Dopo aver creato le icone Damien Hirst e Tracy Emin, il guru della pubblicità e grande promoter artistico e collezionista, Charles Saatchi, non finisce di stupire. Sulla falsa riga del noto contest musicale XFactor, Saatchi intende presiedere la giuria di un analogo evento dedicato al mondo dell'arte che dovrebbe essere trasmesso da BBC2 nel corso del 2009. Il vincitore della gara, alla quale parteciperanno solo sei artisti, potrà esporre i propri lavori all'Hermitage di San Pietroburgo e ovviamente, nella nuova galleria di Saatchi a Chelsea. Gli aspiranti artisti potranno inviare le immagini dei loro lavori al sito internet submityourart.princesstv.com entro il 2 febbraio.
Chissà se tra questi artisti, qualcuno avrà il talento per diventare uno dei protagonisti della prossima generazione? Impossibile dare una risposta.
Interessante invece è domandarsi chi degli artisti contemporanei farà compagnia alla nuova generazione artistica nei prossimi dieci anni. Quindi chi tra i protagonisti odierni ha più probabilità di sopravvivere nel lontano 2019? ovvero godrà ancora di un consensus elevato e chi invece essendo più "vulnerabile" subirà i contraccolpi dell'attuale momento di mercato?
Alcuni artisti contemporanei saranno sicuramente più "vulnerabili" all'attuale crisi di altri, per effetto della relazione fra il "consensus" reputazionale di cui godono nel mondo dell'arte ed i prezzi che le loro opere hanno raggiunto sul mercato (sia in vendite all'asta che presso gallerie).
La storia ci insegna una lezione valida soprattutto quando il mercato diventa eccessivamente speculativo. Alcuni famosissimi artisti contemporanei emersi nel boom degli anni '80 come Julian Schnabel, Eric Fischl e David Salle non hanno mai più recuperato, in termini reali, i livelli di prezzi raggiunti nella fase di crescita speculativa, e alcuni artisti addirittura sono scomparsi dal mercato. Non vi è ragione perché questo non possa accadere anche ora.
Gli esperti di ArtTactic, presieduto da Anders Petterson (in foto), hanno elaborato un nuovo rating da affiancare al sentiment sulla fiducia a breve termine – sei mesi – sul mercato dell'arte (ArtTactic Market Confidence) per considerare una visione più a lungo termine (dieci anni). Sotto il nome di ArtTactic Survival Rating è stata misurata la probabilità per ciascun artista di mantenere il proprio successo e livelli di prezzo sostenibili nel tempo. L'indicatore è stato elaborato per la prima volta nel dicembre 2008. Non vi è alcun dubbio che i prossimi due - tre anni saranno cruciali per determinare la "longevità" di un artista.
Nel lontano 2019, come è visibile dalla mappa elaborata con il Survival Rating la fama dell'artista tedesco Gerhard Richter (1932) non subirà contraccolpi. Al primo posto della classifica, Richter presenta infatti il più elevato grado di consensus, con il 91% degli intervistati concordi nell'affermare la sua "longevità" nonostante l'indicatore a breve termine (Confidence Indicator) abbia mostrato un ribasso (-30% a 55 rispetto al dato di maggio 2008) per il deludente risultato dell'asta di novembre in cui comunque Christie's ha venduto "Abstraktes Bild (710)" per 13 milioni di sterline, il livello minimo di stima.
Anche Jeff Koons non dovrebbe cadere nel dimenticatoio. L'artista si posiziona al secondo posto: il consensus è per l'82% nella parte elevata.
Dalle ultime aste è difficile esprimere un giudizio su Robert Gober (1954) anche in considerazione della limitata offerta sul mercato. Tuttavia il consensus degli operatori nel lungo periodo è molto positivo con oltre 60% di giudizi elevati e l'artista si situa al quarto posto assoluto nel Survival Rating.
Positivo nel breve termine il consensus per Andreas Gursky (1955) mentre nel lungo termine pur rimanendo tra i primi dieci "sopravvissuti" il 40% degli intervistati esprime un giudizio mediamente positivo per il lungo termine, mentre un 10% è negativo. Per Richard Prince (1949) il giudizio è drasticamente sceso nel breve termine. Nell'ultima asta di novembre dei 18 lotti presentati ne sono stati venduti 10 di cui però 7 a un prezzo medio inferiore che configurava un forte sconto (27% rispetto al prezzo minimo). Per il futuro l'artista sarà ancora apprezzato e il sondaggio è equamente diviso su un giudizio elevato e medio. Il danese Eliasson (1967) presenta una percentuale pari al 40% di giudizi positivi mentre quelli medi e negativi si equivalgono al 30% ciascuno e, in classifica l'artista è a circa metà classifica.
Pare invece in dubbio la "sopravvivenza" del principe delle quotazioni, Damien Hirst (1965), che non si posiziona nella top ten del Survival Rating bensì al 21° posto, e anche nel breve la fiducia del mercato non lo premia (- 85% a 11). A rischio anche l'artista americano Paul McCarthy (1945) mentre per Takashi Murakami (1962) se il sentiment di breve è in calo del 78% rispetto a maggio 2008, l'artista giapponese risulta tra i primi cinque in termini di Survival rating. La sua arte legata alla cultura otaku, testimone di un disagio generazionale oltre a mettere in evidenza la pochezza emotiva del Giappone contemporaneo in preda a una febbre consumistica, ci farà compagnia anche nei prossimi dieci anni. Nessun problema per Cindy Sherman (1954): l'artista americana si difende molto bene nel breve periodo – nelle ultime aste l'invenduto ha riguardato solo i pezzi più costosi, mentre per quelli venduti lo sconto è stato del 10-35% sulla stima minima – e presenta un elevato consensus per i prossimi dieci anni. La video-art potrà contare sulla presenza nel lontano 2019 di quello che attualmente è fra i più apprezzati artisti, Bill Viola (1951). Il duo artistico Gilbert & George (1943, 1942) soffre sicuramente nelle proiezioni a lungo termine in quanto gli artisti presentano solo un 30% di giudizi elevati mentre la maggior parte degli intervistati esprime cautela sul loro presenza sul mercato in futuro.
A rischio l'artista figurativa sudafricana Marlene Dumas (1953) con un consensus che nel breve prosegue il trend in calo iniziato a novembre 2007 e nel lungo termine esprime un 60% di giudizi e un 40% negativi. Stessa sorte al 2019 per Cecily Brown (1969), George Condo, Shirin Neshat, che nella mappa di coloro che sopravvivranno sono agli ultimi posti con una forta predominanza dei giudizi negativi. E per quanto riguarda gli artisti italiani? Nella mappa dei "sopravvissuti" troviamo solo Maurizio Cattelan (1960) che totalizza giudizi per poco oltre il 50% mentre il rimanente 50% è prevalentemente posizionato sui giudizi medi.
Quali artisti sopravviveranno nei prossimi dieci anni
ArtTactic Survival Rating Map - dicembre 2008
L'ArtTactic Survival Rating è stato lanciato nel Dicembre 2008. Il rating, ottenuto tramite 150 interveste a operatori del segmento arte, esprime la convinzione che un artista nel lungo termine (prossimi dieci anni) possa essere ritenuto di Scarsa (low), Media (medium) o Elevata (high) importanza. Nella situazione attuale questo indicatore assume un significato rilevante in quanto il mercato sta cercando di individuare quali artisti "sopravviveranno" all'attuale crisi.
© Riproduzione riservata