ArtEconomy24

Jugendstil allo stato puro

  • Abbonati
  • Accedi
In Primo Piano

Jugendstil allo stato puro

di Flavia Foradini
Suo padre, un agiato commerciante di sete, era immigrato nella capitale asburgica da Trento, e fu a Vienna che Josef Maria Auchentaller mosse i primi passi nel mondo delle arti, in un periodo di grandi fermenti culturali, favoriti da mecenati illuminati e da una colta classe altoborghese decisa ad investire senza riserve per potersi circondare di pezzi unici dal design raffinato e di opere d'arte squisite. In quell'ultimo scorcio del diciannovesimo secolo, la metropoli danubiana era crogiuolo non solo di etnie ma anche di idee e in quanto pittore, grafico e designer, Auchentaller fornì un contributo fino ad oggi rimasto inspiegabilmente nell'ombra.
Dopo aver sondato il periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento seguendone le arterie principali – Secessione di Klimt, Jugendstil, Wiener Werkstätte in primis – da qualche tempo il mondo espositivo viennese sta cercando più a fondo e più dentro ai coni d'ombra immensi prodotti da Klimt, Moser, Wagner, Hoffmann, o dagli allora pur giovani Schiele e Kokoschka. In questo nuovo filone, la primavera scorsa il Belvedere ha presentato un altro interessante artista asburgico, Alfons Mucha, e ora fino al 21 settembre, nel suo grande cubo bianco dentro al Museumsquartier il Leopold Museum propone 300 fra dipinti, acquerelli, pastelli, cartelloni pubblicitari, gioielli e accessori firmati da Josef Maria Auchentaller.
Una selezione più ristretta di opere era stata esposta l'anno scorso a Gorizia e a Bolzano, ma a Vienna il percorso curato da Rudolf Leopold e da Roberto Festi si giova di due vantaggiosi elementi: da un lato l'ambientazione stessa all'interno dell'istituzione austriaca, dove un gran numero di oggetti e opere di artisti coevi nelle sale attigue consente un inserimento a tutto campo di Auchentaller nel periodo dell'Austria Felix, tanto sciagurato dal punto di vista politico e tanto eccelso dal punto di vista culturale e artistico. E dall'altro la mostra si avvale di un nutrito corpus di opere e oggetti da collezioni private, in particolare da quella della famiglia Thonet, con molti pezzi finora mai esposti al pubblico. Auchentaller aveva infatti sposato la figlia di uno dei maggiori gioiellieri dell'impero, Emma Scheid, la cui sorella Martha era convolata a nozze con Viktor Thonet, a quel tempo direttore di una delle fabbriche dei leggendari costruttori di mobili ma anche alacri collezionisti, capaci nella fattispecie di raccogliere agevolmente e naturalmente il meglio di una vita d'artista di rango.
Ai primi rintocchi del 1900, Auchentaller era del resto ormai membro a tutti gli effetti della Secessione e assieme a Klimt una delle anime della redazione di Ver Sacrum. Già nell'anno successivo, l'ottavo numero della rivista era interamente dedicato ai suoi sinuosi lavori di grafica, ai suoi gioielli inventati per l'azienda del suocero, alle sue stoffe dai motivi senza fine cui più tardi ci ha abituato Escher, create per la premiata ditta Backhausen.
Come molti altri colleghi di quell'èra miracolosa per le arti, Auchentaller colpisce per la sua versatilità nell'affrontare temi, stili, tecniche e generi diversi. L'artista passa con la stessa eleganza da realistici ritratti a olio o paesaggi che lo apparentano strettamente con Klimt o con Carl Moll, a manifesti pubblicitari cugini di Toulouse Lautrec. Vola da spille e astucci della stessa qualità di un Kolo Moser, a puntuali disegni di fiori e fogliame: al Leopold se ne osservano alcuni dove le foglie si animano e i gambi si torcono, le corolle si piegano, diventando ex libris, cornici, fregi e tappezzerie compiutamente Jugendstil. Un aspetto questo, sottolineato dal titolo della mostra: Jugendstil pur! (Puro Jugendstil!).
E accanto al tavolino che Adolf Loos progettò per il Café Museum e alla mitica sedia numero 4 con cui Thonet conquistò il mondo, una sezione tematizza il lungo tratto di vita che Auchentaller trascorse poi a Grado: nella cittadina lagunare fu proprietario con la moglie della rinomata Pensione «Fortino» – luogo di vacanza di parte del mondo artistico viennese –, e fu ancora là, sulle rive dell'Adriatico, che morì nel 1949 all'età di 84 anni, motivo forse per il quale studiosi e curatori austriaci si sono del tutto dimenticati dell'artista un tempo secessionista, fino a quando negli ex territori italiani lo si è ripescato dal magma austro-ungarico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1«Jugendstil pur! Josef Maria Auchentaller (1865-1949)», Vienna, Museo Leopold, fino al 21 settembre.

© Riproduzione riservata