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Art Basel Miami Beach, aprono la preview vip, polizia e collezionisti sudamericani

  • –di Silvia Anna Barrilà

Segnali positivi arrivano da Art Basel Miami Beach. I primi giorni dell'ottava edizione della fiera hanno registrato un considerevole miglioramento degli scambi rispetto all'anno passato e lasciano intravedere una rinnovata voglia di acquistare e una ripresa del mercato. In molti sono accorsi alla preview del 2 dicembre, tra i volti noti si annoverano il magnate dei casinò Steve Wynn, accompagnato da Lisa Dennison (passata recentemente dal Guggenheim a Sotheby's), che ha acquistato il dipinto di James Rosenquist "Zone" da Aquavella New York per poco meno di 1 milioni di $; l'investitore milionario Wilbur Ross, che ha comprato una scultura di bronzo rappresentante una scimmia alta quasi due metri dell'artista francese Francois-Xavier Lalanne; Sylvester Stallone in veste di artista, con cinque opere di gusto espressionista esposte alla galleria Gmurzynska per cifre tra 40 e 50mila $; e ancora ElleMcPherson, John McEnroe, Calvin Klein, ma anche collezionisti del calibro di Eli Broad e Susan e Michael Hort.
Tra i primi visitatori dell'ottava edizione di Art Basel Miami Beach ci sono stati anche alcuni agenti delle forze dell'ordine statunitensi. Circa due ore prima dell'apertura al pubblico VIP la polizia ha confiscato quattro opere dallo stand della galleria Gmurzynska di Zurigo per un valore superiore a 6 milioni di $, più precisamente un Degas, un Miró, un Léger e un Yves Klein. Il motivo dell'azione è una disputa in corso tra la galleria svizzera e la galleria newyorkese Edelman Arts Inc., diretta dall'ex investitore di borsa Asher B. Edelman, che aveva fatto causa alla galleria Gmurzynska nel 2007 in seguito al danneggiamento del dipinto di Robert Ryman "Courier I" (1985). Il dipinto, che era stato affidato alla galleria per la vendita proprio in occasione della fiera di Miami, era assicurato per 750mila $, cifra che l'imputato aveva rifiutato di pagare, e per tale comportamento la parte lesa aveva richiesto ulteriori 250mila $. La causa è stata vinta da Edelman e il tribunale ha stabilito un risarcimento di 765mila $. Il valore delle opere confiscate dalle forze dell'ordine è dieci volte superiore al risarcimento, misura standard per le opere confiscate per la vendita all'asta. Edelman ha accompagnato le forze dell'ordine allo stand di Gmurzynska per aiutare nella valutazione. Il ricavato della vendita delle opere, la cui provenienza non è stata dichiarata, andrà a pagare Edelman, l'assicurazione e le spese legali, mentre ciò che rimane andrà a Gmurzynska. L'avvocato della galleria Gmurzynska sostiene che la mancata risposta al reclamo da parte della galleria sia stata un'inavvertenza.
Anche i collezionisti sudamericani sono stati registrati tra i primi visitatori di quest'edizione che dedica all'America Latina un'attenzione particolare. Già al momento della fondazione della fiera il contatto con i collezionisti del Sudamerica è stato un incentivo fondamentale. Oltre alla presenza di 19 gallerie sudamericane, il programma prevede un dibattito (il 5 dicembre) sul collezionismo in America Latina che negli ultimi anni è andato crescendo e rafforzandosi. The Art Newspaper riporta le parole dell'art adviser Lisa Schiff, secondo la quale i collezionisti latino americani sono passati da una mentalità calcistica - comprare solo artisti della propria nazionalità – ad un'apertura nei confronti delle tendenze internazionali, e per molti galleristi Art Basel rappresenta l'occasione per incontrare tali collezionisti e andare incontro a questa tendenza. Anche al di fuori della fiera si annoverano diverse iniziative rivolte al Sudamerica: il Miami Art Museum dedica una mostra all'artista argentino Guillermo Kuitca e il Bass Museum espone gli highlights dalla Collezione Jumex di Eugenio López. Anche Design Miami segue questo trend con la mostra "Latin America", organizzata in collaborazione con le gallerie Sebastian+ Barquet, R 20th Century e Cristina Grajales Inc.
Uno dei topic più discussi in questi primi giorni di apertura è poi quello del nuovo layout della fiera: oltre ad un ampliamento del 20% dell'area espositiva e all'aumento del numero delle gallerie partecipanti, il grande cambiamento riguarda le sezioni dedicate all'arte emergente, Art Positions, Art Kabinett e Art Nova, prima confinate all'esterno della fiera, ora all'interno del Convention Center. La novità ha provocato confusione nei visitatori, ma anche uno scambio positivo tra giovani e moderni e un maggior numero di ospiti negli stand degli emergenti. I risultati si vedono nelle vendite, registrate già il primo giorno in numerosi stand.
Vendite significative soprattutto nell'ambito delle blue chips, la cui presenza è stata enfatizzata per rispondere alla tendenza conseguita alla crisi di "andare sul sicuro" con l'acquisto di opere storiche o di artisti affermati. Molte quindi le opere di Picasso, Alexander Calder, Giacometti, ma anche Gerhard Richter, Alex Katz e Frank Stella. Tra le vendite registrate il primo giorno figura l'opera di Dana Shutz "Hugging, Mugging, Climbing", acquistata dall'imprenditore immobiliare Arthur Zeckendorf presso la Zach Feuer Gallery; la scultura "Fôret" di Louise Bourgeois, venduta per circa 1,5 milioni di $ a un collezionista locale da Cheim & Reid; opere di Carl Andre, Rudolf Stingel e Claes Oldenburg da parte di Paula Cooper e fotografie di Andreas Gursky e Thomas Demand da Matthew Marks. Al clima di entusiasmo hanno contribuito i successi delle aste di New York. Rimane comunque una certa cautela.


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