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Allarme Anmli: i musei civici sono senza guida

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Allarme Anmli: i musei civici sono senza guida

  • –di Silvia Anna Barrilà


"Esattamente come il tessuto fitto di piccole e medie imprese rappresenta da sempre l'ossatura produttiva del nostro Paese, il museo civico e il patrimonio culturale diffuso nel territorio rappresentano la sua vera ed inimitabile specificità". A parlare è Anna Maria Montaldo, direttrice della Galleria Comunale d'Arte di Cagliari e presidente dell'ANMLI, l'Associazione Nazionale dei Musei Civici che il weekend del 7 aprile ha raccolto a Ferrara studiosi, esperti, professionisti, amministratori pubblici e rappresentanti di istituzioni per discutere del "Museo nelle città italiane" al XXIX Convegno Nazionale ANMLI (30-31 marzo 2012).
"Dobbiamo ripartire da qui per uscire da questo momento di crisi, che non è solo crisi economica, ma anche regressione culturale", continua Montaldo, e riprende i dati pubblicati da Il Sole 24 ORE il 27 marzo (vedi l'articolo di Angelo Argento "L'arte produce il 5% del Pil, investire non è un lusso": "Il 5% del PIL italiano è derivato dall'arte e dalla cultura e più di un milione e mezzo di persone sono occupate in questo settore. La nostra speranza di crescita sta nell'investimento nella cultura e nell'arte".
È questo la conclusione a cui si è giunti al Convegno di Ferrara, a cui hanno partecipato i direttori di diversi musei tra cui Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, Enrica Pagella, direttrice dei Musei Civici di Torino, e Claudio Salsi, direttore dei Musei Civici di Milano. "Oltre ai grandi musei civici, hanno partecipato anche i rappresentanti di piccole realtà in territori trascurati nel nostro panorama culturale. Nella varietà di problematiche e racconti emerge un tratto comune: il museo civico deve fare uno sforzo per diventare interprete della contemporaneità in un momento come quello attuale, in cui i punti di riferimento sono labili".
L'associazione ANMLI è stata fondata negli anni '50 da alcune figure di prestigio della museologia, tra cui Vittorio Viale e Bruno Passamani, con lo scopo di far conoscere a livello nazionale il ruolo del museo civico, nato nel 1867 con il passaggio del patrimonio ecclesiastico nelle mani delle città. "Il museo civico è specchio della città, dello sviluppo legato al territorio di appartenenza, è interprete del cambiamento della società - una società che è multietnica, tecnologica, in crisi. È il ‘localismo che fa bene', come dice De Rita (vedi l'articolo di Giuseppe de Rita apparso sul Corriere del 3 febbraio 2009 ‘Il localismo che fa bene"). E i numeri parlano chiaro: su 5mila musei in Italia, ben 4mila sono locali, quindi parliamo della stragrande maggioranza.
Uno dei temi più sentiti da parte dell'associazione oggi è quello delle professionalità museali. "Ciò che chiediamo a gran voce è il riconoscimento delle professionalità museali", è l'appello di Montaldo, "che oggi sono minacciate dal precariato. È un mondo del lavoro che chiede mobilità ma non dà mobilità. Esistono molti musei privi di direttore e abbandonati senza identità e senza guida. Questo grande patrimonio sul quale deve basarsi la crescita è in stato di abbandono".

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