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Italian Factory, i giovani artisti a Shanghai

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Italian Factory, i giovani artisti a Shanghai

- Mentre l'arte cinese conquista il mondo, Italian Factory International sbarca in Cina. Il tour 2007 della giovane arte italiana è iniziato a febbraio, con la collettiva al Museo di Shanghai curata da Alessandro Riva. Invitati a esporre sul tema del paesaggio e della figura cinque pittori: Giulio Durini, Federico Guida, Marco Petrus, Luca Pignatelli, Bernardo Siciliano e quattro scultori: Giuseppe Bergomi, Aron Demetz, Livio Scarpella e Paolo Schmidlin. Si tratta di affermati maestri (non ancora o poco più che quarantenni), fedeli al linguaggio classico della pittura e della scultura, con un mercato consolidato, soprattutto in Italia, e quotazioni oscillanti da 8mila a 30mila a opera a seconda delle misure e della tecnica utilizzata. La seconda tappa cinese, conclusasi lo scorso 24 giugno, si è svolta al Museo di Belle Arti di Taipei con i protagonisti della nuova scena italiana: dieci artisti per una collettiva di circa 50 opere: dipinti a olio su tela e tavola, e sculture, dai bronzi policromi, alle terrecotte e ai legni intagliati. Rispetto all'edizione di Shanghai le new entry erano Alessandro Busci, Paolo Fiorentino, Enrico Lombardi, Giorgio Ortona, Mauro Reggio, giovani trentenni con quotazioni in crescita, stimati da 5mila a 10mila a opera. (M.Moj.)

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