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Ad Arte Fiera Bologna acquisti al rallenty

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In Primo Piano

Ad Arte Fiera Bologna acquisti al rallenty

  • –di Riccarda Mandrini


Si è chiusa il 30 gennaio la 34esima edizione di Arte Fiera Bologna, marcata da una decisa diminuzione del numero di gallerie: 150 quest'anno, 40 in meno rispetto al 2011. Una scelta dettata in parte dalla necessità della fiera di razionalizzare le presenze, ma anche dall'effettiva mancata adesione di molte importanti gallerie che hanno aderito ad altre fiere come Massimo Minini, De Carlo, Studio Dabbeni di Lugano, Giò Marconi.
La diminuzione del numero degli operatori ha permesso un utilizzo più razionale dello spazio e quindi la disposizione dell'intero comparto espositivo su un solo piano, condizione apprezzata da tutti i galleristi.
Qualitativamente alta l'offerta, sia nella sezione del Moderno (hall 16) che del Contemporaneo (hall 21-22).
Le gallerie hanno scelto di non rischiare con le sperimentazioni o autori nuovi sui quali puntare come investimento per il futuro, ma di concentrarsi in massima parte su opere da parete e installazioni. Molte le opere fotografiche, praticamente assenti i video, scelta che di fatto ha incontrato il gusto dei numerosi collezionisti italiani – pochi gli stranieri – che hanno puntato su autori affermati (con prezzi al di sotto dei 50.000€) con ottimi curricula, la partecipazione a rassegne internazionali e un lavoro forte e di qualità.
L'incertezza economica del momento non ha risparmiato il mercato dell'arte, i galleristi hanno registrato tempi più lunghi di realizzo e molti acquisti sono stati rimandati nel post fiera in galleria. Non sono mancate le riflessioni condivise sulla tassazione alta che limita fortemente gli acquisti: "in Spagna" faceva notare Ferran Cano, che festeggiava i suoi quarant'anni di attività e proponeva una selezione di giovani artisti spagnoli, "l'Iva è al 18%".
Gli operatori hanno comunque registrato la presenza di un interessante segmento di collezionisti preparati che già sapeva cosa cercava e dove acquistarlo. Molti i visitatori. Le vendite non hanno deluso.
Il contemporaneo ha tenuto.
Il gallerista torinese Alberto Peola ha scelto di portare in fiera la fotografia (opere con range di prezzi dai 3.000 ai 20.000 €) e conferma l'interesse per il lavoro dei giovani artisti italiani, tra cui Paola De Pietri che sta preparando la sua personale al MAXXI. Peola, tra gli altri, ha venduto per 6.000 € il lavoro dell'artista turca Fatma Bucak. Maria Maldera della Galleria Lelong di Parigi presente Arte Fiera dalla seconda metà degli anni '80, riferisce di un mercato lento, riflessivo e dubbioso sugli acquisti. "I collezionisti italiani chiedono nomi certi come Kiki Smith, Kounellis e De Maria" spiega e conferma l'acquisto da parte di un giovane collezionista italiano di una scultura per 80.000 €.
Giudizio positivo da parte di Lia Rumma, spesso presente nelle fiere all'estero: qui i collezionisti, anche stranieri, soprattutto tedeschi, si sono orientati verso la fotografia. Acquistato uno scatto di Vanessa Beecroft con un prezzo attorno ai 40.000 €; bene Thomas Ruff i cui lavori hanno un range che va dai 25.000 ai 100.000 €. Ha suscitato molto interesse l'ultimo lavoro dell'artista cileno Alfredo Jaar dedicato ai cercatori d'oro brasiliani. La quotazione è riservata.
Stand visitatissimo quello di Mimmo Scognamiglio soddisfatto per l'interesse del pubblico e dei collezionisti per le tele "monocromi in bilico tra pittura e scultura" di Jason Martin che debuttò negli anni '90 con il fortunato gruppo degli Young British Artists e con all'attivo una personale al Guggenheim di Venezia nel 2009. Buona la richiesta per le opere degli artisti italiani: Lucio Cannavacciuolo, Alfonso Perrone i cui piccoli lavori sono stati scambiati dai 2.500 ai 3.000 €. La scultura dell'artista giapponese Shiharo Shiota installata nella parte centrale dello stand è stata acquista da un collezionista italiano per 20.000 €.
Renato Cardi, dell'omonima galleria, ha apprezzato moltissimo il lavoro dei colleghi di puntare sulla qualità delle opere. I must delle richieste per la galleria milanese si sono focalizzati nei trend consolidati Arte Povera e Tranavanguardi. Venduto anche per 30.000 $ un lavoro dell'artista americano, Andres Serano, classe 1950, le cui opere suscitano spesso scalpore per gli irreverenti riferimenti ad immagini sacre religiose. Ha confermato l'interesse per gli artisti italiani Mario Cristiani di Galleria Continua che ha venduto una scultura di Loris Cecchini (range dai 18.000 ai 60.000) e un lavoro di Giovanni Ozzola. Successo anche per i lavori dell'artista egiziano Moataz Nasr (range 20.000 150.000) che l'Associazione Arte Continua presentò per la prima volta nel 2005 nella rassegna Arte all'Arte. Arte Architettura Paesaggio. Invenduta la scultura di Anish Kapoor il cui valore superava i 300.000 €. Interessante la proposta di Laura Bulian di Impronte che ha presentato i lavori e anche un video, dell'artista Uzbeco Said Atabekov (1965). I prezzi variano da 6.000 a 8.000 €.
Tra i migliori booths quello della galleria di Modica Laveronica diretta da Corrado Gugliotta dedicato al raffinato lavoro Giovanni De Lazzari. Attraverso una serie di installazioni De Lazzari proponeva una riflessione sulla memoria individuale e collettiva. Imago è stata venduta in apertura di fiera. Il prezzo di listino era 10.000 €. Sempre tra le giovani ha riscontrato un grande successo la coraggiosa proposta della galleria Mario Mazzoli di Berlino il cui un stand era dedicato alla nuova generazione di artisti che realizzano arte cinetica. L'installazione Moving object di Pe Lang è stata acquista per 8000 € da un collezionista italiano. Si conferma un outsider Primo Marella – di ritorno da Art Stage Singapore - che oltre ai celeberrimi artisti cinesi (Ma Liuming e Liu Wei), ha portato in fiera una ottima selezione di artisti indonesiani, tra cui Entang Wiharso (nella collezione del Singapore Art Museum) e Gede M. Yasa ed anche il filippino Ronald Ventura (1973) che nelle aste di Hong Kong della scorsa stagione ha ottenuto ottimi risultati. Marella ammette però una certa difficoltà nella penetrazione del mercato italiano da parte di questo segmento di artisti.

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