Il Gallery Weekend 2010 ha avuto luogo quest'anno in corrispondenza del primo maggio, giorno in cui Berlino è da sempre teatro di scontri tra i manifestanti anarchici e la polizia. A testimoniare quanto questa città stia cambiando gli scontri violenti del passato hanno preso l'aspetto di una festa di strada, mentre il Gallery Weekend ha confermato il suo ruolo di importante appuntamento internazionale per chi si occupa di arte contemporanea: 40 le gallerie che hanno partecipato a questa sesta edizione. Per il portavoce della galleria Neugerriemschneider: "È stata l'edizione più ricca di successi delle cinque a cui abbiamo partecipato. Il Gallery Weekend è un formato che si è affermato e ha grande risonanza. Per tutto il fine settimana la galleria è stata costantemente piena di gente, sono venuti anche molti collezionisti internazionali da paesi come Brasile, Argentina, Venezuela, Italia, Stati Uniti, anche dalla Russia".
All'evento di chiusura organizzato al Bode Museum, nell'isola dei Musei, tra i tanti collezionisti internazionali vi erano anche personaggi influenti per il mercato dell'arte contemporanea come i galleristi inglesi Jay Jopling e Timothy Taylor, o Samuel Keller direttore storico di Art Basel e ora a capo della Fondation Beyeler di Basilea.
Presenti anche artisti di fama internazionale come Peter Doig e Isa Genzken. Sul fronte delle gallerie rispetto al 2009 tre le assenze: Arndt, che ha colto l'occasione per inaugurare il nuovo spazio sulla Potsdamer Straße (polo sempre più interessante per la concentrazione di gallerie di qualità) con una mostra collettiva molto riuscita; Croy Nielsen, che ha preferito co-organizzare SUNDAY, una mostra-mercato destinata alle gallerie emergenti che si è tenuta nella giornata di domenica; e Aurel Scheibler, che come tutti ha comunque approfittato della presenza di visitatori internazionali per inaugurare una mostra. Anche Thomas Olbricht, medico già presidente del consiglio di vigilanza della Wella e collezionista da 25 anni, ha dato il via questo weekend al discusso "ME Collectors Room", un museo privato per la sua collezione che va dal XXVI a oggi in un edificio fatto costruire accanto alla nota istituzione Kunst-Werke.
E non sono stati solo i galleristi ad attendere l'arrivo dei collezionisti, anche il mercato immobiliare spera in investimenti esterni in una città segnata dal debito. Ed è così che, per il sopranominato evento "Sunday", è stato aperto il nuovo edificio-scultura a Rosa-Luxemburg Platz progettato dagli architetti Bundschuh Baumhauer in collaborazione con l'artista Cosima Von Bonin. Alle giovani gallerie è stata data la possibilità di mostrare artisti emergenti, mentre gli agenti immobiliari hanno guidato i collezionisti in visite esclusive attraverso gli appartamenti di lusso ancora da terminare.
In sintonia con le gallerie private anche musei e spazi pubblici hanno proposto agli amanti d'arte in giro per Berlino mostre di artisti forti sul mercato internazionale e di grande qualità. La Neue National Galerie, per esempio, ha aperto una mostra di Rudolf Stingel dove lo spazio del piano principale dell'edificio disegnato da Mies Van de Rohe è stato lasciato completamente vuoto, senza alcuna ripartizione interna e l'intero pavimento era ricoperto da un tappeto disegnato dall'artista e illuminato da un grande lampadario di cristallo al centro del soffitto. Di grande interesse la mostra di Olafur Eliasson al Martin-Gropius-Bau, che conferma il valore di questo artista che ha scelto Berlino come sua sede.
Il weekend si è concluso con collezionisti soddisfatti non solo per gli acquisti, ma per aver scoperto grazie ad installazioni e mostre in spazi architettonicamente interessanti e originali parti più nascoste della città. Tra questi uno spazio destinato a showroom e negozio di una ditta di ferro battuto nell'800 e conservatosi intatto fino ad oggi dove sono state esposti i dipinti di Elisabeth Peyton, i cui ritratti, anche di piccole dimensioni, possono arrivare a 800mila $, e che a detta del sua galleria, Neugerriemschneider, hanno venduto molto bene.
Soddisfatti i galleristi: SassaTrülzsch ha venduto tutta la mostra di Fiete Stolte (il giovane artista tedesco che ha diviso la giornata in 21 ore per avere una settimana di 8 giorni) a una collezione privata tedesca un'ora dopo l'apertura, venerdì mattina alle 11 (varie opere per 10mila € l'una). La mostra di Andreas Gursky da Spruth Magers è stata visitata da 5mila persone tra cui molti curatori. "Anche le vendite sono andate bene" dice il portavoce della galleria, "abbiamo venduto varie opere a collezionisti internazionali."
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