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Los Angeles fa il pieno di arte

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Los Angeles fa il pieno di arte

  • –di Silvia Anna Barrilà

Mentre a New York è stata svelata la lista dei partecipanti all'Armory Show 2012 , che quest'anno con il nuovo direttore Noah Horowitz cerca di scrollarsi di dosso la polvere accumulata nelle ultime edizioni per reggere il confronto con la prima Frieze americana (in programma a maggio), dall'altra parte del continente, sulla West Coast, si è svolta la settimana calda del mercato dell'arte di Los Angeles.

Tra il 18 e il 22 gennaio si sono intrecciati tre appuntamenti fieristici: l'Art Los Angeles Contemporary , il top per il contemporaneo anche se appena alla terza edizione; il Los Angeles Art Show , più incentrato sul moderno e affiancato dal Los Angeles Fine Art Show , dedicato ai segmenti "historic & traditional"; e infine la Affordable Art Fair , la fiera che viaggia attraverso 15 città del mondo (dall'1 al 5 febbraio a Milano) presentando l'arte alla portata delle tasche di tutti.

Le fiere cadono nel bel mezzo del "Pacific Standard Time: Art in L.A. 1945-1980" , una serie di mostre nate dallo sforzo congiunto di 60 istituzioni locali e sviluppate nell'arco di sei mesi, con lo scopo di celebrare l'arte californiana e di posizionare la regione, che ha dato vita a importanti movimenti artistici, nella storia dell'arte. L'iniziativa, capeggiata dalla Getty Foundation che vi ha investito quasi 10 milioni di dollari, è secondo gli organizzatori la più grande collaborazione intermuseale mai avuta.

In questo clima certamente propizio l'Art Los Angeles Contemporary ha registrato i risultati più brillanti dei suoi primi tre anni. Secondo gli organizzatori, le avvisaglie di entusiasmo avvertite alla festa d'inaugurazione della fiera, tenuta a casa del collezionista Eugenio Lopez mercoledì 18, sono state confermate già venerdì 19 alla festa dei galleristi, questa volta a casa del defunto Dennis Hopper, con vendite confermate sia dalle gallerie affermate che da quelle emergenti - anche se la fiera non rilascia informazioni sui valori delle vendite. Settanta gli espositori di cui più della metà americani, 10mila i visitatori tra cui vari collezionisti locali come Dean Valentine, Blake Byrne, Rosette Delug, Mandy e Cliff Einstein, Homeira e Arnold Goldstein e numerosi altri.

"Le vendite sono state vivaci" riferisce Brian Butler della galleria 1301PE di Los Angeles, che ha presentato una collettiva di artisti della galleria tra cui figuravano i californiani Pae White, Diana Thater e Kirsten Everberg. "Abbiamo venduto sia opere esposte nello stand, sia mostrate in galleria di recente per prezzi tra 1.250 e 100mila dollari". E conclude: "Le vendite sono sempre buone all'Art Los Angeles Contemporary".
Alcuni dealer hanno dichiarato di aver venduto l'intero stand, come per esempio David Kordansky ; la Jack Hanley Gallery di New York ha ceduto un'opera di Ajit Chauhan (giovane artista residente a San Francisco) all'attore Orlando Bloom; Kathy Grayson di The Hole, già collaboratrice del dealer Jeffrey Deitch ora direttore del MoCA , ha venduto nei primi giorni opere tra 8mila e 15mila dollari, secondo quanto riportato dalla stampa americana.

Al Los Angeles Art Show, invece, a nomi contemporanei come quelli di Damien Hirst, Andy Warhol, Ed Ruscha, John Baldessari e David Hockney, si sono alternati maestri del moderno come Picasso, Dalì, Rodin e Renoir, ma anche tanti nomi cinesi. Secondo le prime stime degli organizzatori della fiera, che stanno ancora lavorando alla compilazione del bilancio finale, ci sono state vendite di opere a partire da 400 dollari nella sezione delle stampe (L.A. IFPDA Fine Print Fair) fino a 500mila dollari nel comparto dedicato alle opere storiche e tradizionali.



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