di Gabi Scardi
I suoi lavori, realizzati nel l'ambito delle maggiori rassegne e istituzioni del mondo, consistono nella creazione di piattaforme sulle quali il pubblico, coprotagonista, possa interagire liberamente. Parlano di usi, di relazione con i luoghi, di un mondo mobile e multiculturale in cui urge individuare luoghi e pratiche da condividere. Dalla televisione di strada che sfrutta i coni d'ombra delle frequenze delle radio ufficiali al cibo come veicolo di relazione e come pratica sociale che riassume in sé rito, tradizione, necessità profonde e quotidianità, tutti gli interventi che Rirkrit Tiravanija ha realizzato nel corso del suo fittissimo percorso si trovano ora documentati come in una sorta di storyboard nel libro d'artista Rirkrit Tiravanija, A Retrospective (tomorrow is another fine day) con testi di Gridthiya Gaweewong, Maria Lind, H. U. Obrist, R. Steiner, R. Wolfs, (Ed. Francesca Grassi, pagg. 216, € 59,00).
«Ho ricevuto una mail di rottura. Non ho saputo rispondere. Era come se non fosse stata destinata a me. Terminava con le parole: "Prenditi cura di te". Ho preso la raccomandazione alla lettera. Ho chiesto a 107 donne, scelte per i mestieri che fanno, di interpretare la lettera da un punto di vista professionale. Di analizzarla, commentarla, recitarla, danzarla, cantarla. Di prosciugarla. Di esaurirla. Di capire per me. Di rispondere al mio posto. Un modo per prendere il tempo di rompere. Con i miei ritmi. Di prendermi cura di me stessa». Così Sophie Calle, l'artista che ha rappresentato la Francia all'ultima Biennale di Venezia, racconta l'intensa opera che ha preso la duplice forma di una caleidoscopica installazione per il padiglione veneziano e di un bellissimo libro pubblicato da Actes Sud (pagg. 420 comprensivo di 4 DVD e 2 fascicoli inseriti, € 69,00).
Variegata dal punto di vista formale, radicale nel mettere in questione i limiti che separano arte e vita, acuta, ironica, fortemente ancorata a specifici contesti sociali, ma anche intensamente lirica: l'opera di Francis Alÿs, artista belga di nascita ma messicano di adozione, ha raccolto amplissimi consensi negli ultimi anni. Alÿs è stato invitato dalle maggiori istituzioni del mondo e ha partecipato alle grandi rassegne internazionali. Phaidon gli dedica ora la monografia Francis Alÿs con testi di Cuauhtémoc Medina, Russel Ferguson, Jean Fisher, oltre che dell'artista stesso (pagg. 158, € 39,95).

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