ArtEconomy24

Dall'Asia i venti della speculazione

  • Abbonati
  • Accedi
In Primo Piano

Dall'Asia i venti della speculazione

Nel 2010 il mercato dell'arte batte gli indici azionari. Potrebbe sembrare un'assurdità, soprattutto per il fatto che nel 2009 aveva perso circa i due terzi del suo valore, ma è effettivamente successo. La ripresa del mercato dell'arte negli ultimi 12 mesi è stata molto consistente: il controvalore delle opere di contemporaneo battute nelle aste serali di New York del 2010 ha totalizzato 923 milioni di dollari, il 193% in più di quanto fatturato nel 2009, con un ottima performance per la Pop Art e l'Espressionismo astratto. Complessivamente il contemporaneo in Usa ed Europa ha registrato un aumento medio annuo superiore al 25%, a fronte di un incremento annuo dell'indice FTSE pari al 9% e dell'11% per il Dow Jones Index.
L'aspetto più importante, come segnala ArtTactic nella ricerca «Art Market Outlook 2011» è che tale tendenza è destinata a proseguire anche nel 2011, anno che potrebbe essere "consacrato" come l'inizio di una nuova era in cui l'arte, oltre a continuare a essere una passione, diverrà sempre più un asset d'investimento finanziario.
Quali saranno le aree geografiche a maggiore crescita?Quali le dinamiche a sostegno di tale incremento?
Una parte consistente di questo sviluppo si registra in Asia, per effetto anche dalla forte crescita economica di Cina e India. Le sedi di Sotheby's e Christie's a Hong Kong nel 2010 hanno aumentato il volume d'affari del 300%, ancora più elevati i numeri di tutto il mercato cinese, compresa la Cina continentale, dove le due major insieme alle case locali Poly e China Guardian hanno visto crescere il controvalore aggiudicato dai 397 milioni di $ del 2009 a 2,2 miliardi del 2010, di cui 1,4 miliardi conseguiti dalle due case d'asta locali. A trainare il mercato è stata soprattutto la domanda interna favorita dai "nuovi ricchi" che però potrebbe rappresentare in un certo senso un rischio per il mercato dell'arte cinese: «Il nuovo boom – commentano gli analisti di ArtTactic – non va ricercato nella maggior passione dei nuovi collezionisti, ma presenta in buona parte caratteristiche speculative, espresse dal crescente numero di nuovi fondi d'arte». Una storia già vista, avvertono gli esperti di ArtTactic, che potrebbe finire come la "bolla" speculativa del 2008. Occorre chiedersi fino a che punto la speculazione sarà un fenomeno locale. «Gli speculatori torneranno "prepotenti" anche sui mercati occidentali nel corso del 2011» mette in guardia ArtTactic.
Le proiezioni indicano in generale una maggior volatilità dei prezzi delle opere in presenza di nuovi collezionisti e investitori, con conseguenti picchi al rialzo e al ribasso più frequenti del passato per il trading effettuato dagli speculatori alla ricerca di trend artistici più promettenti. L'analisi dei vari segmenti di prezzo in asta mostra il successo della strategia delle case occidentali che hanno puntato sul cambio di mix delle vendite verso opere di più elevato valore unitario, nonostante una minor marginalità per le stesse case d'aste. L'analisi dei vari segmenti di prezzo di Contemporaneo, elaborata da ArtTactic, mostra infatti che la fiducia verso la fascia alta dei prezzi (un milione di $ e oltre) è passata dal 46% al 69% negli ultimi sei mesi del 2010. Analogo andamento per le quotazioni da 500mila a 1 milione di $ con risposte positive in crescita dal 24 al 49 per cento. Al contrario si è significativamente indebolito il sentiment per la fascia bassa sceso dal 53 al 32% dal giugno 2010.
Ma quali sono le attese per i vari mercati? Per gli Usa e l'Europa la fiducia è legata alla ripresa congiunturale, dinamica avvalorata dal fatto che il 63% degli intervistati da ArtTactic vede la ripresa economica come l'elemento più importante per favorire un positivo andamento del mercato dell'arte. Il sondaggio mostra che il 36% degli intervistati crede in un rialzo nei prossimi sei mesi del contemporaneo in Usa e in Europa, mentre per il 47% la tendenza sarà stabile e per il 16% si assisterà a un calo. Il mercato indiano mostra segni di stanchezza da quest'autunno: nelle aste di Moderno e Contemporaneo l'effetto combinato di valutazioni troppo ambiziose e mancanza di opere di qualità ha prodotto un calo del 20% rispetto alle stime minime di pre-vendita. Nonostante i deludenti risultati, l'indicatore ArtTactic Confidence ha registrato un calo marginale nel novembre 2010 con maggiori indicazioni positive rispetto a quelle negative, avvalorando un processo di recupero per i prossimi sei mesi anche se a un ritmo più lento. Interessante notare che, sul mercato indiano, si sta ampliando dal maggio 2010 il divario tra il Moderno e il Contemporaneo, con l'indicatore di fiducia per il Moderno superiore del 78,2% all'equivalente indicatore del Contemporaneo.
Dopo una graduale ripresa, il mercato dell'arte latino-americano è tornato ai livelli del 2007, ma nonostante questo andamento positivo, le recenti aste di novembre a New York sono state deludenti. Le attese sono concentrate sull'arte brasiliana che rappresenta il 68% del valore dell'arte contemporanea di Christie's che sarà il principale driver del mercato latino americano. Mercato ancora giovane quello dell'arte medio orientale le cui proiezioni sono positive trainate da una crescita economica solida. Le attese proiettano una maggior visibilità internazionale degli artisti nel corso di quest'anno.Maria Adelaide Marchesoni
Marilena Pirrelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Artisti alla prova della fiducia Long-term Performers Gli operatori esprimono la fiducia nel breve e lungo termine per alcuni artisti nei relativi mercati. Gerhard Richter, Jeff Koons, Robert Gober, Cindy Sherman e Richard Prince occupano i primi cinque posti della "Longevity Map 2001" (fiducia a lungo termine) lanciata da ArtTactic nel dicembre 2008, invece George Condo e Chris Ofili dal lungo termine passano al breve. Short-term Performers Per Marlene Dumas, Rosemarie Trockel, Cecily Brown, George Condo, Franz West, Vik Muniz e Yoshitomo Nar sentiment positivo degli operatori nel breve, ma incertezza sulla longevità della fiducia nei loro mercati. Future Performers Per Damien Hirst oggi il sentiment di mercato resta negativo, ma cresce la fiducia sul lungo termine. Takashi Murkami e Gilbert & George da promesse future si sono spostati da giugno in long-term perfomers. Under Performers Diversi artisti, tra cui David Salle, Franz Ackermann, Kai Althoff e Jake & Dinos Chapman, scontano un calo di fiducia nel breve e lungo termine.

© Riproduzione riservata