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Libri d'artista collezionati in tirature limitate

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Libri d'artista collezionati in tirature limitate

«Ci sono libri che sfuggono alla semplice funzione informativa, opere d'arte a pieno titolo». Così il notaio Paolo Consolandi (uno dei più grandi collezionisti italiani, venuto a mancare lo scorso 12 maggio, ndr) descriveva la parte più intima e sconosciuta della sua collezione d'arte, più di 200 titoli di autori importanti come Fernand Legér, Alighiero Boetti e Olafur Eliasson. «Flash» (1963, ed.200) di Andy Warhol, dedicato alla morte di John Kennedy, era stato il suo primo acquisto; «Exercise-Books» (1999) di Sabrina Mezzaqui l'ultimo, giusto in tempo per essere inserito nella mostra a Palazzo Reale a cura di Giorgio Maffei e Angela Vettese, visitabile fino al 6 giugno.
Tra opere uniche e tirature limitate, prime edizioni e copie autografate, il valore assicurativo dei cento libri in mostra si è attestato sui 200mila euro, rivelando come oggi vi sia un interesse diffuso per questa tipologia di collectible. «Il nostro mercato è cambiato drasticamente negli ultimi cinque anni, più ampio, generalista, e per i 2/3 si tratta di giovani sotto i 35 anni» racconta AA Bronson, presidente di Printed Matter Inc., un'organizzazione non profit newyorkese fondata nel 1976 da artisti e critici d'arte, tra cui Sol Lewitt e Lucy Lippard, con lo scopo di distribuire libri d'artista. Con un magazzino di 15mila titoli, tutti consultabili presso la sede di Chelsea, e reddito di 350mila $ – tra ricavi di vendita (70%), fund raising con edizioni d'artista (25%) e aiuti governativi (5%) – Printed Matter Inc. è oggi in grado di acquistare la maggior parte dei libri del fondo, gestendone solo un terzo con contratti di commissione. Tra i titoli più costosi, spesso preda di collezionisti giapponesi in cerca dei must della storia dell'arte occidentale, «The Holy Bible: Old Testament» (2002), frutto di un'appropriazione doppia – nel titolo e nel contenuto – dell'artista afro-americano David Hammons, a 4.500 $, e una copia firmata di «Business Cards» (1968) di Ed Ruscha, a 5.800 $. Dello stesso artista, non mancano classici come «Twentysix Gasoline Stations» (1963), presente anche nella collezione di Paolo Consolandi. Da Printed Matter Inc., il costo di una terza edizione (1969; 3mila copie) oscilla tra 1.350 e 3.600 $ a seconda delle condizioni di conservazione.
Ma come si definisce oggi il prezzo di un simile oggetto, concepito negli anni 70 quando gli artisti si dedicavano al libro per la sua allure democratica?
AA Bronson usa diversi benchmark, anzitutto le vendite in asta, da Phillips de Pury e Swann Galleries a New York; quindi, i grandi mercanti europei, tra cui Sims Reed a Londra, Florence Loewy a Parigi per la fotografia, e Walther König a Colonia, per cui è appena uscita l'ultima fatica di Hans-Peter Feldmann, «Interview», (49 $; ed. 2mila), una conversazione per immagini con il critico d'arte Hans Ulrich Obrist. Sul fronte fieristico, si è tenuta la prima Art Libris Feria del Libro de Arte y Diseño a Barcellona il 22-25 aprile scorsi, nei giorni in cui la città festeggia San Giorgio con doni di rose e di libri. «Il pubblico era locale, ma molto attivo e professionale» racconta Franco Marinotti di Fine Arts Unternehmen Ag, che si era portato 15 copie di ogni pubblicazione, tutte prese in conto deposito dalle grandi catene librarie spagnole che gestiscono i bookshop dei musei, Laie e La Central. Seguono The London Art Book Fair 2010 negli spazi della ristrutturata Whitechapel a settembre, Art Book International al Centre de Pompidou a fine ottobre, e due settimane dopo The New York Art Book Fair, organizzata da Printed Matter Inc. con più di 200 editori e artisti – tra cui Edie Fake e Darin Klein – nelle sale del PS1. Per gli appassionati della categoria «Artists' Fanzines», il prossimo appuntamento è già dal 16 al 20 giugno ad Art Unlimited/Art Basel 41, con le riviste di Mark Gonzales, Ari Marcopoulos e Tom Sachs a meno di 20 $.
Sara Dolfi Agostini
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