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Pinacoteca Terruzzi

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Pinacoteca Terruzzi

di Marina Mojana
Cinquemila opere, raccolte in 50 anni di ricerca appassionata per un valore di circa 500 milioni di dollari, formano oggi la più importante collezione d'arte antica e moderna d'Europa, ancora in mani private. A metterle insieme sono stati l'ex "re del nichel" Guido Angelo Terruzzi, 80 anni e la moglie Gianna, in parte consigliati dalla storica dell'arte Annalisa Scarpa. Si tratta per lo più di dipinti antichi dal XIV al XVIII secolo, ma anche mobili francesi, arredi siciliani, porcellane cinesi, argenti e qualche pezzo di arte moderna firmato Guttuso, de Chirico, Severini. Un patrimonio degno di diventare un museo, ma che fino a pochi anni fa nessuno conosceva nella sua interezza, se non gli amici più intimi. Sfumato l'acquisto di Palazzo Grassi a Venezia, per il quale l'imprenditore aveva offerto la bellezza di 28 milioni di euro nella speranza di trasformarlo nel Museo Terruzzi, il collezionista milanese aveva minacciato di vendere tutto all'asta. Poi venne la decisione di organizzare due mostre per presentare al pubblico i nuclei più importanti della raccolta.
La prima si è svolta a Roma nella primavera del 2007, la seconda è in corso a Palazzo Reale di Milano, dove si possono ammirare oltre 200 capolavori di pittura veneziana del Settecento, accanto a un nucleo di porcellane e di mobili delle principali manifatture europee. Non solo grandi nomi, dunque, ma soprattutto grandi quadri. Quelli dipinti a Venezia da Canaletto nel corso del XVIII secolo per gli inglesi, una trentina di tele di Jacopo Amigoni, delle quali tre appartennero al famoso sopranista napoletano Farinelli, grande amico del pittore; il nucleo di Capricci di Francesco Guardi, i Tiepolo, i Bellotto, i Marieschi, i Ricci, i paesaggi tempestosi di Alessandro Magnasco e quelli più classici di Giovanni Paolo Pannini; una ricchezza di documenti pittorici davanti ai quali Mina Gregori, studiosa d'eccellenza, ha esclamato: «Chissà quante opere sono rientrate in Italia grazie a questa collezione! Il loro numero è tale che si potrebbero allestire molte esposizioni personali».
Nella mostra milanese, a onor del vero, lascia un po' a desiderare l'allestimento dei quadri, dalle cornici stuccate e dorate. Anzitutto sono inseriti in sale già arredate di arazzi e di dipinti antichi che affollano l'ambiente e confondono le idee, inoltre sono appesi a pannelli sorretti da pali di ferro poggianti su rustici blocchi di pietra, che nulla hanno in comune con il gusto neoclassico delle sale, né con i dipinti rococò. Detto ciò la mostra diventa spettacolare nella fase finale del percorso, dove sono allestiti, in modo impeccabile, esemplari di mobili romani, genovesi, siciliani, di qualità perfetta e quelli francesi e tedeschi usciti dalle botteghe di André Charles Boulle e di David Roentgen di una bellezza da mozzare il fiato.
1 «Da Canaletto a Tiepolo. Pittura veneziana dalla collezione Terruzzi», Milano Palazzo Reale, fino all'11 gennaio. Catalogo Skira.

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