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Berlino, Gallery Weekend per i collezionisti

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Berlino, Gallery Weekend per i collezionisti

  • –di Silvia Anna Barrilà

Dall'1 al 3 maggio ha luogo a Berlino la quinta edizione del Gallery Weekend, appuntamento annuale nel quale le gallerie leader di Berlino si uniscono per attrarre collezionisti da tutto il mondo. L'evento è organizzato come una fiera, ma le gallerie non si presentano in un unico spazio espositivo, bensì all'interno della propria sede. Promotore è Michael Neff, già direttore della fiera Fine Art Fair Frankfurt. I candidati sono selezionati da una commissione di sette gallerie associate (Max Hetzler, Klosterfelde, Neugerriemschneider, Esther Schipper, Nordenhake e Giti Nourbakhsch) e pagano una quota in caso di partecipazione pari circa a 7mila euro.

"La crisi ha portato nervosismo tra i galleristi, ma non ha lasciato tracce di riservatezza tra i collezionisti" è il commento di Neff riguardo agli effetti del crollo economico. Il numero dei collezionisti che hanno aderito è cresciuto velocemente rispetto all'anno scorso, tanto da rendere necessarie liste d'attesa. Sono attesi 700 ospiti invitati e 20mila visitatori. Molti i collezionisti europei, in particolare da Polonia, Italia, Gran Bretagna e Portogallo. In arrivo anche alcuni dal Sudamerica, pochi dagli Stati Uniti, ma più dell'anno scorso. Assenti invece i russi, a differenza del 2008.

Da parte delle gallerie non vengono adottate strategie anticrisi particolari, se non quella di tirare fuori le perle del programma. Secondo Neff "gli effetti della crisi indurranno il panorama galleristico berlinese a richiudersi in se stesso. Meno glamour e meno hype. In primo piano torneranno i contenuti e il discorso sull'arte, mentre le produzioni costose verranno limitate."
L'evento rappresenta l'occasione per monitorare gli sviluppi della scena. Rispetto al 2008, sei sono le nuove gallerie partecipanti: Daniel Buchholz, Croy Nielsen, Konrad Fischer, Gregor Podnar, Sprüth Magers e Sassa Trülzsch.

Daniel Buchholz e Sprüth Magers, si sono trasferite a Berlino da Colonia. Dopo il trasloco Sprüth Magers ha rinunciato alla sede di Colonia e alla dependance a Monaco. Il flusso migratorio da Colonia, fino agli anni '80 centro dell'arte contemporanea in Germania, ha investito molte gallerie, tra cui Luis Campana, Aurel Scheibler e Gisela Capitain, che ha aperto una galleria insieme a Friedrich Petzel da New York. "Il movimento di gallerie da Colonia a Berlino è legato al mercato immobiliare in modo trasversale – spiega la curatrice Barbara Scheuermann, lei stessa originaria di Colonia, ora a Berlino -, gli affitti economici della nuova capitale hanno attratto gli artisti; le gallerie hanno seguito gli artisti per avvicinarsi a loro e appagare le richieste di esporre nella nuova città". Nonostante le iniziali reticenze, in quanto la zona del Reno rimane economicamente più forte, molti hanno alla fine ceduto, spinti anche dal successo dell'Art Forum Berlin, meta di molti collezionisti. Tale movimento ha favorito la nascita a Colonia di nuove gallerie quali Linn Lühn, Clages, Marion Scharmann e Figge von Rosen e il rinforzarsi dello spirito renano attraverso una maggiore coesione con le città vicine, Bonn e Düsseldorf.

Tra gli altri nuovi partecipanti Gallery Weekend di Berlino, Konrad Fischer, galleria originaria di Düsseldorf, presenta lavori di Jan Dibbets (1941), tra cui le fotografie "Land and Sea Horizon, TGEL" in vendita per 70mila euro e "SVB Amsterdam" per 90mila euro; Gregor Podnar, galleria slovena, presenta Attila Csörgő (1965), artista ungherese già alla Biennale di Venezia nel 1999, per il quale si va dai 3mila euro per una fotografia a 60mila per un'installazione. Sassa Trülzsch presenta due artisti più giovani Sofie Bird Møller (1972) e Alexander Laner (1974); un artista giovane anche Croy Nielsen, Benoît Maire (1978). Tre gli assenti rispetto all'anno scorso: Jablonka, Johann König e Christian Nagel, nessuno dei quali rilascia commenti sulla mancata partecipazione.

La crescita del significato di Berlino sul mercato implica anche un aumento degli scambi nell'ambito delle aste. Assenti Christie's e Sotheby's, il segmento dell'arte del XIX e XX secolo e dell'arte fotografica è dominato a livello nazionale da Villa Grisebach, fondata nel 1986. Il fatturato annuale di questa casa d'asta è cresciuto negli ultimi d'anni insieme all'importanza di Berlino: 28,9 milioni di euro nel 2004, 38,1 milioni nel 2005, 45,3 milioni nel 2006, fino a 50,5 milioni nel 2007. Il 2008 ha registrato un calo che la casa d'asta mette in relazione con la crisi economica mondiale e il fatturato è sceso a 42,4 milioni di euro. Le previsioni della casa d'asta per il 2009 sono comunque fiduciose e parlano di una stabilizzazione.






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