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Artissima 18, vende l'arte che emoziona

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Artissima 18, vende l'arte che emoziona

  • –Riccarda Mandrini

Artissima chiude la 18a edizione con un bilancio positivo. Innanzitutto per quanto riguarda il modello di fiera, come ha fatto notare il direttore Francesco Manacorda "capace di mappare le novità e le sperimentazioni". Alla fiera torinese vengono infatti proposti artisti giovani i cui curricula rimandano a percorsi prestigiosi: presenti a biennali e importati rassegne internazionali quindi interessanti anche per quei collezionisti che scelgono la strada dell'investimento. Tra le cose più apprezzate dai galleristi - hanno partecipato 161 gallerie, di cui 58 italiane 101 straniere - la presenza di personalità internazionali, come direttori e curatori di musei, direttori di altre fiere: già giovedì, primo giorno di apertura, erano in visita Amanda Sharp e Matthew Slotover, direttori di Frieze, e molti collezionisti, anche stranieri, spesso invitati dagli organizzatori della fiera.

Le gallerie hanno presentato al Artissima i lavori di oltre 800 artisti. Il display delle opere era vastissimo. I collezionisti avevano una ampia possibilità di scelta: installazioni, tantissime; video, opere scultoree e come sempre molti dipinti. I loro acquisti sono stati davvero trasversali.
Giangi Fonti della galleria Fonti di Napoli (2004), conferma il trend positivo della fiera, e si dice orgoglioso di aver venduto la tela "Che Boy" - a un collezionista italiano per Euro 6mila - dell'artista angolano Kiluaniji Kia Henda, autore scoperto dallo stesso Fonti nel 2006. Henda concentra la sua ricerca sulle vicende post coloniale del suo paese, conteso perché ricco di petrolio, ma massacrato da una guerra civile durata 30 anni. Ed inoltre Fonti ha venduto un'opera di Seb Patane per 9mila euro e una di Giulia Piscitelli i cui lavori sono esposti alla Biennale di Venezia, per 22mila, mentre era in trattativa con un collezionista tedesco per l'installazione scultorea di Manfred Pernice, artista tedesco, noto per i suoi "Mauer Stucke" realizzati con materiale edilizio dismesso. Il valore del lavoro di Pernice era 45mila euro.

La galleria Noire di Torino (1983) riferisce della riuscita sul mercato di diverse opere di Arte Povera i cui prezzi variano dai 40-70mila euro, meno bene invece i giovani autori.
Per Umberto di Marino (1994) è stata interessante la vendita dei lavori rispettivamente di Marinella Senatore, presente in Biennale di Venezia, per 5mila euro, e Luca Francesconi, classe '79, video artista e performer che lavora sul concetto d'identità, partendo proustianamente da oggetti casuali legati alla memoria. Le sue opere si attestano attorno ai 10mila euro.
Joy Asfar, direttrice della galleria londinese Selma Feriani (2007), ha apprezzato in fiera la presenza di un pubblico estremamente preparato e interessato. Feriani proponeva un booth monografico dedicato a Zaid Antar, artista libanese, classe 1978. Ha confermato la vendita di quattro foto a un collezionista inglese a euro 5.800 ciascuna. Le immagini minimaliste di Antar spesso realizzate in bianco e nero e senza titolo evocano inconsueti paesaggi interiori e rimandano lavoro pittorico astratto, di matrice concettuale.
Vistamare di Pescara (2001) riferiva che le vendite si erano concentrate soprattutto nella giornata di sabato. Molto interesse, da parte di collezionisti italiani e stranieri, per il lavoro del fotografo italiano, residente a Berlino Armin Linke, i suoi scatti sono state venduti con trattative riservate.
Come sempre riservata Ida Pisani, fondatrice di Prometeo Gallery (2005), conferma la buona riuscita della fiera. Pisani ha venduto due splendidi lavori alla GAM, di cui uno era il video "Chol fotografando a un Locandon", del 2006 dell'artista e attivista guatemalteco Anibal Lopez. Lopez aveva ricevuto nel 2001 il Premio della Creatività Giovane alla Biennale di Venezia e sarà a Documenta a Kassel, la prossima estate. I video di Lopez si attestano attorno alla cifra di 10-16mila, ma i musei godono di sconti anche pari al 40% circa. La seconda acquisizione della Gam riguardava sempre un video ed era opera del gruppo di attivisti spagnoli Democratia. Il collettivo debuttò alla Biennale di Sivilla curata da Okui Enwezor nel 2006, titolata Unhomely. "Ser y "Durar", questo il titolo del lavoro vanta un valore pari a quello delle opere di Lopez.
La galleria ginevrina Saks (2008) era in fiera con uno stand monografico dedicato a Laurent Kropf, artista che realizza installazioni scultoree con oggetti di recupero dai toni fortemente esistenziali. Saks ha venduto subito dopo l'apertura della fiera le installazioni "Le Méteore" per 4mila euro e "World VII" per 2mila.
Gregor Podnar, Lubiana e Berlino (2005) e Konrad Fisher, Berlino Dusseldorf, 1967 dividevano lo stand, il pirmo ha venduto a un collezionista italiano il lavoro di Bogoslav Kalas a 8mila euro oltre a quello di Attila Csorgo. Quest'ultimo artista ungherese, classe 1965, è trai più cult del panorama odierno ed è l'inventore delle ‘Machinerie' oggetti complessi, attraverso le quali indaga il pensiero moderno e la realtà contemporanea. L'opera è stata venduta a 24mila euro.
Acquistato dalla GAM, sempre da Podnar, anche un video di Jon Grigorescu (l'artista ha rappresentato la Romania alla Biennale di Venezia) girato nel 1979 sotto il regime di Ceausescu.
Per Konrad Fisher le vendite hanno riguardato un'installazione scultorea di Attila Csorgo ceduto a 90mila euro a un collezionista straniero e un'opera dello scultore inglese Tony Cragg ceduta a un collezionista italiano per 60mila.
Da Francesca Minini – presente ad Artissima per la quinta volta - il video, titolato "Clerk", 2011 dell'artista turco Ali Kazma è stato acquistato dalla GAM. Il focus del lavoro Kazma, che ha partecipato alla Biennale di Istanbul inaugurata a settembre, si concentra sull'indagine del concetto di ‘human activities'e dei diversi meccanismi che regolano i differenti modelli sociali nella vita di oggi. I prezzi dei filmati di Kazma oscillano tra i 12-15mila euro; Minini riferisce anche l'interesse per il lavoro di Riccardo Previdi ed ha venduto "Black Frame Test" a 4mila euro. E un'installazione del giovane e promettente Giulio Frigo a 3mila.
Da Raffaella Cortese vi erano diverse trattative ormai in fase conclusiva su un lavoro di Kiki Smith da 45mila euro e sui disegni della performer americana Joan Jonas (1938) per 8mila.
Per il gallerista torinese Guido Costa (1998) – che già aveva la testa su Paris Photo - ormai alla sua 14a presenza ad Artissima, le vendite sono andate decisamente bene. "Failed States" di Peter Friedl, come suggerisce il titolo mostrava attraverso le loro bandiere gli stati a rischio fallimento. L'installazione campeggiava in testata allo stand ed è stata acquistata dal Castello di Rivoli. Il prezzo del lavoro è di 30mila euro, ma come dicevamo per i musei è previsto uno sconto del 30-40%.
Un collezionista italiano ha acquistato il lavoro di Miroslav Tichy per 8mila euro e altri quattro lavori di cui Costa preferisce mantenere il riserbo.

E' tornata a Torino il secondo anno consecutivo Sunny Rahbar, direttrice di The Third Line (2005) di Dubai. La gallerista presentava un interessante booth monografico con i lavori di Slavs and Tatars, collettivo che da tempo ha avviato un'indagine rivolta all'identità dei cittadini dell'est. La linea di demarcazione della loro ricerca parte da Berlino, passa per il Caucaso per arrivare in Medio Oriente. In trattativa vi erano due pezzi da 10mila euro opzionati da un collezionista mediorientale.
Lo stesso collezionista che ha acquistato da Continua una scultura di Antony Gormley. Una vendita che ha dato soddisfazione a Mario Crisitiani di Continua il quale ha confermato anche l'acquisizione da parte di Rivoli del lavoro di Pascal Martine Tayou che sarà tra i 27 autori (insieme a Meschac Gaba, sempre di Continua e Artra Galleria) selezionati per la prossima Biennale di Marrakesh in apertura dal 29 febbraio 2012. La presidente della Biennale è Vanessa Branson, sorella di sir Richard e moglie di Robert Devereux (Virgin). Nel maggio scorso la Branson ha inaugurato a Marrakesh il suo hotel super lusso il Riad El Fenn.
La galleria di Atene Kalfayan (1995), di ritorno a Torino per la seconda volta, sabato pomeriggio chiudeva le trattative per le vendite di alcuni raffinati disegni su preziosa ‘carta voile', firmati della giovanissima artista greca Rania Bellou (1982), del valore di 2.500 ciascuno. Inoltre ha venduto una tela d'ispirazione psichedelica di Sister Corita, attivista ed eccezionale pittrice concettuale, affermatasi negli anni ‘60 negli Usa. Il valore della tela era 5mila euro.
Fancesca Kaufmann, codirettrice della galleria Kaufmann Repetto, riferiva della vendita dell'opera dell'artista marocchina Latifa Echakhch, presente alla Biennale di Venezia, mentre era in attesa della conferma da parte di una Fondazione italiana dell'acquisto dell'installazione a muro, sempre di Echakhch, ispirata ai Modulor di Le Corbusier. I prezzi dei lavori di Echakhch si attestano attorno ai 7mila euro, quelli delle installazioni ai 40mila. Kaufman ha inoltre venduto tre opere di Marti Sheridan Smith a 5mila euro l'uno ed una foto dell'artista albanese, che da anni vive in Italia, Adrian Paci ad un collezionista italiano per 12mila.
Nicolò Sprovieri, proprietario dell'omonima galleria a Londra, conferma la buona riuscita della fiera. Ha infatti venduto un lavoro di Jannis Kounellis ad un'importante collezione privata francese, per 120mila euro e diverse opere dell'artista brasiliano Matheus Rocha Pita alla Fondazione Crt.
Molto apprezzata la sezione ‘Back to the Future' che offriva la possibilità a incontrare le opere di autori degli anni ‘60-'70, un po' di nicchia. Alex Sainsbury, inglese, che alcuni anni fa ha aperto a Londra il no profit space, Raven Row per dare spazio ad un genere di arte che poco si accorda con il mercato, non riusciva a staccarsi da booth della galleria tedesca Sandmann, che aveva portato a Torino i lavori dell'artista concettuale e poeta russo Dmitri Prigov (1940-2007) e come ci faceva notare "lo ha trovato a Torino".

Gli Acquisti della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea Crt
La Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea Crt ha acquistato ad Artissima 23 opere il cui valore commerciale è di circa 600mila ero: sei opere e sette video andranno alla GAM; 10 lavori, invece, sono stati scelti dai direttori del Castello di Rivoli, Beatrice Merz e Andrea Bellini.
Tra le opere scelte dalla GAM "1610", pannello nero sul quale scintillano una manciata di stelle, opera di Laurent Grasso che ha catturato anche l'attenzione del pubblico, costantemente accalcato di fronte all'opera esposta nel booth di Alfonso Artiaco. Scelto nello stand di Galleria Continua, invece, "Landscape Tanzanie", 2011 dell'artista camerunense Pascale Marthine Tayou. Il Landascape è di fatto un quadro – Tayou non ne fa quasi mai - un autentico monocromo, realizzato con cioccolata e caffè, colture tipiche dell'Africa coloniale, ovvero quelle monoculture che fornivano prodotti utili per essere venduti esclusivamente in Occidente e che hanno marcato nei decenni l'impoverimento del suolo e della popolazione africana. Il quadro è anche dotato di un'importante cornice classica. E due lavori di Ketty la Rocca (1938-76), artista concettuale italiana, legata al ‘gruppo 70': "Pietà", 1974 e "Senza titolo" 1972, acquistati alla Galleria Martano, di Torino.
Tra i video acquistati dalla Gam ci sono da segnalare il filmato di Jon Grigorescu datato 1979, titolato "Balta Alba", esposta da Gregor Podanar e rappresentato in Italia dalla Galleria Artra di Milano, che un anno fa organizzò la sua prima personale italiana. I video di Anibal Lopez, guatemalteco, classe 1962, attivista, "un Chol fotografando a un Locandon", 2006 era proposto dalla gallerista Ida Pisani, e racconta la storia di due gruppi locali guatemaltechi, tra disincanto e ruvidità.
Tra le acquisizioni del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, tre lavori dell'artista di Rio de Janeiro Matheus Rocha Pitta – Galleria Sprovieri, Londra - e tra questi l'installazione "Apprehension Table", un tavolo coperto da vassoi riempiti di solchi di terra arida e scurissima, che rimandano ai paesaggi descritti dell'autrice brasiliana Helonieda Studart. Da Casey Kaplan di New York i direttori di Rivoli hanno scelto tre "Untitled", di Diego Perrone.

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