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Per Sotheby's un 2011 da record e fiducia sul 2012

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Per Sotheby's un 2011 da record e fiducia sul 2012

  • –di Maria Adelaide Marchesoni

Il 2011 è stato per Sotheby's un anno record, il secondo della sua storia dopo il 2007, con un utile netto di 171,4 milioni di dollari, in aumento del 7% rispetto al 2010. Questi risultati riflettono la crescita del mercato dell'arte mondiale soprattutto nel primo semestre del 2011, con un volume d'affari annuale netto delle aste che per Sotheby's è stato pari a 4,2 miliardi di dollari, un livello simile a quello registrato tra il 2007 e il 2008, in presenza di un andamento molto favorevole per il mercato dell'arte.

Prima di analizzare l'andamento della gestione passata diamo uno sguardo a questi primi mesi dell'anno e le attese per il 2012. Il management nel delineare l'outlook, in occasione della conference call con gli analisti, è stato da un lato prudente, in quanto il contesto operativo rimane incerto e volatile in particolare in Europa, ma dall'altro non ha perso l'ottimismo in quanto l'andamento delle vendite sin qui effettuate e le attese per gli appuntamenti primaverili delineano un primo trimestre positivo, anche se come al solito il risultato finale del primo quarter sarà negativo per effetto della stagionalità del business. Tra i principali appuntamenti di questa prima parte dell'anno, nel mese di gennaio a New York, le aste di Old Master Painting hanno realizzato 62 milioni di dollari, gli appuntamenti di Londra con gli Impressionisti e l'arte Moderna hanno totalizzato vendite per 153 milioni di dollari, trainate da un dipinto inedito di Claude Monet del 1885 L'Entrée en Hiver de Giverny venduto per 13,1 milioni dollari e nel Contemporary Art le vendite sono ammontate a 104 milioni di dollari, un valore decisamente superiore alle stime elevate che indicavano 103 milioni di dollari. Tra gli appuntamenti futuri vi è l'asta del capolavoro di Edvard Munch, L'urlo, che verrà battuto nell'appuntamento serale di New York il prossimo 2 maggio. L'opera del 1895 è l'unica delle quattro versioni ancora in mano privata e viene messo in vendita dall'imprenditore norvegese Petter Olsen il cui fratello era amico di Munch. Il prezzo potrebbe superare gli 80 milioni di dollari.

Tornando ai conti, il miglioramento dei risultati della casa d'aste americana è stato determinato dall'aumento dei ricavi (+7% a 831,8 milioni di dollari) attribuibile sia alla crescita delle commissioni d'asta sia a quelle delle vendite private. In dettaglio nel 2011 a fronte di un volume d'affari consolidato pari a 5,8 miliardi (il concorrente Christie's ne ha dichiarati 5,7 commissioni comprese, +14%), 4,2 miliardi (+16,3%) sono riferiti all'ammontare netto delle aste, mentre 814,5 milioni, in crescita del 65%, sono stati generati dalle vendite private (Christie's ne ha dichiarate 808,6 milioni di dollari, +50%) che hanno segnato un record rispetto a quello precedente del 2007, pari a 730 milioni dollari.

In generale a favorire lo sviluppo dell'attività sono stati i mercati emergenti, soprattutto in Cina, e i risultati conseguiti dalle vendite di singole collezioni, significativamente più elevati rispetto al passato. Secondo quanto riferito dal ceo William Ruprecht il gruppo sta ampliando lo sviluppo del business in Cina e in altri nuovi mercati, per il futuro saranno tre le aree geografiche - America, Europa e Asia - che in proporzioni uguali contribuiranno allo sviluppo del volume d'affari. In particolare, nel 2011 in Asia Sotheby's ha realizzato un volume d'affari pari a 1 miliardo di dollari.

Tra gli altri elementi che hanno concorso al miglioramento del risultato va segnalato il contenuto profilo di rischio dell'attività, significativamente inferiore al passato, grazie alla selettiva emissione di garanzie. Così la politica bilanciata tra rischio e rendimento, attraverso accordi di condivisione, ha notevolmente ridotto l'esposizione finanziaria.

Se tale dinamica si è riflessa positivamente sulla struttura patrimoniale, dall'altro ha inciso sull'andamento del margine delle commissioni d'asta, in significativo calo dal 18,3% del 2010 al 16,6% di quest'anno, trend forse destinato a proseguire anche negli anni successivi. Invece le commissioni sulle vendite private sono salite del 53,4% a 67,8 milioni e nel 2011, il numero di transazioni di vendite private intermediate da Sotheby's con un prezzo di vendita complessivo superiore a 5 milioni di dollari sono aumentate del 70% circa. Queste vendite riservate, quindi, continuano ad essere un asse strategico per i risultati economici della casa d'asta.

Lo sviluppo dei ricavi è stato tuttavia assorbito da un elevato livello delle spese operative (+12% a 560,4 milioni di dollari) dovute in parte ai più elevati costi diretti dei servizi d'asta, coerenti con l'aumento del volume d'affari, e, in parte, all'aumento degli investimenti in iniziative strategiche. L'indicatore di efficienza misurato rapportando il costo del personale ai ricavi ha leggermente migliorato l'incidenza passando dal 32,7% al 32,3%. In deciso aumento le spese generali e amministrative (+22% a 28,5 milioni di dollari) dovute principalmente all'elevato livello dei costi di consulenza a sostegno dello sviluppo della presenza Sotheby's nei mercati emergenti come la Cina, oltre al potenziamento del sito web.

E' proseguito anche nel 2011 il piano di ristrutturazione che ha comportato circa 4,8 milioni di dollari di oneri, finalizzato a concentrare le risorse sui mercati emergenti. Tra le diverse azioni la casa d'asta americana ha significativamente ridotto in Italia il calendario delle aste di vendita, ma prevede di continuare a condurre gli incanti di Arte Moderna e Contemporanea. In ultima analisi, il piano di ristrutturazione che ha interessato anche i Paesi Bassi ha come obiettivo di ridurre di 24 unità la forza lavoro, pari al 46% circa degli attuali organici di Sotheby's in Italia e nei Paesi Bassi e al 2% del suo organico globale.

Un ultimo elemento che ha favorito la crescita dell'utile netto va ricercato in un beneficio fiscale di 13,6 milioni dollari per l'utilizzo di un fondo svalutazione relativo a imposte differite.

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