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Intervista a Tom Sachs (1966)

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In Primo Piano

Intervista a Tom Sachs (1966)

  • –di Giuliana Montrasio

Tom, sei uno dei più originali scultori dell'arte contemporanea, dove trai maggiormente ispirazione?
Le mie ispirazioni sono le riflessioni che tutti si pongono: paura e perdita, insicurezza ambizione e altruismo. Sono cresciuto nel Connetticut, in un contesto estremamente materialistico, nella nostra casa la religione era stata rimpiazzata dal consumismo anche come conversazione spirituale. Durante il mio primo lavoro a 15 anni in un hamburger restaurant ho imparato il valore del lavoro e del denaro, rifiutando la condizione sociale a cui prima aspiravo. Oggi compro gli utensili più raffinati perché sono più efficienti e sicuri. E rimango sicuramente ambivalente circa i miei desideri verso la qualità e il rifiuto dei falsi status. Credo che si debbano uccidere tutte le persone per poter salvare il pianeta, ma sarei sicuramente il primo ad accostare in autostrada per aiutare uno straniero. Questo conflitto è essenziale nel nostro tempo. La mia esperienza di essere cresciuto in un quartiere benestante mi permette di fare riflessioni su questi argomenti.

Le tue sculture rappresentano una riflessione sulla nostra società; ci spieghi brevemente il tuo lavoro e alcuni dei concetti che vuoi trasmettere?
Mostro il processo creativo. Negli ultimo 400 anni gli artigiani hanno fatto di tutto per rimuovere il segno della loro arte artigiale. Oggi ci sono prodotti di materiali plastici eccellenti nei quali non c'è traccia della loro costruzione. Come artista, mi è concesso il lusso di mostrare la storia del mio processo creativo. Gli errori che creo generano valore ed evidenza, raccontano la storia del mio sforzo di craere un'opera. Come una cicatrice o un tatuaggio, le saldature, gli sgocciolamenti di colla e le viti in evidenza mostrano la storia della costruzione dell'oggetto.

Le sculture sono realizzate da te?
Il mio studio è come una scuola, insegno ai miei assistenti il mio modo di creare. Non insegno cosa è giusto o sbagliato, solo la mia filosofia.

Cosa pensi del mercato dell'arte?
Il mercato dell'arte: non è importante per l'arte ma rappresenta una distrazione lussuosa.

A cosa stai lavorando al momento? E quale suggerisci antidoto alla crisi?
Lo scorso anno ho fatto sei mostre, e questo è insano. Quest'anno mi dedico alla ricerca e ai disegni. E' un buon momento per riflettere e ritornare alle origini. Fare quello che è importante non solo per il lavoro ma per la nostra vita. Il denaro è una forza ambivalente ci corrompe, ma è essenziale. E' altrettanto chiaro che dieta, riposo ed esercizi sono le cose più importanti per la nostra salute.

Progetti futuri?
Architettura.

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