ArtEconomy24

Il marmo torna ad avere valore

  • Abbonati
  • Accedi
In Primo Piano

Il marmo torna ad avere valore

«Post Monument» apre oggi al pubblico, a cura di Fabio Cavallucci, la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara (fino al 31 ottobre), una mostra che si appropria letteralmente della città, dei suoi vecchi laboratori artigiani chiusi da anni a causa della crisi del marmo come materiale scultoreo, come del suo emblematico passato, che l'ha vista protagonista del dialogo artistico internazionale - con le frequenti visite di artisti del calibro di Henry Moore e Louise Bourgeois – e della protesta politica, nella veste di centro della cultura anarchica. Oggi Carrara è lo specchio, in piccolo, delle derive economiche e politiche del mondo occidentale, che ha perso il suo primato culturale e troppo spesso guarda indietro per andare avanti. Tra i 35 artisti internazionali invitati dal curatore Cavallucci, 26 hanno optato per nuove produzioni, arricchendo un percorso di riflessione che s'incentra sul tema del monumento come simbolo della società e delle sue istanze, e parte da un passato acquisito con opere di Arturo Martini, Fausto Melotti e Libero Andreotti, per arrivare alle nuove espressioni d'arte monumentale, quella delle archistar internazionali, da Daniel Libeskind a Zaha Hadid (prodotte da TorArt). «Il concetto di scultura contemporanea si è ampliato fino a diventare contaminazione tra i generi – spiega Renato Pennisi, specialista del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea di Christie's –, si considerano scultura anche le installazioni o le opere site specif». Tra video, foto e installazioni, molti sono gli artisti che sono tornati al materiale nobile con la collaborazione di laboratori rinomati come gli studi d'arte Cave Michelangelo e Nicoli. Uno fra tutti Maurizio Cattelan, proprio lui che aveva inaugurato il ritorno alla scultura marmorea con i nove cadaveri dell'opera «All» (2007), realizzata qui a Carrara ed esposta nel 2009 a Punta della Dogana. Fin dalla prima visita, l'artista ha creato scompiglio proponendo la sostituzione temporanea del monumento pubblico a Mazzini con una scultura del leader socialista Bettino Craxi. Tra polemiche e il no della Soprintendenza preposta, l'artista ha celebrato - in silenzio - il funerale della sua idea con una lapide in marmo del politico al Cimitero di Marcognano. Chissà se nella retrospettiva che il Guggenheim di New York dedicherà all'artista a fine anno vi sarà inclusa. Da alcuni anni, Cattelan produce pochissime selezionate opere, e i lavori storici in asta comandano prezzi da capogiro, come «Untitled» (2001), battuta da Sotheby's la settimana scorsa per 7.922.500 di $ (stima di 3-4 milioni). Ha scelto il marmo anche Antony Gormley, la cui scultura umana è frutto delle più avanzate tecnologie digitali, ad evocare i cambiamenti nella lavorazione del marmo un tempo affidata agli scalpelli dei più esperti artigiani locali. Il celebre artista inglese della monumentale opera pubblica «The Angel of the North» (1998), che ha appena installato una delle sue figure umane in Alaska su commissione dell'Anchorage Museum, sarà nell'asta del 30 giugno di Contemporary di Christie's Londra con una scultura in acciaio stimata 180-250mila £. È invece un muro di blocchi di marmo il lavoro di Monica Bonvicini, che richiama il rigore delle architetture moderniste, riferimento primario dell'artista, negandolo con un sottile slittamento ortogonale che quasi si confonde con l'estetica di un ornamento. Alcuni suoi disegni e una scultura sono in vendita il 30 giugno da Phillips de Pury a Londra, rispettivamente a 5-8mila € e 45-50mila €. Si torna, invece, alla provocazione con l'opera di Santiago Sierra, che ha fatto installare le lettere marmoree «NO» – ispirate al progetto «No, Global Tour» che approderà a Londra il prossimo ottobre – nel cuore dell'ex-Montecatini, fabbrica convertita ad uso abitativo, un vero e proprio "eco-mostro" del moderno piano urbanistico cittadino. L'artista spagnolo da alcuni anni abita a Lucca, a pochi km da Carrara, e collabora con Prometeogallery che vende le sue opere per 10-70mila €. Tra le opere già esistenti che trovano a Carrara una nuova identità artistica e politica, c'è infine l'installazione-performance di Sam Durant «Dead Labour Day», in vendita da Paula Cooper a New York per 125mila $. L'opera prende spunto dagli scontri di Chicago nella piazza di Haymarket nel 1886 – che portarono all'impiccagione di alcuni attivisti anarchici – e pone l'accento sulla condizione di vita dei lavoratori e sulle loro lotte in tempo di crisi. Nel reenactment di Durant, il palcoscenico è un patibolo in legno, a ricordarci che anche in una crisi finanziaria – quindi immateriale – come quella di oggi, la vittima ultima è sempre l'uomo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata