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Piacasso non subisce gli affanni della recessione

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Piacasso non subisce gli affanni della recessione

Basta dare uno sguardo alle prossime aste che si terranno nel mondo da New York a Stoccolma, da Londra a Parigi per capire com'è accesa l'attenzione su Picasso: il 4 maggio il martello di Christie's a New York si è fermato a 95 milioni (106.482.500 $ con le commissioni) per il «Nude, Green Leaves and Bust», 1931 dalla Collezione Brody, superando i 93 milioni battuti sempre a New York nel maggio 2004 per il «Ragazzo con la pipa» (1905) che con le commissioni arrivò a 104,2 milioni di $. Il «Nude, Green Leaves e Busto», stimato 60-90 milioni, adornava la sala della tenuta di Los Angeles del filantropo Frances Brody, morto l'anno scorso a 93 anni, ed era stato acquistato nel 1950 per 19.800 $ a New York dal mercante di Picasso, Paul Rosenberg & Co.: in 60 anni il suo valore si è rivalutato del 5.200%. Ma perché questo ritratto ad olio della giovane amante Marie-Thérèse Walter ha superato i 100 milioni?
«Aveva le caratteristiche giuste» spiega Giovanna Bertazzoni direttore del Dipartimento Impressionist & Modern di Christie's. «Una storia: realizzato nel 1932, periodo molto intenso per la carriera di Picasso viene venduto dall'artista nel 1933 a Rosenberg per la sua collezione. Il mercante lo nasconde in un deposito a Tour per evitare le razzie della Gestapo quando scappa in America. Unico deposito dei suoi tre – due in Normandia – mai trovato dai nazisti. Nel 1951 il mercante lo cede a Frances e Sidney Brody. Per 60 anni il quadro è stato esposto una sola volta nel 1961 alla Ucla Art Council per gli 80 anni di Picasso. La figlia Susan Brody, che attraverso il suo trust ha venduto la collezione, ha previsto che parte del risultato andrà alla Hanting Library di Los Angeles» conclude Bertazzoni. Fresco al mercato, poco visto, prestigiosa provenienza e il nudo sono gli ingredienti del successo. «Un Picasso icona facilmente riconoscibile» aggiunge Valentina Castellani, direttrice di Gagosian a New York e artefice della mostra su Picasso nel 2009. In sala moltissimi compratori attivi dai Nahmad agli Acquavella da Robert Mnuchin e Dominique Lévy a Richard Gray di Chicago, Chris Eykyn e Guy Bennett, dai Mugrabi a Micky Tiroche, Berggruen e ai freatelli Vedovi, ma l'acquirente non è un investitore istituzionale o un dealer, piuttosto un privato al telefono d'oltreoceano dal Medio Oriente e Middle East. Non ha avuto lo stesso apprezzamento da Sotheby's il 5 maggio la tela più tarda «Femme au Grand Chapeau, Buste», 1965, stimata 8-12 milioni, fermatasi a 9,3 milioni. Insomma c'è Picasso e Picasso nonostante il fuoco incrociato di mostre dal Met a New York, dal 21 maggio alla Tate di Liverpool sugli anni della guerra e l'impegno politico e dal 3 giugno da Gagosian Londra sui "friends". Ora occhi puntati sull'amico «Angel Fernandez de Soto», 1903, periodo blu che insieme a quello rosa, è tra i più ricercati dal mercato, da Christie's Londra il 23 giugno.
Marilena Pirrelli
Chiara Zampetti
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