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Art Stage Singapore, alta la domanda dei collezionisti asiatici

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Art Stage Singapore, alta la domanda dei collezionisti asiatici

  • –di Silvia Anna Barrilà e Riccarda Mandrini

Si è chiusa il 15 gennaio la seconda edizione di Art Stage Singapore registrando una partecipazione di 31mila visitatori. Le gallerie presenti in fiera sono state 133 in rappresentanza di 19 paesi ed hanno proposto i lavori di più di 600 artisti. Quarantatre i progetti speciali (lo scorso anno erano 30), raccolti nella sezione Project Stage, sostenuti direttamente dalla fiera hanno di fatto fornito ad Art Stage Singapore un'allure davvero unica, sottolineando la grande attenzione per la produzione artistica contemporanea dell'area del Sudest Asiatico.
Le italiane
Nell'ultima decina di anni il governo di Singapore ha investito centinaia di milioni di dollari per potenziare la scena artistica locale e Art Stage Singapore rappresenta uno di questi sforzi. Altri eventi che hanno attirato l'interesse internazionale sulla città-stato sono stati l'apertura del Singapore Art Museum nel 1996, che conta una delle maggiori collezioni pubbliche di arte moderna e contemporanea del Sudest Asiatico, e nello stesso anno l'inaugurazione delle aste di arte del Sudest-asiatico da Sotheby's proprio a Singapore. Inoltre l'aumento dei miliardari interessati all'investimento in arte rendono Singapore una piazza di scambi sempre più interessante con un mercato artistico in rapida espansione.
Ma riesce una galleria italiana, viste le distanze e le spese da sostenere in una città come Singapore, ad andare incontro a questo mercato in espansione e ai collezionisti locali?
Sono tre le gallerie italiane che lo hanno fatto quest'anno: Primo Marella da Milano, che conta 15 anni di esperienza in arte asiatica e ha portato un progetto integralmente dedicato all'arte Indonesiana: "A nostro giudizio la più interessante in questo periodo" come dice Marella stesso; sempre da Milano Massimo de Carlo che, puntando a scegliere artisti compatibili con il gusto e l'economia del luogo di riferimento, ha presentato Rob Pruitt, Aaron Young e Yan-Pei Ming (prezzi tra 40mila e 70mila $); e Paci Contemporary da Brescia, che ha scelto questa destinazione dopo un viaggio di valutazione compiuto in estate e ha portato una personale del fotografo americano Sandy Skoglund (price range tra 5.500 e 60mila €).
Il bilancio delle gallerie è abbastanza positivo. "La fiera è decisamente importante, ma piuttosto costosa - spiega Primo Marella - perché Singapore non è dietro l'angolo, i trasporti sono onerosi e la città in generale (hotel, servizi, ecc) è molto cara. Ma se si concludono positivamente alcune trattative in corso credo che riusciremo a rientrare nelle spese sostenute". La galleria ha già venduto opere tra 6mila e 15mila €.
Da non sottovalutare poi l'aspetto dei contatti. "Le spese complessive, che la galleria ha sostenuto - dice De Carlo - si aggirano attorno ai 50mila €, ma partecipare a una fiera come questa ha il vantaggio che si ottiene visibilità all'interno di un mercato in notevole espansione".
Richiesti anche gli artisti occidentali
Internazionale la clientela e davvero interessanti le vendite che hanno riguardato in buona parte anche le opere di artisti occidentali. La galleria Michael Schultz con sedi a Berlino, Seul e Pechino riferisce della vendita di una preziosa tela "Abstract painting" dell'artista tedesco Gerhard Richter ceduta al prezzo di 1.520.000 $. Michael Schultz lo scorso ottobre aveva presentato nella sede di Seul, in una memorabile rassegna, il lavoro del maestro tedesco totalmente focalizzato sugli "Abstract painting".
Haunch of Venison ha ceduto - per cifre che variano dai 200mila ai 400mila $ - diversi lavori dell'artista tibetano Gonkar Gyatso. L'artista, classe 1961, vanta un cv davvero prestigioso. Ha, infatti, esposto nei più importanti musei occidentali ed è molto noto per la sua super cult gallery di Londra The Sweet Tea House.
Gajah Gallery di Singapore – che ha in scuderia solo artisti asiatici - ha venduto due dipinti dell'indonesiano I Nyoman Masriadi per 350mila $. Una tela di Masriadi è stata battuta all'asta di Larasati a Singapore del 12 gennaio per 161mila $.
Linda Gallery che vanta la casa madre a Jakarta, fondata nel 1990, e altre due sedi, una a Beijing e l'altra a Singapore, ha venduto una tela del maestro indonesiano moderno Srihadi Soedarsono per la cifra di 232mila $. Soedarsono (1931) è uno degli artisti più amati in Indonesia, ha studiato all'Institute of Technolgy di Bandung e in seguito ha completato la sua formazione in Usa. Le sue opere sono esposte in diversi musei americani, in Europa e anche al Neka Art Museum di Bali.
Grande interesse del pubblico per i lavori dell'artista giapponese MR, amico del celeberrimo Murakami, di cui fu per anni l'assistente. MR era rappresentato in fiera dalla galleria francese Perrotin che ha venduto una sua tela "Desktop of my Mind" per 240mila $.
Buone le vendite per la newyorchese Lehmann Maupin che segnala tra l'altro un forte interesse per le opere concettuali dell'artista inglese Tracey Emin, già finalista in una precedente edizione del Turner Prize e con all'attivo una personale alla Tate Gallery. Di Emin Lehmann ha venduto una scultura fatta con il neon per 70mila $.
La più internazionale delle gallerie di Taiwan, la Eslite Gallery, che nel 2009 ha celebrato i vent'anni di attività ed è nota soprattutto per essere una tra le prime gallerie orientali presenti alle fiere occidentali (Arco Madrid ed Art Basel), ha venduto per 88.500 $ un video dell'artista malese Wong Hoy Cheong, che ha all'attivo una partecipazione alla Biennale di Istanbul nel 2007, alla Taipei Biennale nel 2008 e a quella di Lione nel 2009.
Grande interesse anche per i lavori dello scultore francese Bernar Venet (1941) conosciuto soprattutto per i suoi archi monumentali. In fiera era rappresentato dalla galleria di Hong Kong De Sarthe Gallery che ha venduto un suo lavoro per 90mila $.
A Singapore la forte domanda di arte, ritenuta nell'area un bene d'investimento, ormai spazia dagli autori nazionali e i più noti e quotati artisti occidentali, mostrando come il collezionismo è in grado di valutare aspetto estetico ed economico di un'opera contemporanea.

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