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Intervista a Ghada Amer. L'arte valida contro l'arte debole

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Intervista a Ghada Amer. L'arte valida contro l'arte debole

  • –di Giuliana Montrasio

Nata al Cairo nel 1963, dal 1974 Ghada Amer si è trasferita in Francia con la famiglia, dove ha studiato a Villa Arson, a Nizza. Vive e lavora a New York e ha esposto i suoi lavori alla Biennale di Venezia, Sydney Biennale e Whitney Biennale e al Brooklyn Museum.

Quali artisti emergenti hanno catturato il tuo interesse per il loro lavoro?
Come prima cosa detesto il termine giovane o emergente perchè implica un altro termine, vecchio e affermato. Questa divisione a sua volta comprende le seguenti considerazioni: il primo è interessante (giovane ed emergente) mentre il secondo è noioso. E per continuare uno è economico, fonte di "investimento" e per giovani collezionisti, mentre l'altro rappresenta le azioni delle società a piu' alta capitalizzazione. Come puo' interessare questa divisione del mondo? Sicuramente A ME NO. Io non guardo l'arte e gli artisti con questa visione. A me interessa l' arte valida rispetto a quella debole. E per arte valida intendo quella che mi rende gelosa, quella che mi pone difronte alla domanda perchè non l'ho fatto io? Cosi' corro immediatamente nel mio studio per cercare di rendere la mia arte migliore!

Quale arte ti intessa e per quale ragione?
Guardo agli artisti che mi fanno pensare, a quelli che sono umani e producono l'arte attraverso i loro occhi e non attraverso quelli di galleristi, critici e collezionisti. Questi artisti sono dentro il loro mondo e la loro arte nasce dalla spinta interiore. L'artista che mi ha maggiormente ispirata è quello con cui ho diviso lo studio per 20 anni, e il cui lavoro è poco conosciuto . Lui non è giovane ma ha ottenuto l'attenzione tardi e penso si possa defire "emergente". Il suo nome è Reza Farkhondeh. Abbiamo studiato insieme e fin dalla scuola sono rimasta affascinata dal suo pensiero e dalla sua visione d'artista.

Quale suo lavoro tu consideri il piu' importante?
Reza ha prodotto inizialmente video, 20 anni fa in Francia quando ancora poche persone avevano sentito parlare di video arte. Poi si è dedicato alla pittura ad olio e ha creato quadri che avevano come soggetto 99 cents, questo quando la pittura era morta e il realismo un pregiudizio in arte!!! Un giorno sono stata nel suo studio e ho raccolto dal pavimento alcuni suoi acquerelli che lui stava gettando via e gli ho chiesto di darmeli, perché mi ispiravano e volevo lavorarci sopra. Me li ha dati e per due anni abbiamo lavorato in questo modo. Il risultato è una serie affascinante di disegni/stampe e monoprint che alla fine abbiamo firmato insieme. Ora se per caso ti trovi a New York cerca la sua ultima serie di paesaggi.

Che cosa compresresti?
Io vorrei acquistare Matisse, Roy Lichtenstein, Fernand Leger, Sigmar Polke, Marlene Dumas, Julie Mehretu, Barbara Kruger, Rosemary Trockel, Picabia, e naturalmente Reza Farkhondeh. Ma ho una lunga lista di GRANDI artisti, devo continuare?

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