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New York Sotheby's: l'arte primitiva supera per sei volte il milione

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New York Sotheby's: l'arte primitiva supera per sei volte il milione

  • –di Giovanni Gasparini

Il 13 maggio a New York, al termine di una settimana dedicata all'arte contemporanea, Sotheby's ha battuto due aste di arte Africana, Pre-Colombiana e Oceanica realizzando un totale di 21,8 milioni di dollari, quasi raddoppiando la stima alta di 12,6 milioni, fra cui ben sei opere vendute oltre la soglia psicologica del milione di dollari; nessun lotto portava una stima attorno al milione (i risultati comprendono le commissioni, mentre le stime le escludono).

Il contributo maggiore è stato dato da una singola collezione di 50 lavori d'arte africana, già di proprietà di Robert Rubin, di cui solo tre rimasti invenduti (con il 99,7% di venduto per valore), per un totale di 11,7 milioni di $, tre volte la stima alta di 3,9 milioni di $.

Ben cinque i risultati record raggiunti per opere rappresentanti diverse culture del continente africano: gli esperti della casa d'aste puntavano su una statua lignea Baule (Costa d'Avorio) di 61 cm, stimata 600-900mila $, aggiudicata per 1,5 milioni, ma la sorpresa è giunta da due opere lignee congolesi di una ventina di centimetri: la prima di cultura Sogyne è passata di mano a oltre 2 milioni di dollari, da una stima di 150-250mila $, la seconda di cultura Yombe, partiva dalla stessa stima ma è stata aggiudicata ad un collezionista americano per 1,9 milioni di $. A completare i risultati milionari, una figura maschile in legno di produzione Dogon (Mali), salita a 1 milione da una stima di 200-300mila $. Un'opera simile, ma con un carattere femminile, fa parte della collezione permanente del parigino Musee du Quai Branli, l'istituzione più importante di validazione per le arti primitive.

La collezione Rubin includeva esemplari particolarmente rari e di certa provenienza di diverse culture ed etnie, scelte secondo un criterio di qualità ed appeal estetico, fattori che hanno sicuramente incrementato l'interesse dei compratori.

Risultati meno eccezionali ma sicuramente di tutto rilievo per il secondo catalogo, che raggruppava 217 lavori di culture e periodi diversi, dall'Africa all'Oceania, da produzioni contemporanee ad opere Pre-Colombiane.

I 56 lotti rimasti invenduti rappresentavano opere di minor valore, tanto da determinare un 74,2% di venduto per lotto, ma ben 88,9% per valore, per un realizzo di 10,1 milioni di $, ben oltre la stima pre-asta di 4,2-5,9 milioni.

L'opera più ricercata aveva nuovamente provenienza africana: la statuetta votiva femminile alta 90 cm di cultura Yoruba (Nigeria), proveniente da un santuario di Koso, ha quadruplicato la stima massima di 400mila $ per fermarsi a 1,6 milioni, un nuovo record per un artefatto di quella etnia.
Un secondo lavoro ha raggiunto il milione di dollari: un paio di maestose maschere a forma d'uccello provenienti dalla Papua, da una stima di 250-350mila $.

L'arte Pre-Colombiana si è dovuta accontentare del terzo prezzo della serata, con una maschera azteca Teotihuacan di pietra verde di 16,5 cm, proveniente dalla collezione Pierre Matisse, figlio del pittore e gallerista newyorkese, che ha raddoppiato la stima più alta di 250mila $ raggiungendo 530.500 $.

E' interessante notare un rinnovato interesse per una categoria d'arte sottostimata, nonostante il suo significativo valore storico-culturale e l'influenza che tali opere hanno avuto sui movimenti d'avanguardia occidentali del Ventesimo secolo ed artisti del calibro di Picasso, come ben illustra l'interesse da parte di Matisse.


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