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Tesori della Fondazione Cariparo

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Tesori della Fondazione Cariparo

Dal 16 marzo al 31 luglio Palazzo del Monte di Padova ospita due mostre singolari allestite per festeggiare i primi venti anni di attività della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (Cariparo). Due mostre a ingresso libero fortemente volute dal presidente della Fondazione Antonio Finotti per evidenziare due differenti aspetti: da un lato dare conto di ciò che la Fondazione ha fatto in questi due decenni (la mostra si intitolata 20 anni di Fondazione ed è curata da Alessandra Veronese), dall'altro raccontare attraverso le opere d'arte le secolari vicende del Monte di Pietà padovano e della Banca da cui la Fondazione ha tratto origine (il titolo è Miserie e Meraviglie a cura di Alessia Vedova).
A ospitare entrambe le rassegne è lo storico Palazzo del Monte recentemente restaurato, un bellissimo edificio cinquecentesco – prima sede del Monte di Pietà – che continua a ospitare gli sportelli della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. La prima rassegna intende presentare un resoconto per immagini di ciò che la Fondazione ha fatto a Padova e a Rovigo i questi vent'anni nei principali settori d'intervento (sanità, formazione, educazione, sport e cultura). Nella seconda mostra i protagonisti sono cinque secoli di storia dell'arte veneta e italiana, spesso con autentici capolavori. Queste sono le «Meraviglie» della storia, citate nel titolo, alle quali però si contrappongono le «Miserie», vale a dire quelle opere d'arte che – portate in pegno per ottenere un prestito – non sono state mai più restituite per l'insolvenza dei debitori, dunque sono state requisite. Opere nella maggioranza dei casi di pittura veneta con protagonisti e comprimari di grande nome: si va da Tintoretto a Strozzi, dai Da Ponte a Maffei, da Marco Liberi al Pellegrini, al Pagani, a Marco Ricci, a Giovan Battisa Pittoni, a Rosalba Carriera, Giambattista Piazzetta, Zais, Zugno e Zanchi, e poi ancora Zardo, Giovanni Costa, Oreste Da Molin, Giuseppe Manzoni e il Cavaglieri (grande gloria di Rovigo). Il Futurismo è ben rappresentato da Tullio Crali, mentre il Secondo dopoguerra offre una sequenza notevolissima di opere, a ricordare l'importanza del gruppo N e dell'optical, con Biasi. Un patrimonio notevole, che esce adesso dai forzieri per farsi ammirare da tutti.
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