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Mercato difficile per l'antico

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Mercato difficile per l'antico

Il panorama dell'antico in Italia fa discutere. I compratori oggi puntano su opere moderne e post-war storicizzate e gioielli, a discapito dell'arte antica che perde valore sul mercato nazionale e diventa preda facile per i mercanti stranieri. Il 2012 apre poi con un'altra incognita: è sempre più difficile reperire opere antiche di pregio da inserire nei cataloghi italiani, mentre quelli internazionali si pregiano di opere di prima qualità come la battaglia di Pieter Brughel il Giovane scambiata da Christie's Londra per 10.700.000 euro. «Non manca certo la merce in Italia, ma i potenziali venditori tentennano, temono di vendere a prezzi troppo bassi» evidenzia Marco Riccomini, responsabile del dipartimento di dipinti antichi per Christie's Italia. Riccomini non si lamenta, con 82 lotti in asta lo scorso 26 novembre, di cui meno del 50% venduti, è riuscito a portare a casa ben 1.342.000 €, quasi il 70% del valore d'asta. Risultato migliore rispetto alla medesima asta del 2010, ma nettamente inferiore rispetto a quella del 2009 che registrava 2.171.000 € con 103 lotti. «Preferiamo produrre cataloghi più piccoli anche per contenere le spese, altrimenti servirebbero spazi più ampi per le esposizioni. Presentiamo almeno 5-6 opere inedite al mercato e i mercanti stranieri sfidano il rischio della notifica, che potrebbe limitare l'esportazione, per comprare in Italia a cifre anche sei volte inferiori rispetto alle piazze internazionali». E si riferisce ai dipinti top lot dell'asta Christie's: un dipinto di scuola romana del XVI secolo (Madonna col Bambino) da 80-120mila € è volato a 221.300 e poi un olio di scuola napoletana del XVI secolo (Santo) da 3-5mila € è stato scambiato per 89mila. Nessuna battaglia, invece, per i due Paolo De Matteis che hanno mantenuto le stime (101.600 € per «L'arrivo di Erminia tra i pastori» e 152mila per «Rinaldo nel giardino di Armida»), mentre il «Paesaggio Fluviale» di Andrea Locatelli stimato 50-80mila € è andato invenduto. Forse è per questo che i venditori sono cauti nel consegnare le opere?
Stesse considerazioni alla casa d'aste Meeting Art di Vercelli che a novembre ha ottenuto 1.784.000 € (con i diritti fanno 2,1 milioni) ma con 850 lotti di cui il 94,35% aggiudicati. Le stime erano molto basse, si trattava della vendita di beni appartenenti alla ConfCommercio di Roma con opere acquistate nelle vendite di Sotheby's e Christie's, elemento che ha solleticato l'interesse di mercanti italiani e stranieri. Tra le migliori performance un dipinto di Cesare Nebbia passato da Christie's nel 2000 stimato 6mila e venduto a 55mila €. Top lot una veduta veneziana di Michele Marieschi partita da 60mila e arrivata a 75.600 €.
Le stime contenute, la qualità e la provenienza certa hanno caratterizzato i buoni esiti delle aste di antico da Wannenes, Pandolfini, Porro e Farsetti. La casa d'aste genovese di Guido Wannenes ha totalizzato tra ottobre e novembre 3,4 milioni con le vendite di una collezione di maioliche cinquecentesche contraddistinta da una coppia di albarelli di Mastro Domenico battuti complessivamente a 442mila € da una stima di 100-120mila ognuna, una collezione wunderkammer di sculture antiche, gli arredi di un Hotel Particulier, con un venduto dell'80% per numero di lotti al doppio della stima, e i dipinti antichi.
La Pandolfini a Firenze ha totalizzato con la vendita di arredi e dipinti provenienti dalla Famiglia Antinori Buturline ed altre committenze private a ottobre 2,5 milioni di €, con il 100% di venduto sulle stime totali e l'85% per lotti. Le performance migliori arrivano ancora una volta dai dipinti che hanno quasi raddoppiato le stime come il settecentesco «Incontro di Antonio e Cleopatra» di Giovanni Scajario e Domenico Fossati stimato 50-70mila € aggiudicato a 124mila.
A Milano Porro ha disperso gli arredi della casa romana di Mariella e Natalino Sapegno, i 125 lotti hanno realizzato 700mila € con il 70% di venduto sulle stime. «La provenienza prestigiosa e le riserve basse hanno attirato molti mercanti e privati» commentano dalla casa d'aste. Non ci sono stati particolari incrementi. Top lot una coppia di gueridon battuti a 84.320 € e un dipinto di Van Vittel scambiato per 68.200 €.
A Prato Farsetti a ottobre ha realizzato con l'asta di arredi e dipinti antichi e del XIX secolo un milione di euro con il 50% di venduto. Top lot una piccola testa di Antonio Canova battuta a 51.400 €. Stime più che triplicate per una piccola collezione di mobili della casa di De Pisis. Il cavalletto del pittore da 500 € ne ha realizzati 4.717.
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