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Fiere in concorrenza, Armory Show in tono minore

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Fiere in concorrenza, Armory Show in tono minore

  • –di Silvia Anna Barrilà

Ben 13 fiere per l'arte moderna e contemporanea hanno invaso la città di New York nella prima settimana di marzo per celebrare la tredicesima edizione dell'Armory Week.
Oltre all'Armory Show, finora il player più importante per il segmento contemporaneo, che dal 2009 dispone anche di una sezione dedicata al moderno, e alle tante fiere satellite per l'arte emergente come Volta e Pulse, si sono aggiunte già dall'anno scorso due fiere con un'offerta simile alle fiere esistenti e una qualità molto elevata che quest'anno si sono definitivamente affermate come concorrenti: The ADAA Art Show per l'arte blue chip e Independent per l'arte contemporanea.
Alcuni galleristi influenti, come David Zwirner e The Pace Gallery, hanno rinunciato all'Armory per partecipare all'Art Show organizzato da ADAA, l'associazione dei dealers americani, su Park Avenue. Per tradizione prevalgono in questa fiera stand monografici (70 sono stati gli espositori in totale) e prezzi più alti che all'Armory: Zwirner ha dedicato il suo stand alla pittrice americana Alice Neel, di cui rappresenta il lascito, vendendo tre opere importanti da 500mila a 850mila $ tra cui una, "Nancy" (850mila $), durante l'inaugurazione. Pace Gallery ha venduto varie opere di piccolo formato realizzate con le ceneri raccolte nei tempi buddisti dall'artista cinese Zhang Huan per prezzi tra 75mila e 100mila $.
Altri galleristi, invece, hanno optato per il doppio stand per incontrare il pubblico dell'una e dell'altra fiera, come le americane CRG e Greenberg Van Doren; altri ancora hanno inaugurato la propria fiera, come Ed Winkleman, che ha avviato una nuova fiera chiamata Moving Art dedicata alla video arte, mentre voci di corridoio riportate dall'Art Newspaper parlano di un'edizione americana di Frieze in programma per l'anno prossimo.
Se da un lato l'accesa competizione ha animato il mercato, dall'altro ha portato anche svantaggi per le 250 gallerie che hanno partecipato all'Armory Show (sintomatico anche il calo di espositori rispetto ai 289 dell'anno scorso). La galleria Arndt di Berlino, che ha venduto opere tra 20mila e 50mila $ di vari artisti della galleria come Vik Muniz, Sophie Calle, Nedko Solakov, William Cordova e Josephine Meckseper, ha sicuramente notato la differenza: "Non è stata un'edizione così intensa come ci si aspetta dall'Armory a causa della concorrenza di altre fiere come The Art Show e Independent. I visitatori ci sono stati, ma molti non hanno avuto tempo di tornare", lamenta Julie Burchardi dalla galleria, "e inoltre il fatto che molte gallerie di qualità abbiano disertato la fiera in favore delle altre ha avuto come conseguenza l'ammissione di gallerie meno forti".
Anche la parte moderna ne ha sofferto ed è partita lentamente nonostante la validità delle opere esposte. Tutte nella sezione contemporanea, invece, le gallerie italiane che hanno partecipato all'Armory. Tra queste c'è la galleria Studio La Città di Verona che ha presentato per la prima volta negli USA il lavoro di Anna Galtarossa, fresca vincitrice della prima edizione del Premio Moroso New York. La galleria ha venduto i grattacieli concepiti dalla Galtarossa per 6-7mila $ e inoltre un'opera di Jacob Hashimoto (a cui verrà dedicata una personale a maggio) per 30mila $ e una scultura della giovane artista indiana Hema Upadhyay.
In generale le gallerie hanno trovato piuttosto facilmente acquirenti per le opere nella fascia di prezzo più bassa, come la serie di serigrafie di Andrew Hahn, di cui la Untitled Gallery di New York ha venduto 55 pezzi a 2mila $ l'uno la prima sera, o per le opere più economiche di artisti affermati, come la serie di cartoline di Gilbert & George per 27mila $ l'una, di cui Lehman Maupin ha venduto una ventina nelle prime ore dall'apertura.


Zhang Huan, Flower No. 9, 2011, cenere su lino, 80 cm x 100 cm, © Zhang Huan Studio, courtesy The Pace Gallery, Photo courtesy the artist and The Pace Gallery Price range per la serie di opere esposte e vendute a ADAA The Art
Show: $ 75.000 e $ 100.000




Hema Upadhyay, Untitled, 2011, Terracotta, carta, legno, 42 x 34 x 20 cm

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