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GAMeC virtuosa suggerisce la terza via

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GAMeC virtuosa suggerisce la terza via

Nell'attuale crisi economica, con l'inevitabile e conseguente calo della "generosità" da parte delle istituzioni pubbliche e private, la GAMeC, Galleria d'arte Moderna e contemporanea di Bergamo, contrasta gli effetti della congiuntura negativa e mette a segno una serie di iniziative che le permettono di proseguire con continuità nella sua progettualità culturale. Il denominatore comune è il radicamento sul territorio: il museo infatti è gestito dall'Associazione per la GAMeC – onlus, i cui soci fondatori sono il Comune di Bergamo e Tenaris Dalmine, e benemeriti la Banca Popolare di Bergamo-Gruppo BPU Banca, Bonaldi e Ab Energie.
Sul fronte della raccolta fondi e quindi della stabilità finanziaria la GAMeC ha appena siglato una collaborazione triennale con Ab Energie con un sostegno annuale di 50mila euro. La società di Bergamo opera nel business delle energie rinnovabili con un giro d'affari atteso a fine anno pari a 25 milioni, un ammontare doppio rispetto al 2009 con un numero di clienti superiore sette volte rispetto all'anno scorso. «L'accordo con la GAMeC – spiega il presidente Alessandro Bertacchi, appassionato d'arte contemporanea – è una collaborazione che prevede un ruolo attivo nella progettualità del museo». Perché la GAMeC e l'arte contemporenea? «Per valorizzare il territorio dove siamo nati attraverso il museo e rendere l'arte contemporanea fruibile a un pubblico più ampio; dal 2011 l'arte sarà uno dei linguaggi della nostra comunicazione».
La collaborazione del museo con il territorio è molto intensa e ha dato visibilità a numerose raccolte private e alla ricerca di diversi collezionisti come Diego Bergamaschi, Luigina Bernini Carrara, Carlo Borsatti, Tullio Leggeri, Giovanni Milesi e il giovane Johnny Patelli, grazie ai quali è stata possibile l'esposizione «Il Museo privato con oltre 200 opere. La passione per l'arte contemporanea nelle collezioni bergamasche», prorogata sino al 14 febbraio. Costo della mostra 112mila euro, – di cui 30mila comunicazione, 26mila per guardiania e controllo sale, 21mila per il trasporto, 9mila per l'assicurazione – ad oggi sono 3mila i visitatori e se ne stimano 15mila. La presenza dei collezionisti non è una novità, ma una ricchezza che si protrae sin dal 1991, anno di apertura della GAMeC, con la mostra «Collezione privata, Bergamo. Arte italiana nel XX secolo» che ha portato alcuni collezionisti, tra cui Gianfranco Spajani e Gianfranco e Marta Stucchi, a donare il meglio delle loro collezioni al Comune di Bergamo e all'Accademia di Carrara per la GAMeC.
Ma la capacità di fund raising della GAMeC non si ferma qui, in questi giorni ha ricevuto un premio da 70mila euro per il concorso «Più energia al museo» promosso da Terna e Amaci con il progetto «Alta tensione - Anno Antiaccademico dell'Arte». Di che si tratta? Della creazione di una libera università dell'arte gratuita ma con obbligo di frequenza (75% degli incontri) aperta a 120 corsisti, selezionati dal museo fra tre diverse generazioni, che da giugno 2011 a marzo 2012 frequenteranno corsi propedeutici sull'arte contemporanea, lectio magistralis, workshop con artisti e case history con esponenti del mondo dell'arte: si conclude con una valutazione finale-accredito per entrare nel mondo dell'arte. Progetti culturali e gestione del museo vanno di pari passo: i conti nel 2009 sono tornati positivi con un risultato netto di 39mila euro. Il museo ha finanziato l'attività con 977mila euro (-18%) di cui 414mila dagli enti pubblici, con il Comune di Bergamo che ha destinato un contributo invariato rispetto al 2008, pari a 343mila, e 450mila (-2,1%) dai privati con il socio fondatore, il gruppo Tenaris Dalmine che ha stanziato 252mila euro rispetto ai 240mila del 2008. Buono il trend dei visitatori in crescita a 64.228.
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