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Guerra tra i musei tedeschi

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Guerra tra i musei tedeschi
per il taglio delle sponsorship aziendali

  • –Intervista di Catherine Hickley per Bloomberg(traduzione Maria Adelaide Marchesoni)

La recessione sta inasprendo la competizione tra le istituzioni artistiche tedesche per ottenere sponsorship a causa dei tagli ai fondi per la cultura in atto tra le più importanti corporate. E' quanto sostiene a Bloomberg Max Hollein, il direttore del museo Staedel di Francoforte.
Hollein, 39 anni, nel 2008 ha ricevuto in dono più di 800 opere da Deutsche Bank e DZ Bank Group Ag. Gli sponsor e le donazioni negli ultimi tre anni non sono mancati e sono stati effettuati da BNP Paribas, Julius Baer Holding Bank, Commerzbank Ag, DekaBank, Eurohypo Ag e Fraport Ag.
"La recessione non é buona per nessuno" sostiene Hollein in una recente intervista "neanche per un museo". I budget delle società per le sponsorizzazioni stanno subendo riduzioni o vengono riesaminati. Tutto ciò inasprisce la competizione tra le istituzioni artistiche."
La crisi dell'industria finanziaria globale ha toccato anche le banche tedesche che hanno dovuto richiedere al Governo circa 120 miliardi di euro per uscire dall'emergenza della crisi. L'indice Dax é crollato da inizio anno più del 40% e l'economia è in recessione dal secondo trimestre.
"Stiamo osservando il mercato e il suo umore" dice Hollein. "Stiamo attuando una sorta di autocensura. Per fare un esempio, in questo momento non andrei dal gruppo Opel a chiedere una sponsorizzazione." Adam Opel GmbH è la divisione tedesca di General Motors Corp. La casa automobilistica americana, in grave crisi, ha avviato una riduzione di costi e ha richiesto aiuti statali per 18 miliardi di dollari al Governo federale.

Candidato al Met
Nato a Vienna, Hollein ha un background scolastico sia in economia sia in storia dell'arte. E' stato giornalista finanziario, e per cinque anni dal 1995 al 2000 ha lavorato al Solomon R. Guggenheim di New York per avviare le filiali del museo a Berlino, Las Vegas e Bilbao. Era tra i possibili candidati a guidare il Met a New York prima che fosse nominato l'esperto di arazzi del museo, Thomas P. Campbell.
Ma anche in questo clima il museo Staedel ha appena siglato una partnership a lungo termine con Bank of America, ha dichiarato Hollein.
"Non è così dura come appare – sostiene il direttore – ma é sicuramente una situazione difficile, il mercato si è "ristretto", siamo più titubanti a fare richieste e attendiamo di capire dove stiamo andando".
Deutsche Bank in ottobre ha annunciato un prestito permanente di 600 opere allo Staedel e tra gli altri lavori di Ansel Kiefer, Gerhard Richter, Joseph Beuys e Sigmar Polke. DZ Bank il più grande istituto bancario cooperativo tedesco, lo scorso marzo ha donato più di 200 fotografie tra cui opere di Cindy Sherman, Robert Mapplethorne e Robert Rauschenberg.

L'ampliamento del museo Staedel
Hollein sostiene di aver intravisto l'opportunità di ottenere lavori dai tesori nascosti dei gruppi aziendali per ampliare la collezione del dopo guerra e per perseguirà questo scopo ostinatamente.
Le collezioni bancarie sono state avviate in origine per introdurre l'arte nei posti di lavoro. "Dopo 20, 30 anni le collezioni delle banche hanno raggiunto una tale dimensione, con lavori così significativi, che non é più possibile esporle nei posti di lavoro - prosegue Hollein. "Questo é uno sviluppo interessante e importante delle collezioni che dovrebbe essere favorito. La possibilità di scegliere i lavori migliori per un museo e renderli accessibili al pubblico per sempre é grandiosa".
Il museo Staedel sta ampliando la propria sede per accogliere nuove opere. L'immobile ha un'estensione di 3mila metri quadrati e sarà completato nel 2011. Il budget del progetto é di 30 milioni di euro. Il museo ha già raccolto circa la metà delle risorse con 7 milioni di euro ottenuti da Hertie-Stiftung e altri 3 milioni di euro da Bankhaus Metzler e dalla famiglia Metzler.

La crisi dell'arte
Il crollo dell'economia mondiale si sta riflettendo sull'andamento dei prezzi del mercato dell'arte, ma Hollein sostiene che gli old master e i lavori di arte contemporanea di elevata qualità non perderanno valore. Il calo dei prezzi va visto come un'opportunità per il Museo Staedel al fine di acquistare opere.
"In vaste aree del mercato c'é stata una correzione dei prezzi che potrebbe essere un vantaggio per il museo - prosegue Hollein e aggiunge - non mi augurerei un collasso del mercato perché sarebbe la conseguenza di qualcosa di più grande che ci colpirebbe in misura più forte".
Nel contemporaneo le aree che dovrebbero essere più penalizzate sono l'arte russa, cinese e indiana, dove la speculazione è stata molto forte.
Le aste di arte russa di Christie's della scorsa settimana non hanno battuto le stime minime per quasi la metà dei lotti, e un lavoro stimato per 2mila sterline è stato aggiudicato per sole 10 sterline.
"L'elemento speculativo si riduce durante una fase di recessione" prosegue Hollein. "Coloro che vogliono speculare e trarne profitto nel medio termine abbandonano il mercato sia per problemi di liquidità sia per il fatto che i profitti non sono così sicuri."
L'effetto sul mercato varia secondo l'artista. "Non è sorprendente che opere anche di prima qualità di Damien Hirst sono ora sotto pressione per il fatto che la sua produzione è numerosa e ampiamente disseminata nel mondo. Per altri artisti e lavori di prima qualità i prezzi stanno ancora salendo. Se confrontiamo questi tre artisti – Murakami Hirst e Koons – le opere di Koons sono quelle che presentano una maggior stabilità di prezzo. La sua produzione è abbastanza contenuta e i collezionisti non sono numerosi".

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