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L'anti-reportage diventa arte

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L'anti-reportage diventa arte

Con il digitale si chiude l'epoca del fotogiornalismo e delle grandi agenzie con conseguenze decisive per la figura del fotografo documentarista, che entra a far parte del mercato dell'arte e a operare a cavallo tra la realtà editoriale e artistica. A seconda dell'acquirente, o del mercato di destinazione, si fa riferimento alla galleria o all'archivio dell'agenzia, con sensibili differenze nei termini di vendita e prezzi. La distinzione è significativa anche in asta, perché i valori sono influenzati dal dipartimento di vendita (quello d'arte contemporanea sarà più caro della fotografia).
Rispetto al passato è cambiato anche il tipo di produzione e la modalità di stampa: se prima si stampava in edizione unica per via dei costi, oggi si sceglie l'edizione limitata per il mercato dell'arte. In entrambi i casi è entrata in uso la pratica della stampa on demand, su richiesta, che permette alla galleria di risparmiare su magazzino e spese.
Nel mercato dei nomi storici domina il principio, valido per la fotografia in genere, del vintage, per cui determinante è la data di stampa, che deve essere vicina a quella dello scatto. Il prezzo sale anche in presenza del timbro dell'editore, che rischia di rovinare l'immagine ma ne certifica l'autenticità. Sul mercato secondario s'incontrano i grandi nomi, premiati con prezzi record per aver unito valore storico ed estetico, da Cartier-Bresson (265mila $ per il ciclista in corsa di «Hyères, France» del 1932, da Christie's nel 2008), a Robert Frank (1924) (520mila $ per «Trolley, New Orleans» nel 2007 da Christie's) a Dorothea Lange (822.400 $ per «White Angel Bread Line», da Sotheby's nel 2005), ma in genere le transazioni vanno da poche migliaia di dollari a qualche decina.
I prossimi appuntamenti in asta sono a New York il 13 aprile da Sotheby's, il 15 da Christie's, il 16 aprile e il 20 maggio da Phillips de Pury. Tra le opere offerte dalla prima c'è una fotografia di una gargouille del Chrysler Building di Margaret Bourke-White (stima 120-180mila $) e uno scatto della famosa serie della mina Serra Pelada di Sebastião Salgado (6-9mila $). In vendita da Christie's una foto di famiglia messicana di Cartier Bresson (20-30mila $), opere di Daido Moriyama (3-15mila $) e di Weegee, rilanciato dal gallerista newyorkese Matthew Marks (3-7mila $). Bloomsbury auctions batterà il 19 maggio a Roma (Palazzo Colonna, Via della Pilotta 19) l'asta di fotografia tra cui spiccano scatti di Giacomelli, Ghirri, Basilico, Jodice, oltre William Klein, Cartier-Bresson e Capa.
Oggi molti fotografi documentaristi esposti dalle gallerie presentano un approccio anti-reportage: mentre prima l'importante era essere sul luogo dell'avvenimento al momento giusto, oggi i tempi si dilatano, il fotografo rimane fuori dall'azione e ne documenta le conseguenze, spesso sfruttando le tecniche e i riferimenti storici è il caso sudafricano Zwelethu Mthethwa e della francese Sophie Ristelhueber (1949) che, dal Libano negli anni '80 al Kuwait nella Guerra del Golfo, ha ripreso la distruzione della natura e delle civilizzazioni (da Blancpain Artcontemporain Ginevra foto per 7-15mila €). In modo simile Willie Doherty (1959) documenta le conseguenze economico-sociali del conflitto nell'Irlanda del Nord (da Peter Kilchmann Zurigo per 4-18mila €, in asta 500-9.000 €); l'israeliano Ori Gersht (1967) esplora il limite delle tecniche fotografiche per riprendere luoghi simbolo della storia (da Mummery+Schnelle Londra foto per 5.500-30mila €, in asta 2.700-7.500 €); Paul Graham (1956) usa fotografie sbiancate per mostrare la cecità sociale nei confronti del razzismo negli Usa (da Carlier Gebauer Berlino per 15-50mila €, in asta 270-16.700 €); l'italiano Armin Linke documenta gli effetti della globalizzazione (passaggi in asta tra 4-7.500 €), il Simon Norfolk (1963, Lagos) con i reportage sull'Iraq e l'Afghanistan (in asta da 5 a 16mila euro) e in galleria tra 6-7mila € da Michael Hoppen Contemporary di Londra.
A livello fieristico gli appuntamenti sono Paris Photo a ottobre e Aipad Photography Show, organizzato dall'Associazione internazionale delle gallerie per la fotografia e appena concluso a New York. Un ruolo importante è giocato dai premi, primo fra tutti il World Press Photo, che ha contribuito alla diffusione della consapevolezza artistica del genere; il Premio Pulitzer, che verrà annunciato il 12 aprile; e il Deutsche Börse Photography Prize, assegnato quest'anno a Sophie Ristelhueber e dotato di 30mila sterline. Il luogo di lancio sono spesso i festival, quali Les Rencontres d'Arles e il NY Photo Festival. Fino al 25 aprile è in corso il FotoFest di Houston, fondato nel 1983 dai foto-documentaristi Frederick Baldwin e Wendy Watriss.Silvia Anna Barrilà
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