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Richter e Johns top in asta nel 2010

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Richter e Johns top in asta nel 2010

Anni e anni di messa a fuoco della propria arte nei periodi più complessi vengono riconosciuti dal mercato. Le crisi economiche nel mondo dell'arte fungono da setaccio. Così i foto-dipinti, gli oli astratti e quelli allo specchio dove Gerhard Richter esercita il dubbio sulla tela tra realtà oggettiva e immaginaria sono state certificate quest'anno anche dal mercato, confermando il largo giudizio positivo della critica. Così l'artista tedesco guadagna il primo posto nella classifica di Skate's Top 5000 works per i valori complessivi scambiati nel 2010 in asta (Sotheby's, Christie's e Phillips de Pury) con nove opere oltre gli 1,8 milioni di dollari (soglia per entrare in classifica). L'artista tedesco è in vetta sia nel breve come nel lungo periodo mettendo a segno i volumi più importanti dal 1980. Nella Top-10 living Artists per capitalizzazione della Top-5000 realizzata per «ArtEconomy24» riceve gli onori del mercato una firma che ha scritto la storia dell'arte americana, Jasper Johns. Con «Flag» proveniente dalla collezione di Michael Crichton ha segnato il record di 28.642.500 $ e insieme ad altre due opere conquista la seconda posizione in classifica.
Richter e Johns due grandi vecchi dell'arte che raccolgono i frutti di una carriera di semina. Solo un nome molto gettonato nei periodi di boom supera l'esame della crisi: Jeff Koons con sette opere oltre 1,8 milioni si piazza in terza posizione, grazie soprattutto al superapprezzato «Baloon blue» venduto dalla Daimler Art Collection.
Dopo di lui un grande maestro dell'astrattismo cinese, Zao Wou-Ki, classe 1921, conquista la quarta posizione negli acquisti e dimostra come i compratori asiatici siano in prima fila nelle aste. La sua prima esposizione personale risale al 1947 a Shanghai poi arriva in Francia, dove studia e lavora, per diventare un'artista internazionale, poco famoso sui media ma molto apprezzato dai veri collezionisti. Nella top 10 troviamo ancora Richard Prince, Cy Twombly, Peter Doig, Zhang Xiaogang, Lucian Freud e Damien Hirst. Non sorprende che quest'ultimo dopo i picchi raggiunti alle soglie della crisi – «Beautiful inside my head forever (evening sale)» battuta da Sotheby's Londra il 15 settembre 2008 – registra una sola opera nel 2010 battuta oltre 1,8 milione di dollari. L'abbondanza di lavori ha inflazionato il mercato di Hirst, l'artista più giovane in classifica, che dal 1996 – prima data di una sua opera in asta – a oggi ha scambiato volumi per 189,5 milioni come Lucian Freud e poco sotto Johns e Koons. L'altro artista cinese Zhang Xiaogang, talento della nuova pop art asiatica, mette a segno i suoi volumi, 6.725.700 $, con una sola opera venduta ad Hong Kong lo scorso ottobre da Sotheby's.
Che il futuro del mercato è proprio lì lo confermano le anticipazioni dell'indagine di Clare McAndrew per Tefaf: «Il mercato della grande Cina ha dato il via al grande recupero del 2010 e se è ancora la terza piazza per gli scambi dopo Stati Uniti e Regno Unito, lo sarà ancora per poco». Le intermediazioni di arte antica, moderna e contemporanea cinese confermano che la cabina di regia ormai è lì.
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