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Un gallerista per il museo

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Un gallerista per il museo

Poco meno di un anno fa stava chiudendo i battenti il Moca di Los Angeles, dopo aver attinto ai 20 milioni della riserva e aver preso in prestito altri 7,5 da fondi per l'education e l'acquisto di opere. Colpo di grazia la crisi finanziaria, che aveva ridotto ulteriormente il valore del portafoglio investimenti del museo, passato da 36 a 20 milioni di dollari in sette anni, a fronte di un significativo aumento delle spese del personale con più di 50 assunzioni. Uniche opzioni: vendere parte della collezione e/o fondersi con un'altra istituzione, forse il Lacma, ancora più plausibili dopo il licenziamento in tronco di Jeremy Strick, terzo direttore del museo in 30 anni. L'iniezione di 30 milioni di dollari del collezionista Eli Broad ha rimesso in carreggiata il museo, che riceve circa 250mila visitatori all'anno, e il 2009 si è chiuso con la raccolta di altri 34 milioni e l'arrivo di 10 trustees internazionali in un board che ne conta 40 selezionatissimi. Tra gli ultimi arrivati Viktor Pinchuk, fondatore dell'omonimo centro per l'arte a Kiev nel 2006. «I costi operativi sono scesi a 15,5 milioni di $ e con il fund raising dell'anno appena trascorso potremo ricostituire le riserve e chiudere i prossimi tre anni in positivo» afferma soddisfatta Maria Arena Bell, scrittrice di romanzi e programmi televisivi, nonché copresidente del Board of Trustees del Moca. Bell era anche nel comitato di ricerca del nuovo direttore messo insieme a settembre e ha accolto con fervore la nomina di Deitch ufficializzata lunedì. «La sua conoscenza del museo, la sua passione per l'arte, quella confidenza data da un background diversificato nei settori del non profit e del mercato si combinano perfettamente con le esigenze del Moca» commenta, aggiungendo «Los Angeles è un terreno particolare, non è strutturato come New York in termini di filantropia e il passato ci insegna che c'è bisogno di più creatività nel fund raising e maggiore coinvolgimento della comunità locale attraverso progetti ambiziosi, ma anche vicini alla sensibilità del pubblico».
Jeffrey Deitch ha curato mostre, scritto testi critici, fondato e gestito la galleria Deitch Projects (1996), palcoscenico di un'arte dall'appeal glamour e nazionalpopolare a tempi alterni, ed è stato consulente dei più grandi collezionisti d'arte contemporanea del mondo.
S. D. A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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