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Polaroid Collection in asta con 14 record

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Polaroid Collection in asta con 14 record

  • –di Silvia Anna Barrilà

Nonostante le polemiche che l'hanno preceduta, si è tenuta come previsto, lunedì 21 e martedì 22 giugno da Sotheby's a New York, la vendita della collezione Polaroid. I risultati hanno superato le aspettative: in quattro sessioni di vendita l'asta ha totalizzato 12.467.638 $ (il 97,6% del valore e il l'88,8% per lotto) segnando 14 nuovi record.

È stata una delle più grandi aste di fotografie che si siano mai tenute (ricordiamo tra i precedenti la vendita della collezione di Refco Inc. da Christie's nel 2006 che aveva portato 9,7 milioni di $), e certamente la più grande organizzata da Sotheby's che ha dedicato alla mostra pre-asta tutti i piani della sede di York Avenue. Delle 16mila fotografie che compongono la collezione sono andate all'asta più di 1.200.

Nata da un'invenzione di Edwin Land nel 1943, entro gli anni '60 la Polaroid era già un prodotto di massa ad altissima diffusione e oggetto di culto per molti artisti. Proprio dalla collaborazione tra gli artisti e l'azienda è nata la collezione: attraverso il "Polaroid Artist Support Program" l'azienda forniva agli artisti macchine fotografiche e materiali invitandoli a sperimentare e in cambio riceveva le opere realizzate. La collezione include anche altri formati oltre a quello classico della Polaroid. Tali opere formano la cosiddetta "Library Collection" e sono state acquisite da Ansel Adams, fotografo e amico di Edwin Land, a partire da metà anni '50.

Tutto ciò è durato finché l'azienda, un tempo colosso della fotografia e poi vittima dell'era digitale, è andata in fallimento una prima volta nel 2001 e poi, ancora nel 2008, quando è stata coinvolta in uno schema Ponzi dal suo nuovo proprietario, Tom Petters. Per ripagare i creditori parte della collezione è stata messa in vendita nonostante la sua importanza storico-artistica. Cinquantacinque degli artisti inclusi in collezione si sono impegnati di fronte al tribunale fallimentare a favore dell'integrità della collezione. Tra questi soprattutto Chuck Close che ha definito la vendita "criminale" appellandosi all'accordo tra l'azienda e gli artisti, ai quali era stato promesso che le opere sarebbero rimaste unite e sarebbero finite in un museo.

Nonostante ciò oggi è stato impossibile per un museo acquistare questa collezione per vari motivi: innanzitutto le sue dimensioni, poi il costo (stimato 7,5-11,5 milioni di $). E ancora la diversa qualità dei singoli lavori (si va da opere importantissime a foto di autori semi-sconosciuti), le difficoltà della conservazione, e infine, le implicazioni derivate dai vari tipi di contratto stipulati con gli artisti.

Alla fine le lamentele degli artisti e di chi, come il critico americano esperto di fotografia A.D. Coleman, si sono battuti affinché la collezione rimanesse unita, non sono state ascoltate. La prima sessione di lunedì sera ha portato uno stupefacente risultato di 7.197.439 $, ben sopra le stime di 2,9-4,5 milioni di $ (87% del valore). Tutti i lotti hanno trovato un acquirente, e per alcuni c'è stata un'accesa competizione.

Ansel Adams ha segnato i primi cinque prezzi più alti con la serie di fotografie murali che adornavano la sede aziendale in Massachusetts. Tra queste il top lot è stato "Clearing Winter Storm, Yosemite National Park", venduto per 722.500 $, record per l'artista (stima 300-500mila $). Dopo Ansel Adams il miglior risultato è stato stabilito da "9-Part Self Portrait" di Chuck Close, un collage di fotografie venduto per 250.500 $, vale a dire più di quattro volte la stima (40-60mila $) e allo stesso tempo il prezzo più alto pagato all'asta per una fotografia dell'artista americano.
Il record per una fotografia di Andy Warhol è stato superato addirittura due volte nel corso della vendita con risultati inaspettati rispetto alle stime: una prima volta con "Self-Portrait (Grimace)", battuta per 146.500$ (10-15mila $) e poi di nuovo con "Self-Portrait (Eyes Closed)", aggiudicata per 254.500 $ (10-15mila $).

Due volte è stato superato anche il record per un'opera di Lucas Samaras: con "Untitled (Self-Portrait with Hands)", passata di mano per 56.250 $ (10-15mila $) e poi ancora con "Ultra-Large (Hands)" una stampa murale unica, venduta per 194.500 $ (20-30mila $).
"Japanese Sky I (From The Bleacher Series)" scambiata per 242.500 $ (40-60mila $) ha stabilito il record per una fotografia di Robert Rauschenberg, mentre "Imogen & Hermione, Pembroke Studios, London, 30th July", venduta per 194.500 $ (30-50mila $), quello per una fotografia di David Hockney.

Per quanto riguarda le fotografie non-Polaroid provenienti dalla "Library Collection" i risultati migliori sono stati "Chicago (Trees in Snow)" di Harry Callahan che ha raddoppiato la stima di 100mila $ ed è passata di mano per 254.500 $, e "Peapickers Family (Migrant Mother, Nipomo)" di Dorothea Lange che ha raggiunto 218.500 $ da una stima di 60-80mila $. La domanda su questa collezione ha dimostrato che il mercato della fotografia è oramai solido e ampio e i pezzi storici partono ancora da valutazioni ragionevoli.

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