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Christie's conferma l'ascesa dell'arte italiana

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Christie's conferma l'ascesa dell'arte italiana

  • –di Giovanni Gasparini

L'asta serale d'arte moderna italiana promossa da Christie's a Londra la sera del 14 ottobre, a seguito della più ampia vendita generale d'arte del dopoguerra, ha confermato i risultati positivi della sera precedente da Sotheby's.
Dei 47 lotti offerti 33 hanno trovato un compratore, portando un totale di 17,6 milioni di sterline, entro la stima pre-asta di 15,7-22,6 milioni di £ (le stime non comprendono le commissioni, a differenza dei risultati finali), pari ad rispettabilissimo venduto del 70% per lotto e 78% per valore.
In effetti, una certa parte dei lotti invenduti era data da opere con stime relativamente basse che forse avrebbero fatto meglio ad essere proposte con stime più ragionevoli al di fuori di un'asta serale.
La sorpresa della serata è stata la performance di due opere iperrealistiche di Domenico Gnoli, illustratore e scenografo interprete in chiave pittorica italiana del movimento Pop negli anni '60. "Busto femminile di dorso", grande tela del 1965 di oltre un metro finemente decorata, stimata 500-800mila £, è stata contesa da non meno di quattro acquirenti al telefono per poi finire aggiudicata ad un compratore non italiano a 2,3 milioni di £, polverizzando il record pur recentissimo ottenuto nella stessa sala a giugno, quando per la prima volta un quadro di Gnoli aveva superato il milione di sterline, triplicando la stima alta.
L'altra opera del figlio d'arte romano "Pelliccia" dello stesso anno si è fermata a "solo" 881mila £ da una stima di 250-350mila.
La breve vita e scarsa produzione e la qualità pittorica delle sue opere sono fattori importanti per spiegare questa crescita, in un mercato sempre alla ricerca di possibili "classici sottovalutati". Si potrebbe ovviamente anche trattare di una bolla speculativa, vista la crescita così rapida: solo il tempo dirà la verità.
Record personale in asta anche per Arnaldo Pomodoro con "Disco", una scultura monumentale in classico bronzo dorato del 1986 in edizione di due esemplari, passato di mano a 505mila£ (entro la stima di 350-550mila), superando grazie anche all'esposizione internazionale il pur recente risultato di 420mila euro ottenuto a Milano nel novembre 2010.
L'evidente ricerca di qualità da parte del mercato è la ragione principale dell'ottimo risultato, il secondo di sempre, ottenuto da un grande e fresco "Achrome" a striature orizzontali di Manzoni del 1958-59, inseguito da almeno quattro acquirenti e aggiudicato al telefono da personale italiano della casa d'aste per quasi 3,3 milioni di £, da una stima di 2,2-2,8 milioni.
Dopo gli scivoloni delle sere precedenti, le opere di Alighiero Boetti si sono riprese la scena con quattro lavori venduti su quattro, seppure tre entro la stima e una sotto (lotto 63, un "Tutto" di 1,3 metri): si tratta di lavori molto differenti fra cui una grandiosa composizione di colori "Tutto" di oltre 2,6 metri lineari del 1988, venduta a 1,3 milioni di £ da una stima di 1,2-1,8 milioni, e due cervellotiche opere a matita e penna su carta degli anni '70 (lotti 62, aggiudicato a 385mila £, e 64, a 250mila £).
Buoni risultati anche per le opere di Morandi: una "Natura morta" del 1954 ha sfiorato il milione di sterline, fermandosi a 960mila £ da una stima di 350-650mila £, contesa da almeno quattro compratori fra cui probabilmente anche clienti asiatici, mentre analoghi lavori del 1954 e 1941 si sono fermati entro le stime.
Subisce una battuta d'arresto il mercato di Fontana, con ben 10 le opere offerte, di diversi tipi e periodi, di cui però quattro rimaste invendute: una pur elegante e rara "Attesa" grigia a quattro tagli e un'altra "Attesa" bianca (lotto 81) forse a causa dell'eccessiva stima milionaria, nonché un interessante "Concetto spaziale" nero di grandi dimensioni con lacerazioni impressionanti che richiamano a certe opere di Burri (lotto 80) e una lacerazione su rame del 1962 (lotto 85).
Buoni risultati invece per un "Attesa" di colore blu vivace a quattro tagli, passata di mano a 600mila £ da una stima di 350-450mila, e un "Concetto spaziale" barocco con fori e pietre vitree del 1953, conteso anche dalla Galleria Tega di Milano ed infine aggiudicato a 657.250 £ da una stima di 400-600mila, nonché una "Natura" in terracotta che ha realizzato 145mila £ partendo da 60-80mila.
Un'altra opera in terracotta, un piccolo "Concetto spaziale", è stato venduto al dealer inglese Ben Brown per 91.250 £ dopo un unico rilancio.
Il mercato di Fontana, evidentemente interessato all'aspetto di riproduzione seriale ed immediatamente riconoscibile delle opere, sembra premiare l'aspetto del colore al di là di ogni altra considerazione circa la rarità.
Interessante risultato per un piccolo bronzo di Marino Marini, "Piccolo cavallo filiforme" che richiama a Giacometti, conteso fino a 217mila £ da una stima di 80-120 mila £, mentre un suo disegno a toni rossi del caratteristico cavaliere è rimasto invenduto.
Problematico il risultato delle tre opere di Vedova offerte: due sono andate invendute in una sala muta (lotti 95-96) e la terza ha trovato un unico compratore all'ultimo istante, probabilmente grazie al prezzo ragionevole di 170mila £, entro la stima. Evidentemente si tratta di opere ancora d'interesse troppo locale per attrarre un pubblico più ampio.
Invendute entrambe le opere di Pascali, due caratteristici ma forse inflazionati "Baco da setola" del 1968; sono rimaste senza compratore anche le opere offerte di Zorio, Manzù, De Dominicis, Paladino e un disegno di Mario Merz.
I timori che la crisi del Paese potessero impattare negativamente sulle vendite sono definitivamente fugati, quantomeno per quanto riguarda le opere di elevate qualità e prezzo, tipicamente preferite da un mercato ormai internazionalizzato e di compratori con larghe tasche di liquidità. In effetti, solo un terzo dei lotti è andato a compratori italiani, mentre un quarto sono finiti in mani americane, con una crescente presenza di interessi asiatici, finora però con solo un 4% di lotti vinti.
Sarà compito delle successive aste in Italia verificare se il trend positivo si estenda anche al mercato di fascia media, dove i potenziali acquirenti potrebbero, invece, aver maggiormente sofferto delle condizioni economiche generali.

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