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Chiariscuri e guai giudiziari

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In Primo Piano

Chiariscuri e guai giudiziari

di Francesca Cappelletti
Il 1605 è per Caravaggio un anno costellato di continue apparizioni nelle cronache giudiziarie, alternate alla realizzazione di opere per luoghi rappresentativi, ma dalle vicende controverse. Dopo un'ulteriore rissa con un notaio a proposito della famosa Lena, la modella della Vergine nella Madonna dei Pellegrini, il pittore abbandona Roma e trascorre qualche mese a Genova; ma nell'autunno si scalano i pagamenti per la Madonna del serpe, dipinta per l'altare che la Confraternita dei Palafrenieri aveva in San Pietro, privilegio che il Papa Paolo V Borghese provvide a revocare. Non è ancora chiaro se per questo motivo, o per qualche ripensamento sull'opportunità di esporre un dipinto in cui i protagonisti del Vangelo venivano mostrati in termini così estremamente realistici e popolareschi, il quadro fu tolto dall'altare e venduto a Scipione Borghese, il cardinal nipote, che all'ombra dello zio cominciava nei primi anni del pontificato la sua carriera di attento quanto rapace collezionista. Più evidenti sembrano le ragioni delle polemiche sulla Morte della Vergine per Santa Maria della Scala (Parigi, Louvre). Giulio Mancini, che pure ne tratterà a un certo punto l'acquisto, giudica l'opera «senza decoro e invenzione e pulitezza ma le cose sono ben fatte»; loda quindi l'esecuzione, ma riferisce di come questa fosse stata tolta dall'altare, perché «spropositata di lascivia e di decoro». È la pittura, nei suoi singoli elementi ben riusciti, a essere lodata: la Maddalena col volto coperto in primo piano, gli apostoli dolenti in piedi, nell'ambiente spoglio, sotto la tenda rossa del baldacchino, e la figura stessa della Vergine, che è però assolutamente scomposta, sdraiata su un tavolo, con il volto che ricorda, in maniera allarmante, sempre secondo il Mancini, quello di una prostituta altre volte ritratta dal pittore. Non sarà Mancini l'acquirente del dipinto, ma, come già accennato, il duca di Mantova, per il tramite di un pittore straniero, Pieter Paul Rubens, che nel 1606 riesce a immaginare il dipinto lontano dagli altari e dalle chiacchiere di Roma; ma a Roma, per qualche giorno, nella primavera del 1607, si dovrà accordare la possibilità ai pittori di vederlo e di studiarlo, prima del suo trasferimento e della sua sostituzione con il dipinto di analogo soggetto che i frati commissionano a Carlo Saraceni. Mercoledì 26 settembre sarà in edicola con «Il Sole-24 Ore»,
a soli euro 14,90 più il prezzo del quotidiano, il 5º volume della collana «I grandi maestri dell'arte» dedicato a «Caravaggio». L'autrice è Francesca Cappelletti.
In edicola
Da mercoledì, 26 settembre Il volume dedicato a Caravaggio e alla pittura caravaggesca

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