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Christie's, le opere post-war classiche sostengono il mercato

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Christie's, le opere post-war classiche sostengono il mercato

  • –di Giovanni Gasparini

L'asta serale d'arte del dopoguerra promossa da Christie's a Londra il 28 giugno ha fugato ogni dubbio circa l'ottimo stato di salute del mercato, soprattutto per gli artisti più noti non solo americani e inglesi, ma anche spagnoli e italiani.

Il risultato complessivo di 78,8 milioni di sterline, oltre la stima pre-asta di 55,3-76,8 milioni di £ (le stime non includono le commissioni, a differenza dei risultati finali) rappresenta infatti il secondo valore assoluto per la categoria ottenuto dalla casa d'aste a Londra, non lontano dai record del 2007-2008. Non sembrerebbe però che si sia di fronte a un'altra bolla speculativa per artisti "nuovi", ma alla concentrazione della domanda su opere di qualità di artisti ben noti, spesso già deceduti: solo due degli artisti dei primi dieci lotti per risultato sono viventi, il 52enne Peter Doig e il 90enne Lucian Freud.
Dei 65 lotti offerti 12 non hanno trovato compratore, pari al 18% dei lotti ma per un valore solo del 6% del totale, a testimonianza della preferenza del mercato per le opere di maggior pregio.

La metà dei 53 lotti venduti ha ottenuto risultati superiori alle aspettative, con 19 opere vendute oltre il milione di sterline a compratori in prevalenza europei (59%), con una significativa presenza di asiatici e mediorientali (22%), segno di una sempre più ampia globalizzazione del mercato dell'arte occidentale, come sottolineato da Francis Outred di Christie's. Degno di nota l'attivismo in sala dei principali galleristi internazionali quali Acquavella, Helly Nahmad, White Cube e Gagosian, protagonisti di diverse battaglie a colpi di centinaia di migliaia di sterline.
Il cuore del catalogo era rappresentato da un considerevole numero di artisti inglesi, con ben 20 opere fra cui cinque opere su carta di Freud facenti parte della collezione di Key Saatchi, ex moglie del noto collezionista Charles, e il lotto principale della serata, un grande Bacon del 1953 dai toni cupi.

Il primo gruppo di lavori di Freud ha riscaldato la sala con lunghe battaglie di rilanci, tutti i lavori sono stati aggiudicati ben oltre le stime, fra cui un disegno colorato rappresentante un coniglio (lotto 3), eseguito nel 1944, fermatosi oltre la soglia del milione di sterline da una stima di 300-400mila £. Lo stesso acquirente ha poi conquistato un importante (per stile e soggetto) ritratto a olio su tela del pittore inglese, "Woman Smiling", aggiudicato per quasi 4,8 milioni di £, appena oltre la stima più alta di 4,5 milioni.

Complessivamente i sette lotti venduti in serata hanno portato a Kay Saatchi quasi 4 milioni di £, ben oltre la stima iniziale di 2,1-2,8 milioni, includendo due nuovi record per due artisti inglesi: Paula Rego con l'acrilico "Looking Back" del 1987, aggiudicato a 770mila £, entro la generosa stima di 600-800mila £, e Ron Muech grazie alla scultura di un "Big Boy" fuori scala del 1996, venduta a 825.250 £, entro la stima di 800mila-1,2 milioni, più che raddoppiando il precedente record che reggeva da sei anni.

Il successo dei primi lotti ha preparato la strada per il lavoro di Bacon, conteso fra cinque pretendenti al telefono e in sala, infine conquistato con rilanci di mezzo milione in mezzo milione da un anonimo compratore europeo per 18 milioni di £, oltre la stima "a richiesta" attorno ai 10-11 milioni di £; la natura accademica del ritratto a toni scuri ha suggerito di testare il mercato con una stima a richiesta, ma non ha scoraggiato i compratori.

La grande scuola pittorica inglese si è confermata in cima ai desideri dei collezionisti anche con Peter Doig, che grazie a "Red Boat" del 2003-2004, inseguito anche da Jay Jopling di White Cube e da Acquavella, ottiene un nuovo record personale a 6,2 milioni di £, moltiplicando la stima di 1,2-1,8 milioni di £. Non è infatti comune trovare suoi lavori maggiori in asta, un modo per accedere al suo mercato senza dover fare la trafila della lunga lista d'attesa presso il suo gallerista.

Andy Warhol, normalmente protagonista di queste aste, si è dovuto accontentare del secondo posto fra i più cari, con un classico "Mao" del primo periodo, datato 1973 e passato di mano senza entusiasmi a 7 milioni di £, entro la stima di 6-8 milioni; "solo" sei le sue opere in vendita, di cui tre portavano una garanzia da terze parti, sintomo di una certa insicurezza da parte del venditore.

Una sua "Electric chair" verde è stata contesa fra Mugrabi e Nahmad, finendo a quest'ultimo per 2 milioni di £, entro la stima; il solito Mugrabi ha concorso senza successo per un altro Warhol, "Rorschach" del 1985, venduto a 2,2 milioni di £, oltre la stima di 1,2-1,8 milioni.
Vanno segnalati due nuovi record per gli artisti spagnoli Miquel Barcelo e Juan Munoz: il primo con la tela lavoratissima "Faena de muleta" del 1990 ottiene il proprio record personale a quasi 4 milioni di £, il doppio della stima alta, e diviene l'artista spagnolo vivente più caro (un quadro simile è stato offerto anche da Sotheby's la sera del 29 giugno), mente il secondo con una grande composizione scultorea "Esquina Positiva" del 1992 si piazza al secondo posto con il record personale di 3,4 milioni di £ (entro la stima di 3-5 milioni di £).

Ottime performance anche per gli italiani, con ben due dei quattro Fontana offerti fra i primi dieci lotti, grazie ad un "Concetto spaziale" coi caratteristici fori in oro del 1964 venduto al telefono per 2,3 milioni di £ (da una stima di 1-1,5 milioni) e un "Concetto Spaziale, Attese" del 1966 di grandi dimensioni, bianco con tre tagli ottenuto da Nahmad per 2 milioni di £, al limite minimo della generosa stima di 2-3 milioni; la stessa galleria ha acquistato anche un altro Fontana bianco a taglio singolo di dimensioni minori (lotto 46) per 900mila £, e ha inseguito invano il quarto passato di mano a 1,1 milioni di £, segno di un forte interesse per l'artista italo-argentino.
Si segnala inoltre il nuovo record per Domenico Gnoli, che con "Branche de Cactus", olio e sabbia su tela di un metro e mezzo del 1967, ha superato il milione di sterline, da una stima di 280-350mila £.

Battuta d'arresto significativa invece per due artisti recentissimi, Chris Ofili and Glenn Brown, presenti ciascuno con due lotti, lavori non eccezionali tutti andati invenduti a causa della stima elevata e dell'eccesiva esposizione al mercato (un'opera di Ofili era già andata invenduta alla Fiera Freize a ottobre 2010).

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