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Privati e imprese sostengono la produzione svizzera

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Privati e imprese sostengono la produzione svizzera

Un collezionismo importante e una produzione di elevato spessore intellettuale caratterizzano la Svizzera odierna. La presenza di un pool di collezionisti degno di nota ha spinto nel novembre scorso il gallerista Larry Gagosian ad aprire una sede a Ginevra, con una mostra di disegni e sculture di Alberto Giacometti (1901-1966), un colosso da milioni di dollari dopo il record mondiale di quasi 104 milioni aggiudicati da Sotheby's Londra nel febbraio 2010 con «Homme qui marce I», un bronzo del 1960. La scelta, non casuale, di puntare su una gloria locale, si è rivelata vincente e i disegni di Giacometti, offerti a circa 120mila franchi svizzeri, sono stati tutti venduti.
Dal punto di vista fiscale l'acquisto di un'opera in una galleria svizzera risulta vantaggioso: l'Iva è dell'8% rispetto al 20% applicato in Italia; non viene applicato il droit de suite, sull'esportazione non vi sono carichi fiscali, mentre per entrare nel territorio italiano si applica l'aliquota del 10%. La fotografia è esclusa da questo regime. Fondamentale allo sviluppo del mercato degli artisti svizzeri è la forza del collezionismo interno: banche (da Ubs, a Julius Ber e Bsi), istituzioni (il sistema cantonale), assicurazioni e privati tendono a comprare gran parte della produzione degli artisti connazionali. Autori dai curricula strepitosi spesso non arrivano sul secondo mercato internazionale. Ad esempio le opere di Markus Raetz, classe 1941, nella personale dedicata dallo stand di Monica De Cardenas per Basilea 2010, sono state vendute nei primi 15 minuti di apertura. Le quotazioni variano a seconda del mezzo utilizzato: per le sculture il range varia da 20mila a 180mila franchi svizzeri, per i disegni quasi introvabili tra 12mila a 60mila chf ed, infine, le opere di grafica costano da 2,5mila a 40mila chf.
Il sistema sostiene fortemente non solo i suoi artisti consacrati, ma anche i suoi giovani emergenti. A riprova di ciò il Padiglione Svizzero della Biennale di Venezia seleziona artisti di fama e artisti emergenti; quest'anno il performer e musicista Andrea Thal che a Zurigo detiene lo spazio-galleria Les Complices, affiancherà il più noto Thomas Hirschhorn (1957), le cui installazioni in grande scala sul tema politico, trattate da gallerie del calibro di Barbara Gladstone e Chantal Crousel, quotano da 15mila a 150mila dollari. La presenza alla Biennale è una spinta notevole per la fama degli artisti invitati, così poco presenti nel mercato secondario. Nel 2009 fu selezionata Silvia Bächli con Fabrice Gygi, nel 2005 Pipilotti Rist con quattro altri artisti (Ingrid Wildi, Gianni Motti, Shahryar Nashat, e Marco Poloni) e nel 2007 Ugo Rondinone e Urs Fischer con Yves Netzhammer e Christine Streuli. Quest'ultima, classe 1975, in mostra a luglio a Zuoz nella galleria De Cardenas, quota da 3mila a 40mila euro, registra in asta soltanto tre passaggi. Mentre Fabian Marti, classe 79, sarà nella sezione curata da Bice Curiger, con un'installazione abbastanza complessa formata da alcune sculture di ceramica, sponsorizzate dalla galleria Peter Kilckmann di Zurigo e da un video prodotto dalla galleria Fonti di Napoli il cui costo è di 12mila euro. Tra le nuove leve degne di attenzione: Andres Lutz & Andres Guggisberg, quotati da 3mila a 40mila euro e non ancora scambiati in asta e Luc Mattenberger, (classe 1980) giovane di punta della galleria Analix Forever di Ginevra, le cui opere quotano da 1.500 fino a 20mila euro per le installazioni monumentali. Pur essendo un paese piccolo, la Svizzera dimostra di essere una forza altamente competitiva nel panorama internazionale, detenendo la fiera più importante al mondo, ArtBasel, la cui 42ª edizione apre quest'anno dal 15 al 19 giugno.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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