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A Doha l'arte calligrafica supera le stime

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A Doha l'arte calligrafica supera le stime

  • –di Silvia Anna Barrilà

In queste ultime settimane del 2010 l'attenzione del mondo dell'arte è diretta verso il Medio Oriente, e in particolare verso Doha, in Qatar, che è stata quest'anno capitale araba della cultura. È qui che aprirà il 30 dicembre l'atteso museo per l'arte moderna araba Mathaf, che inaugurerà con tre mostre e una collezione di 6mila opere dalla metà del XIX secolo a oggi, ed è qui che Sotheby's ha appena tenuto la prima asta internazionale dedicata interamente all'arte calligrafica, che ha realizzato 5,6 milioni di dollari superando il valore alto di stima di 5,5 milioni di $ (88% per valore e 73% per lotto).

"La calligrafia araba ha stimolato gli artisti per più di un millennio, ed è ancora una forma artistica considerata e rispettata che riflette la ricca storia della regione", ha spiegato prima dell'asta Dalya Islam, direttrice del dipartimento d'arte mediorientale araba e iraniana di Sotheby's. "L'asta metterà in rilievo il lascito duraturo dell'arte islamica tracciando lo sviluppo della calligrafia e punterà l'obiettivo sulla sua manifestazione contemporanea".

E infatti le opere contemporanee in offerta non solo sono state più della metà del totale, ma hanno anche segnato i risultati migliori della vendita. Il prezzo più alto è stato pagato per un'opera del 2010 dell'egiziano Ahmed Moustafa dal titolo "The Night Journey and Ascension", realizzata con olio e acquarello su carta di grandi dimensioni. L'opera è passata di mano per 842.500 $ (stima 700-900mila $), stabilendo il nuovo record per l'artista.

Oltre a questo, altri otto record sono stati segnati durante l'asta, tra cui quello per l'algerino Khaled Ben Slimane (92.500 $) e quello per il marocchino Mounir Fatmi (134.500 $). Altri risultati eccezionali sono stati quelli degli iraniani: l'opera con foglia d'oro "095TTV" di Farhad Moshiri del 2005 ha scatenato una battaglia di offerte che si è conclusa a 782.500$ (sette volte la stima di partenza), mentre un raro olio su tela senza titolo del 1962 dell'allora giovane Mohammad Ehsai è passato di mano per 554.500 $ da una stima di 250-350mila $.

È rimasta invenduta, invece, l'opera di Ali Omar Ermes "The Fourth Ode" del 1993, la più grande opera dell'artista libico mai offerta all'asta e stimata 250-350mila $. Altre opere rimaste senza acquirente sono state quella dell'iraniano Afshin Pirhashemi (senza titolo, 2009) stimata 50-70mila $, quella del libanese Hussein Madi intitolata "The Arabic Alphabet" (2008) stimata 40-60mila $, quella del turco Hasan Çelebi (senza titolo, 1999) stimata 30-40mila $, così come quella del suo maestro Hamid Aytac, "A Monumental Illuminated Hylde" stimata 80-120mila $.

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