato alle nuove leve del design. Le tendenze e gli eventi. «Al Salone è proibito non esserci: è qui che si decidono i trend internazionali per tutto l'anno», afferma Armellini. Il concept della vetrina italiana del design quest'anno si può riassumere in due parole: personalizzazione e benessere. Tre gli spazi in cui questo imperativo è sempre più evidente: cucina, bagno e ufficio. «Molta attenzione - spiega Armellini - è dedicato alla cucina come locale dove si prepara da mangiare, ma anche luogo del convivio, dove ospitare gli amici. Una concezione nuova che si concretizza in uno spazio creativo, aperto, con il tavolo centrale diverso dal resto dei mobili, il ritorno dell'acciaio, ma abbinato ai pensili colorati, il parquet, l'isola attrezzata con gli strumenti tecnologici più innovativi». La cucina, inoltre, rappresenta un po' il laboratorio dei sistemi abitativi, per questo all'interno di Eurocucina uno spazio sarà dedicato al futuro con progetti, per esempio, per il recupero dell'acqua di cucina in bagno. Quest'ultimo è l'altro spazio della casa dove l'idraulico di una volta che discettava di mattonelle e sanitari è stato sostituito dall'accoppiata cliente-progettista, impegnati a conciliare funzionalità e benessere: «Legno anche in bagno - detta Armellini - e materiali preziosi come il cristallo, ma anche il metallo». Dunque la parola d'ordine è divertirsi a "comporre" la casa per farla diventare il posto dei sogni. E l'ufficio? Anche se il grosso della produzione è standardizzato, anche qui alcuni progettisti stanno muovendosi nella stessa direzione: «Visto che dobbiamo starci - sospira Armellini - che almeno sia un luogo confortevole, che parli di noi e ci assomigli». pagina a cura di Roberta Marilli

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