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Londra, Moore e Mirò guidano l'asta di Christie's

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Londra, Moore e Mirò guidano l'asta di Christie's

  • –di Giovanni Gasparini

Risultati ben oltre le aspettative per l'asta organizzata la sera del 7 febbraio a Londra da Christie's: due distinti cataloghi, uno per opere impressioniste e moderne e il secondo interamente dedicato al Surrealismo, hanno portato all'incanto ben 88 lotti venduti in una maratona di quasi tre ore davanti ad un folto pubblico spesso coinvolto in rilanci in sala.

I risultati parlano chiaro: 135 milioni di sterline di realizzo, il quarto risultato di sempre a Londra, ben oltre la stima iniziale di 86-127 milioni di £ (i risultati finali però includono le commissioni, a differenza delle stime), pari ad un venduto per lotto dell'86% e del 93% per valore. I 50 lotti del primo catalogo generale hanno portato un totale di 98 milioni di £, sette lotti invenduti e 23 a valori finali oltre le stime alte. Mentre i 38 lotti di opere surrealiste hanno contribuito per 37 milioni di £, il miglior risultato di sempre da quando nel 2000 Christie's ha iniziato a proporre cataloghi specifici per questo settore, con cinque invenduti e ben 24 lotti aggiudicati oltre la stima massima e nessuno al di sotto della stima minima.

In generale, l'interesse è stato alto sia per i lotti di maggior valore che per quelli "minori", contrariamente alla tendenza di vendite precedenti a premiare in modo deciso solo la fascia più alta del mercato, come ha fatto notare il banditore di Christie's Jussi Pylkkanen; l'intervento sostenuto di collezionisti asiatici e di lingua russa, oltre ai "soliti" americani ed europei, ha spesso contribuito a scatenare lunghe battaglie a colpi di rilanci, grazie anche alla provenienza di diversi lotti da collezioni importanti, quali Elizabeth Taylor e Hubertus Wald.

Ciò ha portato a ben cinque nuovi record, fra cui i due lotti principali della serata: una statua di Moore e un dipinto-poema surrealista di Mirò.

I 19 milioni di sterline (stima iniziale 3,5-5,5 milioni) raggiunti da una delle 5 edizioni di "Reclining Figure: Festival", opera monumentale in bronzo del 1951 lunga 2,5 metri e pesante diversi quintali, hanno stupito anche molti galleristi: un'altra edizione è stata infatti venduta privatamente di recente ed era in offerta sul mercato alcuni mesi fa. Si tratta in ogni caso di un'opera importante per il periodo, presente anche in due musei e proveniente da una nota collezione americana, contesa fino all'ultimo da due anonimi al telefono, ma infine conquistata da un dealer per conto di un cliente anonimo.

Il nuovo record per Moore supera di oltre quattro volte il precedente che reggeva dal 2008; in generale, il mercato del grande scultore inglese ha portato buoni risultati con opere anche molto diverse per taglia, valore, tema e periodo: un'altra scultura monumentale geometrica non figurativa ha raggiunto 5 milioni di £ da una stima di 2-3 milioni, mentre uno studio di figura reclinata di medie dimensioni è stato venduto per 1,5 milioni (stima 700-1,5 milioni) e, infine, un piccolo classico "Family Group" è passato di mano a 360mila £, sempre oltre la stima; ottimo risultato anche per un disegno, aggiudicato a 409.250 £, il doppio della stima alta.

Le quattro sculture di Moore hanno guidato un totale di sette sculture proposte, di cui una sola invenduta (un lavoro di Maillol, lotto 51) e le altre assegnate oltre le stime, fra cui un busto di Giacometti "Annette Venise" a 1,8 milioni di £.

Il prezzo impressionante raggiunto da Moore ha fatto dimenticare la performance non eccelsa del lotto principale del catalogo, una composizione cubista del 1915 di Juan Gris "Le livre", che a causa di una stima eccessiva di 12-18 milioni, ha attirato un solo compratore, finendo aggiudicata alla riserva per 10,3 milioni di £.

Ma a tener alto l'onore della pittura spagnola è giunto nel corso della seconda parte della serata il dipinto-poema di Joan Mirò, una grande tela del 1925 contesa in sala da una coppia di collezionisti tedeschi e diversi operatori al telefono, fino a raggiungere il prezzo record di 16,8 milioni di £, da una stima di 6-9 milioni. Si tratta di un'importante opera nell'ambito della produzione del maestro catalano, anche se forse di valore estetico minore rispetto ad altre, che combina elemento visivo e poesia surreale con un risultato unico.

Le opere surrealiste in generale hanno avuto ottimi riscontri, come ha avuto modo di sottolineare Olivier Camu, specialista del settore per Christie's: tutti e quattro i Delvaux proposti hanno superato le aspettative, fra cui l'evocativo "Le nu et le mannequin" del 1947 conteso fra clienti russi fino a 3,4 milioni di £ (stima 2-3 milioni), e tutti e i 10 lavori di Max Ernst hanno trovato un compratore, i tre Arp hanno raggiunto prezzi ben oltre le stime, nonché i quattro Picabia offerti, fra cui "Hera" grande tela figurativa del 1929 aggiudicata a 1,8 milioni di £ da una stima di 400-700mila, un gradino sotto il valore record per l'artista che regge dal lontano 1990. Non hanno trovato acquirenti, invece, le tre opere di Dalì proposte, forse per i temi e la palette scura, nonché un "Tempio greco" di De Chirico.

L'ultimo lotto della serata ha consentito di raggiungere un record postumo per la recentemente scomparsa Dorothea Tanning, già compagna di Max Ernst, il cui dipinto "Le miroir" ha raggiunto 217.250 £ da una stima di 50-80 mila, concludendo così una lunga ma proficua serata.

Il primo catalogo aveva raggiunto due altri record individuali per un lavoro di Robert Delaunay, con la grande tela dai colori forti e vivaci rappresentate un'inedita "Tour Eiffel" del 1926, aggiudicata a 3,7 milioni di £ da una stima di 1,5-2,5 milioni, e per un lavoro geometrico tipicamente De Stijl del belga Georges Vantongerloo del 1930, conteso vivacemente sino a raggiungere 623.650 £, ben oltre la stima di 150-250mila. Entrambi i lavori provenivano da un gruppo di 17 lotti della collezione Hubertus Wald, tutti venduti per un totale di 12 milioni di £ contro una stima di 7-10 milioni di £.

L'effetto della provenienza prestigiosa ha beneficiato anche un paesaggio di Van Gogh del 1889, che anche grazie al fatto di essere appartenuto a Liz Taylor aggiudicato ad un compratore di lingua russa al telefono per 10 milioni di £, da una stima di 5-7 milioni, nonché un caratteristico paesaggio di Camille Pissarro del 1894, che ha sfiorato i 3 milioni di £ da una stima di 900mila-1,2 milioni.

Un altro Van Gogh, del periodo giovanile, ha trovato invece un solo acquirente a 1,3 milioni di £ da una stima di 1,2-1,6 milioni, mentre un soleggiato panorama di Costantinopoli di Signac del 1907 ha lambito il nuovo record per l'artista, fermandosi a 8,8 milioni di £ da una stima di 4-6 milioni.

Sono, invece, rimasti invenduti entrambi i ritratti femminili di Van Dongen proposti e uno dei cinque Picasso in vendita (lotto 22), mentre il gallerista Joe La Placa si aggiudica una serie completa della "Suite Vollard" di 100 incisioni del 1939 al "prezzo di saldo" di 770mila £, sotto la stima di 800mila-1,2 milioni, meno di 8mila £ ad incisione!

La galleria Nahmad da parte sua ha inseguito altre due opere di Picasso ma senza successo: "Nu et tete d'homme" venduto dopo solo due rilanci a 1,8 milioni da una stima di 3-5 milioni di £ e "Tete d'homme e nu assis" passato di mano sempre ad un anonimo al telefono per 1,3 milioni, oltre la sima di 500-800mila £.

Le aste londinesi proseguono la sera dell'8 febbraio da Sotheby's e poi ancora il 9 nuovamente da Christie's per la dispersione di un'importante collezione spagnola comprendente diverse opere d'arte moderna di prestigio.

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