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Il «Leonardo» della discordia

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Il «Leonardo» della discordia

di Marco Carminati
Il dipinto riprodotto qui sopra – che Sotheby's metterà al l'asta a New York il 28 gennaio – è stato al centro di una delle più clamorose controversie artistiche del '900. Fu causa di uno scontro frontale che vide coinvolti personaggi di primo piano come il re dei conoscitori Bernard Berenson e il re degli antiquari Joseph Duveen. Una vicenda dai contorni romanzeschi sulla quale – non a caso – lo storico inglese John Brewer ha intessuto un libro avvincente dal titolo il Leonardo americano, edito in Italia da Rizzoli.
Perché il quadro suscitò tanto clamore? Seguiamo la vicenda. È il 1919. Andrée e Harry Hahn, due sposini di Kansas City convolati a nozze in Francia, ricevono in dono da una nobildonna (zia della sposa) un quadro di famiglia. Il dipinto è sorprendente perché è simile in tutto e per tutto alla celebre Belle Ferronière di Leonardo da Vinci conservata al Louvre. Consegnando il dipinto, la zia dice sottovoce: «Guardate che l'opera che vi dono è l'originale di Leonardo, quello esposto al Louvre è solo una copia».
Ricolmi di gioia, i coniugi Hahn tornano in America e decidono di mettere in vendita il loro "Leonardo" (valore stimato: 250mila dollari). Ma il re degli antiquari Joseph Duveen boccia il dipinto: raggiunto da un giornalista che gli chiede un parere, egli afferma che il quadro è una copia recente, se non un falso. I coniugi vanno su tutte le furie e fanno causa al mercante per aver compromesso la vendita senza neppur aver visto l'opera. Il processo si celebra a New York nel 1929 sotto i riflettori della stampa con la Belle Ferronière presente in aula come una star. Duveen cita come testimone a suo favore Bernard Berenson, il quale esclude decisamente l'originalità del quadro. Il verdetto, a questo punto, sembra scontato. E invece giunge il colpo di scena: l'avvocato degli Hahn rivela che Berenson è segretamente stipendiato da Duveen e percepisce il 25 per cento del valore dei quadri che attribuisce e che l'antiquario vende a caro prezzo. Ma c'è di più: l'avvocato produce inconfutabili prove scientifiche che dimostrano che la Belle Ferronière americana è stata dipinta certamente prima del 1750.
La sentenza è clamorosa. Nella primavera del 1930 il re dei mercanti è costretto ad ammettere che il quadro degli Hahn è antico, e viene condannato a versare – in piena recessione economica! – 60mila dollari di risarcimento per la mancata vendita.
Si trattò, però, di una vittoria di Pirro. Andrée e Harry Hahn non riuscirono mai più a trovare un acquirente al "Leonardo americano". Che è rimasto in famiglia fino a oggi. Gli eredi ora tentano di venderlo: saranno più fortunati dei loro avi? Lo sapremo il 28 gennaio.
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300-500mila $
«Belle Ferronière» americana Il «Ritratto di Dama» detto «La Belle Ferronière», opera di un seguace di Leonardo da Vinci, è stata protagonista di un clamoroso processo nel '29. Va in asta a New York (Sotheby's)

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