ArtEconomy24

A caccia di arte di consumo

  • Abbonati
  • Accedi
In Primo Piano

A caccia di arte di consumo

Bologna ha richiamato collezionisti e operatori, 31mila dichiarano gli organizzatori della 35ª Arte Fiera, poco più dell'edizione precedente, 30mila, per le proposte artistiche di oltre 200 gallerie. Gli scambi e l'afflusso partiti con lentezza nei primi giorni sono poi maturati tra venerdì e sabato e i bollini rossi sono comparsi sulle didascalie delle opere. Galleristi più o meno soddisfatti, tra i visitatori direttori di musei e fondazioni. Ma come sono andati gli acquisti? Tra le giovani gallerie (stand a partire da circa 5mila €) Spazio A di Pistoia ha venduto un'installazione con le scale di Francesco Carone alla Nomas Foundation, (quotazioni da 5-18mila €); da Paolo Mari Deanesi di Rovereto è stata venduta l'installazione con la sedia di Diango Hernandez, prezzo 16mila €.
Tra le affermate (stand a partire da 11.500 ) Nicoletta Rusconi, Milano già venerdì mattina dichiarava sold out dei tre lavori di Flavio Favelli (prezzi da 5-26mila €), in primis il lampadario all'ingresso al padiglione 15. Ad Extraspazio, Roma, moltissima attenzione ha richiamato la grande installazione a parete di Natasha Bowdoin. Molta curiosità hanno attirato le madonne e le gioconde invecchiate di Nicole Tran Ba Vang da EmmeOtto. Da Massimo Minini rispetto alla grande folla il collezionismo vero e proprio è stato esiguo. Vendute le opere di Ettore Spalletti e del giovane Paolo Chiasera, trattative in corso sul tavolo Tartan di Sottsass (8-9mila €) e le foto dei viaggi degli anni 70 (4mila ciascuna).
Le vendite nel complesso sono state medie, non certo sulle cose importanti come la scultura di Kapoor. Sempre da Minini è in corso una trattativa sull'istallazione del 2004 di Jota Castro con la cera di Berlusconi in un barile di petrolio, valore 15mila €. Il Maxxi ha acquistato un'opera di Yona Freidman, così come Unicredit ha comprato il trittico di David Maljkovic per 6.500 €.
Che l'arte sia sempre di moda e sempre più un "prodotto" di consumo lo conferma questo week end milanese dove AAF MILANO al SuperstudioPiù, ha attirato migliaia di visitatori.
Dedicata a chi ha meno disponibilità, ma identica passione, Affordable Art Fair, giunta alla 12ª edizione nel mondo (New York, Londra, Singapore) e per la prima volta in Italia nella sua campagna pubblicitaria recitava: «Chi ama l'arte sa anche prenderla alla leggera». L'ideatore londinese della fiera Will Ramsay ha osservato un'atmosfera rilassata: «Neanche i prezzi sono intimidatori, ogni opera può costare al massimo 5mila €, creano il terreno di coltura ideale per comprare arte per la prima volta».
Ma come avete garantito la qualità dell'offerta? «Ogni galleria propone tre artisti nell'application – spiega Ramsay –, poi valutati da un comitato. Nel regolamento inviato ad ogni galleria partecipante si specificano le tirature massime in modo che la quantità di copie rimanga una cifra contenuta». Insomma opere sì, ma non multipli infiniti! Però, tra le foto che più spiccavano in fiera vi erano alcune immagini di Gianni Berengo Gardin – «Venezia» scattata nel 1958, ma stampata e firmata nel 2010 – a tiratura aperta a 3mila l'una. Presso la Fondazione Hangar Bicocca una foto di Carlos Casas del 2009 in edizione di 10 costava 350 , e una di Alfredo Jaar (Milan edition) in edizione di 21 si vendeva a 2.500 €.
Mentre per chi cercava pezzi unici la scelta di opere pittoriche era vasta. Di soli artisti tedeschi, nati dopo il 1970, pieno lo stand della nuova galleria Isabelle Lesmeister di Ratisbona che vendeva un'originale trittico con paesaggio montano e aurora di mollette per bucato di Anke Gesell a 1.800 €. Alle gallerie milanesi il concept della fiera è molto piaciuto, anche per l'opportunità di aprirsi a nuovi tipi di pubblico, in una sorta di modello parallelo a quello più elitario dell'arte, al punto da sostituirlo a MiArt (Galleria Dieci.due e Fabrica Eos). Sono molto piaciuti i prezzi degli stand (si va dai 4mila agli 8mila in base ai metri quadri) e altra opportunità unica offerta da AAF è girare in varie capitali del mondo sempre con la stessa qualità organizzativa: Villa del Arte Galleries di Barcellona ha seguito la fiera a Singapore, New York e Londra, ampliando così il giro clienti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata