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Koons e Hirst superano il maestro

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Koons e Hirst superano il maestro

Sono i due artisti viventi più cari al mondo: Jeff Koons e Damien Hirst. Si conoscono? Di certo Koons colleziona Hirst. Entrambi producono nelle factory. Il primo, americano classe 1955, per vent'anni ha elevato la realtà quotidiana allo stato di opere d'arte. Dalle prime aspirapolveri alle sculture kitch di grandi dimensioni, Koons reinventa il ready-made di Duchamp e la filosofia di Warhol, diventando protagonista indiscusso del mondo artistico degli anni '80. Presente nelle più importanti collezioni da François Pinault ad Antony d'Offay, Koons è un must. Il secondo, inglese 1965, trova la sua ispirazione nel "santuario farmacia" e nella celebrazione della «vanitas», la tecnica di vendita delle sue opere fa parte della sua arte.
Per la mitica serie «Celebration» di Koons, iniziata nel 1994 con «Balloon Dog», in ed. di 4, la richiesta ha superato la disponibilità. «Cracked Egg» esposta da Gagosian Londra nel 2006 in occasione di Frieze costava circa 3 milioni di $ e le 4 edizioni sono andate a ruba. Negli ultimi sei anni la forbice tra mercato primario e secondario delle opere di Koons è cresciuta in modo esponenziale: opere acquistate in galleria venivano rivendute dopo poco all'asta con un rialzo di circa otto volte. Una delle edizioni di «Hanging Heart» ha battuto il record d'asta con 23.561.000 $ da Sotheby's a New York nel 2007. La gestazione di queste opere è circa tre anni, così molte sono state vendute su catalogo ancora prima di essere prodotte, racconta Pepi Marchetti Franchi, direttrice di Gagosian di Roma. Nel 2009 da Sotheby's New York «Baroque Egg with Bow» è stato venduto a 4,8 milioni di $, al di sotto della stima, ma al di sopra del prezzo del mercato primario. Dal 1997 al 2008 il volume delle opere scambiate è per il 73% costituito da sculture e per il 12% da pittura. C'è attesa per i «New Paintings» dal 14 novembre esposti da Gagosian a Beverly Hills: quadri astratti stratificati che da lontano svelano una figurazione a sfondo sessuale ispirata all'origine del mondo di Courbet. Un'opera del genere «Waterfall Dots» (cm 274 x 213) costava circa 2,5 milioni di $ quest'anno a Basilea.
Hirst con il record da 200 milioni di $ totalizzati nell'asta del 15-16 settembre 2008, coincisa con il crack Lehman, ha dimostrato al mercato che un artista è in grado di vendere quasi 300 opere, senza il paracadute dei galleristi. I suoi ultimi lavori riproducono i temi "familiari" teschi, farfalle e fauci di squali dipinti su uno sfondo blu. «No Love Lost, Blue Paintings» raccoglie le 25 opere realizzate tra il 2006 e il 2008, attualmente esposte alla Wallace Collection. La critica ne ha dato un giudizio poco gratificante. Le opere, eseguite direttamente dall'artista, rappresentano un ritorno alla semplicità, ma non sono una risposta alla crisi economica, ha dichiarato Hirst. Per rendere possibile l'esposizione ha sborsato 250mila £ per l'allestimento della sala, oltre a 60mila £ per la tappezzeria in seta blu dalla manifattura francese Prelle di Lione. Circa la metà delle opere, già esposte al museo di Kiev lo scorso aprile, secondo indiscrezioni, è stata acquistata dal magnate dell'acciaio ucraino Viktor Pinchuk e altre saranno messe in vendita dalla galleria londinese che cura l'artista White Cube a novembre. Il credit crunch, tuttavia, ha causato il licenziamento di parte dello staff di Hirst che aveva collaborato nel passato alla realizzazione delle opere più conosciute e alla chiusura di due laboratori. Maria Adelaide Marchesoni Giuliana Montrasio
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