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ArtBrussels continua a piacere

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ArtBrussels continua a piacere

  • –di Irina Zucca Alessandrelli

La fiera di arte contemporanea di Bruxelles, alla sua 29ma edizione, si riconferma un appuntamento interessante e selezionato per il collezionismo internazionale. Hanno visitato le 170 gallerie presenti quest’anno 24.483 persone (leggermente meno rispetto  l'anno scorso pari a 26.131). Malgrado gli ultimi due giorni di fiera coincidessero con la Berlin art weekend, per cui già da giovedì pomeriggio hanno cominciato a comparire tra gli stand collezionisti con il trolley in partenza per la Germania, la qualità della fiera è sempre buona e l’opening è stato un vero successo. La direttrice decana dal 1997, Karen Renders si è solo dispiaciuta per non aver calcolato, il sovrapporsi con il matrimonio reale a Londra, che ha causato la chiusura della borsa venerdì, per il resto dice che la sola cosa da migliorare ulteriormente per l’anno prossimo è il networking con i collezionisti stranieri, soprattutto nordeuropei.

Le sei gallerie italiane, poche secondo la Renders perché ormai ci sono troppe fiere in Italia, hanno trovato un pubblico molto attento e recettivo come al solito. Secondo Mario Cristiani di Continua, che è in fiera dal 1995, le vendite non sono mancate, anche se quest’anno focalizzate su pezzi meno costosi, soprattutto sono piaciute le sculture di vetro e materiali vari di Pascale Marthine Tayou (dai 30mila agli 80mila euro, www.pascalemarthinetayou.com ). Inoltre, la loro artista Berlinde de Bruychere (it.wikipedia.org/wiki/Berlinde_de_Bruyckere ) aveva due grandi sculture nello spazio museale Bozar del centro (dai 50mila ai 200mila euro). Soddisfatto anche Antonio Tucci Russo che ama il collezionismo belga per la sua estrema attenzione alle novità e che ha apprezzato la serie di stampe che documentavano l’arte performativa di Robin Rhode (vendute a 55mila euro il gruppo, en.wikipedia.org/wiki/Robin_Rhode ), così come il giovane Francesco Gennari (venduta una piccola stampa 5.500 euro, www.artnews.org/artist.php?i=863 ). Le assistenti di Massimo De Carlo, per la prima volta ad Art Brussels, invece, si aspettavano una fiera meno lenta e con più collezionisti americani, perché nella giornata di sabato erano stati venduti solo alcuni specchi con scritte in vernice spray di Rashid Johnson (da 10 ai 14mila $, en.wikipedia.org/wiki/Rashid_Johnson#Techniques_and_processes), mentre un gigantesco lavoro su tela di Piotr Uklanski (www.nytimes.com/2011/01/21/arts/design/21galleries-PIOTRUKLANSK_RVW.html), da 200mila $ campeggiava invenduto. La direttrice della galleria Barbara Gladstone a Bruxelles (sede aperta tre anni fa), che può contare anche su un collezionismo locale affezionato, si è detta soddisfatta per la vendita di una scultura rappresentante una catenella con ciondolo a forma di Cristo in croce di Thomas Hirschhorn (70mila euro, www.tate.org.uk/magazine/issue7/hirschhorn.htm ), artista della Svizzera alla prossima biennale di Venezia. Anche lo staff della Lisson era contento delle vendite, soprattutto di una scultura in ferro arruginito di Tony Cragg da 200mila euro (www.tony-cragg.com ), mentre una  gigantesca opera su muro di Kapoor, in specchio sfaccettato, rimaneva invenduta (al prezzo di 1milione di euro, www.monumenta.com/fr/2011/the-artist ), ma di certo non passava inosservata.

Nella sezione Young talent, dove i prezzi erano molto più contenuti, la galleria più apprezzata dal pubblico e dagli altri galleristi è stata Cortex Athletico di Bordeaux. Il doppio stand, dedicava un solo show all’installazione di Benoît Maire (www.frieze.com/issue/review/benoit_maire ), a 16mila euro, vendibile anche scomposta e tra gli artisti della galleria, di certo spiccava il dipinto di Angel Vergara (26mila euro, www.basenow.net/2010/10/08/interview-with-artist-angel-vergara ) quest’anno rappresentante il Belgio alla Biennale. Meritava uno stop da Sonja Junkers di Monaco, l’installazione video di Christoph Schlingensief (www.schlingensief.com/index_eng.html), direttore cinematografico e teatrale, morto l’estate scorsa a soli 49 anni, poco dopo la nomina a rappresentante  della Germania alla Biennale veneziana 2011. Il video mostrava diversi momenti della costruzione di un teatro d’opera in Burkina Faso, finanziato dal  governo tedesco.  Si intravede nelle riprese anche Patti Smith (www.pattismith.net ) che ha contribuito al progetto, dopo aver capito la portata del lavoro coraggiosamente politico di Schlingensief per un teatro, di brechtiana memoria, che coinvolgesse attivamente gli spettatori.

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