ArtEconomy24

I dipinti fiamminghi dominano Tefaf

  • Abbonati
  • Accedi
In Primo Piano

I dipinti fiamminghi dominano Tefaf

  • –di Giovanni Gasparini

E' tempo di bilanci per la 25esima fiera d'arte di Maastricht, chiusa il 25 marzo dopo ben 11 giorni d'apertura, il settore che sembra aver dato maggiori soddisfazioni è il tradizionale mercato dei dipinti fiamminghi, elemento di punta della fiera sin dalla fondazione. Uno dei mercanti più soddisfatti di The European Fine Art Fair (Tefaf) è senza dubbio Johnny Van Haeften, che già la domenica precedente la chiusura faceva mostra di una decina di bollini rossi su altrettanti quadri venduti, fra cui una stupenda composizione florale con insetti degni di un naturalista, mano di Bosschaert, e soprattutto la grande tela di oltre due metri di Frans Francken il giovane del 1633, rappresentante "L'Eterno Dilemma dell'Umanità: la Scelta fra Virtù e Vizio", sempre attualissima e venduta ad un'istituzione per una cifra vicina al prezzo richiesto di 14 milioni di dollari.

I prezzi delle altre opere vendute del principale gallerista londinese del settore si attestavano su valori decisamente più abbordabili, a cinque o sei cifre, sintomo di un mercato vivace anche nella fascia media.

Fra gli specialisti del settore, lo svizzero/francese De Jonckheere ha comunicato di aver trovato un compratore per un'opera composta di quattro pannelli rappresentanti il matrimonio, lavoro di Pieter Breughel il Giovane, una delle innumerevoli opere di pregio presentate in fiera. Hanno riportato vendite nel settore anche la Koester Gallery, che offriva un'ampia scelta di nature morte e vedute, Douwes Fine Art con una natura morta su rame di Balthasar van der Ast e l'olandese Kunsthandel P. De Boer, con oltre dieci opere vendute fra cui un'altra natura morta di Bosschaert, particolarmente amato dal mercato per la sua capacità di rendere minuscoli dettagli compositivi.

Anche i galleristi non specializzati in arte fiamminga hanno ottenuto buone soddisfazioni dal settore, come per i londinesi Berheimer-Colnaghi e Richard Green: il primo, oltre ad un dipinto di Cranach, ha immediatamente trovato un compratore per una drammatica "Crocefissione" di Rubens, nonostante la richiesta non propriamente "popolare" di 3,5 milioni di euro, a dimostrazione che vi è mercato anche per i dipinti religiosi, e non solo per le più neutre e "protestanti" nature morte, quali quella dipinta da Claesz con protagonista un Nautilus, venduta da Green.

Infine, Noortman, la galleria "generalista" controllata da Sotheby's, ha riportato almeno tre nature morte vendute, fra cui una su carta di Adriaen Coorte.
Risultati di tutto rispetto per un settore dove l'offerta è piuttosto ampia, sia in termini di soggetto, qualità e valore, sostenuta parrebbe quindi da una domanda qualificata in tutte le fasce di prezzo.

I numeri del Tefaf
Da un bilancio più complessivo della fiera (vedi Sales Selection 2012) e dell'indotto cittadino, si scopre che l'hanno visitata 72mila persone, di cui il 44% non olandesi, con un notevole incremento di compratori dalla Russia, Cina, Hong Kong e Singapore. Sono atterrati 360 aerei privati all'aeroporto di Aachen-Maastrich durante gli 11 giorni di fiera, per le autorità aeroportuali questo è il periodo di maggior traffico dell'anno.

L'85% dei visitatori di Tefaf si è definito collezionista privato e oltre il 21% ha visitato la fiera per la prima volta. "Partecipo alla fiera fin dal suo inizio nel 1988 e sono meravigliato dal numero di nuovi clienti che ho incontrato quest'anno e a cui ho venduto" ha commentato Ben Janssens, presidente del Comitato esecutivo. I presenti hanno mostrato un interesse quasi equanime per le tre aree di collezionismo più grandi della fiera: dipinti di Antichi Maestri (30%), antichità (36%) arte moderna e contemporanea (34%). Oltre il 34% dei visitatori ha soggiornato almeno una notte a Maastricht o nelle aree circostanti. Dal 16 al 25 marzo hanno visitato la fiera oltre 238 musei provenienti di 21 nazioni (vedi Museum Visitors 2012), tra gli stand di questo mercato-museo sono giunti da Abu Dhabi i responsabili del Zayed National Museum, del Louvre e del Guggenheim Museum, dal Qatar i direttori dell'omonimo Museuo e i direttori e i curatori di ben 38 musei americani e due istituzioni canadesi. Oltre naturalmente a registrare la visita di tutti i musei più importanti d'Europa, dai curatori dell'Hermitage a quelli del Louvre, dai responsabili del Victoria & Albert Museum e a quelli della National Gallery di Londra. Dall'Italia, magra consolazione, sono venuti i responsabili della Fondazione Longhi di Firenze e da Roma della Galleria Doria Pamphili. Quest'anno la fiera ha accolto 265 gallerie specializzate provenienti da 19 diversi paesi, nell'insieme sono state esposte oltre 30mile opere d'arte, antichità e oggetti di design, dalla preistoria ad oggi, con un valore aggregato di oltre 3 miliardi di euro.

L'anno prossimo la 26esima edizione di Tefaf si svolgerà dal 15 al 24 marzo sempre al MECC di Maastricht.

© Riproduzione riservata