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In Primo Piano

Collezionare il nostro tempo

di Pia Capelli
L'equilibrio tra certezze e scommesse è anche quest'anno la cifra di «Artefiera». Novecento e ultracontemporaneo, artisti consolidati ed emergenti vanno a braccetto nei 200 stand disposti in tre padiglioni. Le New Entries sono 20 e un quarto delle gallerie viene dall'estero. Esaurita l'onda propulsiva del centenario, si vedrà un po' meno Futurismo e un po' più secondo Novecento rispetto all'anno scorso. Sempre numerosi, nel padiglione del moderno, Fontana, Boetti e Rotella. Mazzoleni punta sul concettuale con Manzoni, Bonalumi e Castellani (artista che ha tenuto benissimo durante la crisi), e presenta uno dei pezzi più importanti della fiera: un Sacco rosso di Burri da 2 milioni di euro. Tega riunisce tra gli altri Capogrossi, de Pisis, Morandi e Savinio. A distinguersi per la compresenza di moderno e contemporaneo sono gallerie storiche come Blu (Braque e Picasso, Nido e Guida), Ben Brown (Warhol e Boetti, Richter e Muniz; da tenere d'occhio, costa 30-40mila euro), la Galleria dello Scudo (Consagra e Dessì, Novelli e Gastini), Amedeo Porro (Gnoli e Araki) e Claudia Gian Ferrari, che porta Carrà, Casorati e de Chirico ma anche Loris Cecchini e Claudio Parmiggiani. I lavori di Clemente e Rauschenberg si comprano da Curti e Gambuzzi. Nel contemporaneo italiano si vedono soprattutto i nomi visti all'ultimo padiglione nostrano della Biennale: Berruti, Bertozzi e Casoni, Bolla, Cingolani, Basilè, Floreani, i Masbedo, Pignatelli, Verlato, quasi nessuno manca all'appello. Molto presente (a Bologna vende sempre bene) il romano Piero Pizzi Cannella, in cinque diverse gallerie. Così come Gilberto Zorio, che ha in corso una personale al Mambo: lo si vede con le sue grandi stelle in almeno 4 stand (da «Oredaria», parte da 25mila e arriva a 300mila euro per le grandi installazioni). Tra i nomi di «Cardi» ci sono De Maria, Kounellis e Pistoletto.
Si fanno notare poi da «1000eventi» e da «Analix» il giovane bergamasco Andrea Mastrovito, in mostra anche all'Aeroporto Marconi, e il romano Pietro Ruffo con i suoi complessi lavori su carta che sono già andati a ruba a «Frieze» (dai 4 ai 25mila euro). Continua a divertire, da «Perugi», la caustica disegnatrice Laurina Paperina (il suo lavoro presentato alla Biennale di Lione, 100 post-it di satira sugli artisti, qui costa 15mila euro), e torna con «NotGallery» anche il provocatore Federico Solmi, che l'anno scorso si è fatto "espellere" dalla fiera con uno dei suoi cartoni animati vietati ai minori dedicati al Vaticano. La figurazione italiana di qualità è protagonista da «Forni», con La Cognata, Papetti e Ventrone, da «Poggiali e Forconi», con Bramante, Coda Zabetta e Frangi, e da «Marco Rossi» con Berruti, Maggis e Samorì.
Sul fronte degli autori internazionali, accanto al superprotagonista Bill Viola (da «James Cohan», a partire da 250mila dollari), ci sono molti altri nomi di forte appeal, distribuiti su ampie fasce di prezzo. «Contini» presenta un grande Schnabel (260mila euro) e tele di Marc Quinn (da 150mila in su). «Continua» porta il belga Hans Op de Beeck e l'indiana Shilpa Gupta. «Lia Rumma», che in marzo apre a Milano una nuova spettacolare sede su quattro piani, raduna quattro big come Marina Abramovic, Vanessa Beecroft, William Kentridge e Joseph Kosuth. «Project B» di Milano riunisce star in continua ascesa come Zhang Huan e Keith Tyson. «Scognamiglio» avrà in stand una scultura di Anthony Gormley (180mila sterline), «Sperone» porta le macchine impossibili del belga Wim Delvoye, «Prometeo» aggiorna sulle ultime imprese della guatemalteca Galindo, regina della body art femminista. «Artiaco» oscilla tra poesia e provocazione con Darren Almond, Gilbert and George e Thomas Hirschhorn. La francese «De Noirmont» ha tra i suoi big Jeff Koons e Shirin Neshat, mentre la sua connazionale «Pièce Unique» nasconde accanto alla veterana Yayoi Kusama una "figlia" non d'arte ma di politica, Eva Jospin, figlia trentacinquenne dell'ex primo ministro, già piuttosto nota in patria per le sue sculture e installazioni. «Lorcan O'Neill» punta invece su Tracey Emin (da 15mila a 250mila euro), Alex Katz si trova da «Fabjbasaglia», e il grande vecchio israeliano Menashe Kadishman da «Tedeschi».
La categoria delle New Entries vede partecipare per la prima volta ad «Artefiera» gallerie affermate come le due londinesi «Pilar Corrias», che presenta nuovi lavori di Tobias Rehberger, e «Carpenter's Workshop», che si è fatta notare all'ultima «Art & Design London» con dei pezzi unici di design. «Kalfayan» di Atene ha uno stand tutto greco, così come «Ferran Cano» di Barcellona punta sui suoi spagnoli, mentre «Campaiola» di Roma ha voluto una personale di Vedova, e «Dep Art» dedica tutto il suo spazio espositivo a Salvo.
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Dal 29 al 31 gennaioSEDE
«Artefiera 2010» è attestita nel quartiere fieristico di Bologna dal 29 al 31 gennaio 2010.
ORARI
La fiera è visitabile da venerdì 29 a sabato 30 gennaio dalle 11.00 alle 19.00. Domenica 31 gennaio dalle 11.00 alle 21.00.
BIGLIETTI
L'ingresso giornaliero costa € 18,00 (previste riduzioni e abbonamenti). Ingresso gratuito per minori di 12 anni.
CATALOGO
Il catalogo è edito da Renografica, in vendita a € 32,00 presso gli Info point in fiera.
TUTTE LE INFORMAZIONI

www.artefiera.bolognafiere.it.

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